NAIROBI – Mentre si avvicina il voto all’Onu sulla moratoria della pena di morte si intensifica il pressing diplomatico dell’Italia, della Ue e di organizzazioni non governative per convincere Paesi che ancora hanno la pena capitale a votare per la moratoria o quantomeno o astenersi.
A Nairobi una rappresentanza della Comunità di Sant’Egidio, una delegazione dell’Associazione americana Journey of Hope, le Ambasciate di Italia, Svizzera e Germania e l’Unione Europea hanno preso parte al convegno “Non c’è giustizia senza vita, per una società keniota pacifica”.
L’Africa è il continente in cui si concentra il maggior numero di Paesi di fatto abolizionisti che potrebbero quindi passare ad un voto a favore della prossima Risoluzione Onu per la Moratoria universale delle esecuzioni e all’abolizione. In questi giorni si trova in Africa anche una delegazione della Ong vicina al Partito Radicale Nessuno Tocchi Caino. Il Kenya e’ tra i Paesi che ancora hanno la pena capitale: di recente cinque uomini sono stati condannati a morte da un tribunale di Nairobi per l’omicidio di monsignor Luigi Locati, vicario apostolico della diocesi di Isiolo, assassinato nel 2005.
Tanti i temi trattati nel convegno di Nairobi, da come si vive nel braccio della morte, come convincere una vittima a perdonare, in che modo cambiare la legge, i linciaggi e come lottare contro di essi, la diseguaglianza come causa della violenza, l’inefficacia della pena capitale come deterrente.
Nel corso del dibattito, Francis Waithaka, della Comunità di Sant’Egidio del Kenya ha sottolineato come la legge in Kenya giustifichi una mentalità violenta, con l’esempio dei linciaggi delle anziane considerate streghe. Ringraziando la Comunita’ di Sant’Egidio per il suo lavoro a difesa della vita, Andrea Marino dell’Ambasciata d’Italia ha spiegato il ruolo dell’Italia e della Ue contro la pena di morte e in difesa dei diritti umani mentre Bill Pelke dell’associazione Journey of Hope ha raccontato la sua esperienza e la grande sofferenza sopportata dai parenti, soffermandosi sull’esperienza di quei familiari di vittime che hanno scelto la via del perdono cristiano, spiegando perché non si prova sollievo dalla vendetta.
Martha Karua, ex ministro della giustizia keniota, che ha partecipato ai congressi dei Ministri della giustizia organizzati da Sant’Egidio a Roma, ha spiegato che la pena capitale non e’ efficace e contraddice nei fatti il rispetto dei diritti promosso dalla nuova costituzione. La Karua ha ricordato che solo pochi anni fa, quando venne elaborata la nuova costituzione (e lei era tra i costituenti), manco’ il coraggio di eliminarla. (fonte www.onuitalia.com)
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