martedì 30 luglio 2013

Appello Urgente per la salvezza di Robert Garza, condannato a morte in Texas

Robert Gene Garza.
Ispanico. Ha 29 anni.
L'esecuzione è prevista per il prossimo 19 settembre.In questi anni è stato raggiunto dall'amicizia attraverso la corrispondenza.
Si trova nel braccio della morte in Texas dal 2003. 
La Comunità di Sant’Egidio invita tutti ad aderire al proprio appello per salvare la vita di Robert dalla condanna a morteinviando la petizione che si trova in link alle competenti autorità del Texas, via fax o e-mail. 

http://nodeathpenalty.santegidio.org/it/appelli-urgenti/appello-urgente-per-robert-garza-texas--us-ispanico-e-nel-braccio-della-morte-dal-2003-151.aspx


Venne arrestato dopo un’indagine sulla morte di sei uominiuna storia di bande legate al traffico di droga
Lui però si è sempre risolutamente dichiarato innocenteFu poi anche accusato di un precedentequadruplo omicidioAltri uomini erano stati accusati di entrambi i criminiDurante i primi interrogatori aveva chiesto più volte di avvalersi di un avvocatopossibilità però che gli fu negata senza alcuna spiegazione. In seguito gli fu estorta una confessione falsa, con un sotterfugio in cui venivano coinvolti i suoi familiariVenne incriminato in base alla “Law of Parties”,secondo la quale in Texas si può essere condannati a morte anche solo per aver partecipato all’azione di un omicidiosenza esserne gli autori materiali. Un presunto complice lo scagionò.Nessun testimone ha mai potuto comprovare la sua colpevolezza.Tutto inutile. Ha trascorso 10 anni nel braccio della morte cercando di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati imputati. Il suo avvocato, inesperto e inadeguato, adottò una linea difensiva molto rinunciataria. 











lunedì 22 luglio 2013

Singapore: giovane malesiano di 23 anni non sarà condannato a morte

Grazie alle modifiche apportate al Codice Penale un cittadino malesiano è  scampato dalla condanna alla pena di capitale




TODAY online

BY

NEO CHAI CHIN

16 JUL 2013
  
SINGAPORE – Il cittadino malesiano Fabian Adiu Edwin, 23 anni, condannato per omicidio è  scampato dalla condanna alla pena di capitale prevista dal codice penale e dal “Misuse of Drugs Acts” in quanto le modifiche in vigore da quest’anno, hanno consentito la cancellazione della pena di morte per alcuni tipi di omicidio e reati di traffico di droga.

Edwin è stato condannato nel settembre 2011, dopo aver ucciso una guardia di sicurezza Loh Ee Hui, 35 anni, perdendo il ricorso in appello lo scorso agosto. Il 23 Agosto del 2008 Fabian Adiu Edwin  aveva rapinato assieme al compagno Ellarry puling, di 29 anni, il signor Loh che si trovava ad una fermata dell'autobus di Sims Avenue; colpendolo alla testa con un blocco di legno con conseguente frattura del cranio, la vittima è deceduta in seguito al trauma cranico in ospedale. Ellarry è stato incarcerato lo scorso marzo con una sentenza di 19 anni di carcere e 24 colpi di bastone per rapina.

Il giudice dell’Alta Corte Chan Seng Onn, ha emesso il verdetto, considerando l’età di 18 anni e 10 mesi del giovane Edwin ed il suo quoziente intellettivo “insufficiente” al momento del reato come fattori che hanno fatto "pendere l'ago della bilancia" a suo favore.

Edwin è stato condannato all'ergastolo e 24 colpi di bastone.

L’imputato ha mantenuto la calma nella lettura del verdetto. Il suo avvocato Anand Nalachandran ha dichiarato che il suo cliente ha accettato la sentenza.

domenica 21 luglio 2013

No Justice Without Life. Riprendiamo a lottare con le "città per la vita"!

Indonesia
Colosseo
Trova anche tu una nuova città per la vita!!!

Sant'Egidio promuove la giornata mondiale “Città per la vita - Città contro la Pena di Morte” il 30 novembre di ogni anno. La speranza è che, ancor più dell’anno scorso, tante altre città si uniscano a una battaglia di vita, di progresso, di umanità.
Suggerisci al tuo Comune la partecipazione alla Giornata Mondiale  “Città per la vita – Città contro la pena di morte”.

Contatta il tuo Sindaco e chiedigli l’adesione, e se ha già aderito gli scorsi anni chiedigli quali iniziative intende intraprendere per il 2013! 
E' sempre possibile invitare Associazioni umanitarie, rappresentanti delle Chiese, o chiunque sia sensibile al tema ad attivare gesti simbolici. Segnalaci le iniziative, potremo condividerle sul web e raggiungere tanti.
Sono oltre 1600 le città nel mondo che si sono dichiarate "Città per la vita" e si impegnano per l'abolizione della pena di morte.
La Giornata Mondiale delle Città per la Vita/Città contro la Pena di Morte rappresenta la più grande mobilitazione contemporanea planetaria per indicare una forma più alta e civile di giustizia, capace di rinunciare definitivamente alla pena capitale.

Le Comunità di Sant'Egidio, ovunque nel mondo, si impegnano battaglia in difesa della vita e per l’abolizione della pena di morte, per diffondere una nuova cultura della vita, perché non c'è giustizia senza la vita.
No justice without life!

http://www.comunitadisantegidio.info/public/news/x__newsreadpubNS.asp?IdNews=1195&t=vita__pena_di_morte__abolizione__schiavit___emancipazione__citt__per_la_vita__world_coalition_against_death_penalty__nigeria__pakistan_

lunedì 15 luglio 2013

Succede a Roma: un pranzo in carcere, detenuti e anziani insieme

a tavola insieme
alla Terza Casa di Rebibbia
L’esperienza di un abbraccio
che riconcilia tutti con la vita

Nel refettorio della Terza Casa di Rebibbia, 43 detenuti hanno pranzato con gli anziani della Comunità di Sant'Egidio di Torrenova. Un menù speciale: pasta fredda, pollo arrosto, patate, cocomero a volontà e caffè. I dolci, preparati in casa dagli anziani di Torrenova. Coloro che osservano il mese sacro di digiuno del Ramadan hanno potuto mangiare pasto alla sera.
 
Venerdì 12 luglio nella Terza Casa del carcere di Rebibbia gli anziani della Comunità di Sant’Egidio di Torrenova sono stati invitati a pranzo. Ad accoglierli nella loro “casa” tutti insieme: i detenuti, la direttrice, gli agenti della Polizia Penitenziaria, gli operatori.  Un'occasione davvero unica e speciale per un pranzo dove oltre alle buone pietanze, si è assaporato nell’affetto e nell’amicizia, quel qualcosa di cui si avverte oggi sempre di più un grande bisogno: vivere l’abbraccio tra tutti che riconcilia con la vita. A rispondere al saluto iniziale di Giovanna della comunità degli anziani, più che l’abbraccio commosso di Fabrizio - uno degli ospiti della terza casa - sono state prima le lacrime sul volto di tanti e poi lo sciogliersi di tutti (giovani e meno giovani) in una bella e salutare conversazione a tavola come in una vera famiglia. Gioia e gratitudine hanno contagiato le tre tavolate: " dobbiamo senz’altro rivederci ancora perché questa bella amicizia aiuta tutti a vivere meglio". "Questo incontro mi ha lasciato nel cuore una grande serenità” è il commento di Rita una volta uscita dal carcere, ma tutti ci sentiamo di poterlo sottoscrivere questo commento. E con Alessandro, ospite della casa che avevamo già conosciuto nel precedente incontro, ci uniamo nel dire con lui: “grazie per questa bella giornata che oggi abbiamo vissuto tutti insieme” .
Il saluto:
Ai nostri amici della terza casa
Noi siamo qui oggi per dirvi che vi siamo vicini.
Voi siete per noi come figli e come nipoti a cui guardiamo con affetto.
Siamo preoccupati per voi, come lo siamo per i nostri cari quando sappiamo che hanno dei problemi o non stanno bene.
E come per loro, preghiamo il Signore e gli chiediamo nelle nostre preghiere di starvi vicino, di aiutarvi in ogni brutto momento che attraversate,  di mandarvi degli angeli che vi consiglino e vi aiutino a superare quei brutti momenti, che a volte sembrano non finire mai.
La vita è fatta anche di difficoltà e di sofferenze,  lasciatevelo dire da noi che di passaggi difficili nella nostra vita ne abbiamo vissuti tanti,  ma sempre con l’aiuto del Signore li abbiamo superati e siamo qui a dirvi proprio questo: non bisogna mai scoraggiarsi perché c’è sempre una via di uscita,   c’è sempre un volto amico che ci aiuta e ci sostiene.
E tra questi angeli e tra questi volti amici, vorremmo tanto esserci anche noi.
L’amicizia può davvero molto.     
Vi siamo vicini, vi vogliamo bene. 
a nome di tutti Giovanna e Anna Maria
della Comunità di Sant'Egidio di Torrenova

sabato 13 luglio 2013

La Nigeria tenta di avviare un percorso abolizionista



Il governo dello Stato del Lagos ha chiesto un ripensamento della pena di morte nella costituzione del paese e ha sollecitato la formazione di un comitato investigativo sull'efficacia delle sentenze capitali come deterrente dei crimini. Questa posizione è stata annunciata il 10 luglio scorso dal Commissario per la giustizia dello Stato del Lagos, Ade Ipaye, convinto che i risultati delle indagini del comitato investigativo aiuteranno la popolazione a formarsi una più chiara e razionale opinione sula pena di morte.

giovedì 11 luglio 2013

Il Vaticano abolisce l'ergastolo e introduce il reato di tortura

Importanti novità nell'ambito della riforma del diritto penale in vigore nello Stato Città del Vaticano, voluta da Papa Francesco.
Da segnalare l'introduzione del delitto di tortura e l'abolizione dell'ergastolo, sostituito con la pena della reclusione da 30 a 35 anni, pene più severe per i reati contro i minori e il riciclaggio.  


 "Una buona notizia, una presa di posizione fondamentale e un segnale importante per chi da sempre si batte per la giustizia e i diritti di tutti", lo dichiara in una nota Mario Marazziti di Scelta Civica e aggiunge "un'indicazione importante per il lavoro che ancora ci aspetta in Parlamento, per una riforma profonda del sistema carcerario e delle pene".        
           
Per il Papa "è necessario che la comunità internazionale adotti idonei strumenti giuridici i quali permettano di prevenire e contrastare la criminalità, favorendo la cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale". Nel testo, il Pontefice spiega che "la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio" intende "ribadire l'impegno della Sede Apostolica a cooperare con questi fini". La legislazione fino ad oggi era ferma - per molti aspetti - al Codice Zanardelli, adottato nel 1929 all'indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano. Le leggi varate da Papa Francesco con un Motu Proprio sono "in continuità con le azioni intraprese a partire dal 2010 durante il pontificato di Papa Benedetto XVI", che riguardavano in particolare le misure contro il riciclaggio di denaro e il terrorismo internazionale, ma hanno contenuti più ampi, provvedendo all'attuazione di molteplici Convenzioni internazionali, tra le quali possono ricordarsi: le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 contro i crimini di guerra; la Convenzione internazionale del 1965 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale; la Convenzione del 1984 contro la tortura ed altre pene, o trattamenti crudeli, inumani o degradanti; la Convenzione del 1989 sui diritti del fanciullo ed i suoi Protocolli facoltativi del 2000. Nelle norme penali varate oggi da Papa Francesco è compresa una ridefinizione della categoria dei delitti contro i minori.                      

mercoledì 10 luglio 2013

Sospesa l'esecuzione di Marshall Gore


Lo stato della Florida ha sospeso l'esecuzione di Marshall Gore.



Era stato condannato a morte dallo stato della Florida il 3 aprile del 1995. La sua esecuzione, che doveva avvenire oggi, è stata sospesa. Il giudice ha disposto una nuova udienza per la prossima settimana per verificare il suo stato di salute mentale.

La Comunità di Sant'Egidio, pur apprezzando questo temporaneo provvedimento, auspica che la sua condanna a morte venga presto commutata. 
 

martedì 9 luglio 2013

Appello al Presidente del Sud Sudan per l'abolizione della pena di morte

Appello da svariati gruppi della società civile: abolire la pena capitale

Juba (Agenzia Fides)- In occasione del secondo anniversario dell’indipendenza del Sud Sudan (proclamata il 9 luglio 2011), una serie di gruppi della società civile ha lanciato un appello per l’abolizione della pena di morte nel Paese e per commutare tutte le pene capitali in altre forme di punizione.
L’appello, rivolto al Presidente Salva Kiir, è stato sottoscritto anche dai Missionari comboniani.
I firmatari esprimono inoltre la loro preoccupazione per la sorte di 11 uomini condannati a morte per impiccagione a Wau, nello Stato del Bahr el Ghazal occidentale, con l’accusa di aver ucciso 6 agricoltori nel dicembre 2012.
I sottoscrittori della petizione chiedono infine ai governatori degli Stati dei Laghi, di Warrap e Unity, di risolvere il problema delle razzie di bestiame senza ricorrere all’applicazione della pena di morte o di chiederla quando l’accusato rifiuta di pagare “il prezzo del sangue”.
La Chiesa cattolica, per celebrare l’anniversario dell’indipendenza nazionale, ha tenuto una preghiera nazionale di riconciliazione e di penitenza, nella capitale, Juba. (L.M.) (Agenzia Fides 9/7/2013)

Con Sant'Egidio l'estate nelle carceri napoletane è meno brutta


A Secondigliano, Pozzuoli, Poggioreale,
feste, distribuzioni di generi di prima necessità e concerti.
Così continua nel periodo estivo l’amicizia della Comunità di Sant’Egidio di Napoli con i detenuti reclusi nelle carceri campane. Il 4 luglio nel centro clinico del carcere di Secondigliano, dove la Comunità ogni settimana visita i detenuti malati, c’è stata una festosa distribuzione di scarpe, magliette e bagnoschiuma. E’ stata anche l’occasione di una serena e allegra chiacchierata con alcuni di loro. Michele a  nome dei detenuti ha letto una bellissima e profonda lettera per ringraziare gli amici della Comunità, mentre Carmine si è esibito in una perfomance poetica applauditissima. Al termine, il direttore del Penitenziario ha voluto salutare tutti e ricordare l’importanza della presenza dei volontari e della Comunità nel carcere che da oltre 5 anni organizza nel centro clinico il pranzo di Natale. Nello stesso pomeriggio ci si è spostati nell’attiguo Ospedale Psichiatrico Giudiziario, dove una festa canora ha allietato ed entusiasmato gli internati nel teatro dell’ istituto. Tra loro i “reduci” della indimenticabile gita al mare a Sorrento, che ancora raccontavano quella bellissima giornata. Canzoni napoletane ma anche di altre regioni, torte fatte in casa dalle anziane della comunità, coca cola e tanta amicizia sono stati gli ingredienti di questa festa. Alla fine sigarette per tutti.

venerdì 5 luglio 2013

Con dolore apprendiamo che il Pakistan ha deciso la fine della moratoria


la Conferenza di Lahore
Il nuovo governo pakistano mette fine alla moratoria sulle esecuzioni di pena di morte instaurata nel paese cinque anni fa. Durante il governo al potere dal 2008, grazie al decreto presidenziale che aveva imposto la moratoria, nessun condannato è stato eseguito. 
Amnesty International ha chiesto di ristabilire al più presto la moratoria e ha definito la nuova misura sconvolgente e retrograda.

Più di 8000 condannati si trovano attualmente nelle carceri. Molti hanno esaurito i ricorsi e sembra che 450 siano coloro che rischiano a breve l'esecuzione. Il nuovo governo non prevede amnistie e le sovraffollate prigioni del Pakistan sono incapaci di fornire delle condizioni di vita  dignitose.
Nel paese era cresciuto un consenso verso l'umanizzazione delle pene, come si vede dalle fotografie che riprendono la partecipazione alla raccolta di firme contro la pena di morte durante l'importante conferenza organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio a Lahore nel dicembre scorso, dal significativo titolo "Humanity for prisoners".

giovedì 4 luglio 2013

La Corte Suprema della Florida revoca due condanne a morte

La Comunità di Sant'Egidio esprime viva soddisfazione per la revoca di due condanne a morte nei confronti di due uomini che si trovano nel death row di Raiford in Florida. Si tratta di Ralston Davis di soli 28 anni la cui pena è stata commutata in pena perpetua e di Wayne Shellito di 37 anni il suo caso infatti, così ha giudicato la Corte, merita un approfondimento. Queste revoche sono espressione di grande saggezza e un segno di speranza per il futuro.

http://www.ocala.com/article/20130703/WIRE/130709898/-1/news?Title=Fla-Supreme-Court-overturns-2-death-sentences-

mercoledì 3 luglio 2013

Florida: uno Stato in opposizione alla tendenza abolizionista negli USA


La decisione di sospendere l'applicazione della pena di morte da parte del Maryland (maggio 2013) e del Connecticut (12 aprile 2012), la decisione della California di votarne l'abolizione a novembre 2013 e l'allungamento oltre l’anno dei termini per presentare ricorsi federali in presenza di prove solide a sostegno dell’innocenza del condannato a morte (Sentenza della Corte Suprema, No. 12-126), sembrano aver consolidato una lenta ma costante revisione dell’applicazione della pena capitale negli Stati Uniti.  Tuttavia, alcune recenti decisioni del Governatore della Florida contraddicono questa tendenza e riportano all'attenzione il problema degli Stati che ancora mantengono e applicano la pena capitale.

La Florida è uno dei 33 Stati che ancora mantiene la pena capitale e detiene nei bracci della morte circa 405 condannati, più di qualsiasi altro Stato eccetto la California (723). Anche il numero di esecuzioni in Florida è tra i più elevati: 77 dal 1976 (anno di ripresa delle esecuzioni dopo un lungo periodo di sospensione), il quarto valore più elevato dopo quello di Texas (500), Virginia (109) e Oklahoma (98). In Florida è anche più facile comminare sentenze capitali: non è, infatti, richiesta ai giurati l'unanimità, ma basta la maggioranza per invocare dal giudice una condanna a morte. Gli errori giudiziari rilevati sono tra i più numerosi: dal 1973 sono 24 i detenuti liberati dal braccio della morte, perché riconosciuti innocenti.

Appello per la salvezza di Gerald Marshall

Gerald Marshall
La Comunità di Sant'Egidio invita tutti ad aderire al proprio appello per salvare la vita di Gerald Marshall Gerald ha 31 anni e si trova nel braccio della morte di Polunsky in Texas. Al momento non gli è stata fissata la data dell'esecuzione, ma si teme per la salvezza di questo giovane.



La storia
Gerald è stato accusato di aver ucciso un uomo nel corso di una rapina nel maggio 2003. Un anno dopo è stato rinchiuso nel braccio della morte di Livingston. Lui si dichiara del tutto innocente, sostenendo che in realtà fu un suo complice, Bo Worthy, l’unica persona ad entrare nell’emporio dove avvenne il delitto. Il suo compito era solo tenere d’occhio l’uscita di servizio, per scongiurare la presenza di possibili testimoni. La responsabilità dell’omicidio gli è stata addossata dallo stesso Worthy e da un suo amico. La condizione di estrema povertà di Marshall gli ha permesso di avvalersi solo di due avvocati d’ufficio, che, come spesso avviene in questi casi, si sono rivelati inesperti e inadeguati. L’arma del delitto non è mai stata rinvenuta, e nessuna impronta digitale è stata rilevata sul luogo dell’omicidio

E' tempo di porre fine alla pena di morte, lo dicono i Vescovi della Nigeria

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione sulla pena di morte in Nigeria a firma di S.E. Ignatius Kaigama, Presidente della Conferenza Episcopale Nigeriana e dell'Arcivescovo di Jos. In conclusione del documento i Vescovi chiedono: "Al Presidente, al Parlamento, ai Religiosi e ai gruppi della società civile di unirsi in questa battaglia per porre fine a questo male e a riconvertire noi stessi al senso comune dell'umanità".



lunedì 1 luglio 2013

La Comunità di Sant'Egidio della Nigeria: difesa della vita in ogni circostanza

Con l’esecuzione di quattro prigionieri a Benin City, Edo State, la Nigeria ha rotto una moratoria durata più di sette anni.
La Comunità di Sant’Egidio in Nigeria,  attraverso la stampa e le radio, ha fermamente protestato contro il ritorno della pena di morte, alzando la voce per la difesa della vita in ogni circostanza.

 
La Comunità di Sant'Egidio ha fermamente protestato contro le esecuzioni in Benin City, Nigeria

Abuja, 29 giugno 2013

La vita è un dono sacro che viene da Dio e ogni uomo deve essere amato e protetto in tutte le circostanze. E’ in base a questo concetto fondamentale che la Comunità di Sant’Egidio ha fortemente protestato per l'esecuzione di quattro prigionieri in Benin City all’inizio della settimana.

Tale atto ha segnato il brutale ritorno all’uso della pena capitale in Nigeria che ha rotto una moratoria durata più di sette anni. La Comunità di Sant’Egidio si unisce al resto del mondo nella protesta contro queste esecuzioni e quelle precedentemente effettuate. Si appella alle autorità nigeriane affinché sospendano immediatamente tutte le esecuzioni in vista di una nuova adesione alla moratoria.