domenica 9 agosto 2015

Come cambia lo stato della pena di morte nel mondo

Secondo il rapporto di Nesuno Tocchi Caino


Pena di morte, in Arabia Saudita decapitati 10 prigionieri
Il report periodico di Nessuno Tocchi Caino  rende noto che 10 prigionieri in Arabia Saudita sono stati decapitati tra il 29 luglio e il 5 agosto, portando a 114 le esecuzioni praticate quest'anno nel Paese. Il 29 luglio sono stati giustiziati tre cittadini sauditi: Turki al Diaini, decapitato a Riad per omicidio; Sharie al-Jineibi, giustiziato nella provincia di Asir, sempre per omicidio; Mansour al Roali, ucciso nella regione di Jawf per traffico di anfetamine. Il 30 luglio, il cittadino siriano Qassem Mohammed al-Hilal è stato decapitato per aver "introdotto nel Regno una grande quantità di pasticche di anfetamine", è scritto nel comunicato diffuso dal Ministero degli Interni saudita.

Uccisi anche due etiopi e un pakistano. Il 31 luglio un cittadino pakistano è stato decapitato per traffico di eroina. Si tratta di Shah Faisal Azeem Shah, la cui esecuzione è stata effettuata nella capitale Riad, è scritto nel comunicato del Ministero degli Interni saudita, diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale Saudi Press. Il 3 agosto un altro cittadino saudita, Mugrib al-Thanyan, è stato messo a morte nella provincia Orientale per l'omicidio di un connazionale, commesso con arma da fuoco a seguito di una lite. Due cittadini etiopi, un pakistano e un saudita sono stati decapitati il 5 agosto.



Condanne per droga e omicidio. Gli etiopi Argawi Aldo Heilan Meriam e Hadish Zel Alam erano stati condannati per aver ucciso e derubato un loro connazionale, secondo quanto reso noto dal Ministero degli Interni di Riad. La loro esecuzione è avvenuta nella regione di Jazan. In un caso distinto, il pakistano Esmat Sharif è stato giustiziato a Gedda per traffico di eroina. Il saudita Mushasha Harisi è stato decapitato sempre nella regione di Jazan, in relazione all'omicidio di un connazionale, commesso con un'arma da fuoco, è scritto nella nota del Ministero.


INDONESIA 


Dodici indonesiani usciti dal braccio della morte a Riad. Il governo indonesiano nel 2015 ha ottenuto il rilascio di 12 propri cittadini dal braccio della morte dell'Arabia Saudita, ha reso noto l'ufficio per l'assistenza legale ai cittadini all'estero del Ministero degli Esteri indonesiano. Tra i rilasciati c'è anche Rika Mustikawati, una domestica indonesiana che era stata condannata a morte in Arabia Saudita per stregoneria e la cui condanna era stata in seguito ridotta a tre anni di carcere. Con i recenti rilasci, diventano 68 i cittadini indonesiani liberati dal 2011 dal braccio della morte saudita. Secondo il Ministero degli Esteri di Jakarta, sono 24 gli indonesiani che attualmente rischiano la condanna a morte in Arabia Saudita. Di questi 24, 12 sono accusati di omicidio, nove di adulterio e tre di magia nera.


STATI UNITI


O' Malley, candidato alla presidenza, vuole abolire la pena di morte. Il candidato del Partito Democratico alle elezioni presidenziali Usa del 2016, Martin O'Malley ha presentato le sue proposte di revisione del sistema di giustizia penale del Paese, promettendo di riformare i dipartimenti di polizia, abolire la pena di morte e affrontare il sovraffollamento delle carceri. "Il sistema di giustizia penale degli Stati Uniti ha un disperato bisogno di riforme. Per troppo tempo il nostro sistema giudiziario ha alimentato nel Paese una storia crudele di razzismo e disuguaglianza economica," ha scritto in un dettagliato documento programmatico l'ex governatore del Maryland O'Malley.


BANGLADESH


Commutata condanna a morte per un minorenne. La Corte Suprema del Bangladesh ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un "ragazzo adolescente" riconosciuto colpevole dell'omicidio e stupro di un bambino, commessi nel 1999. Un collegio di quattro membri della Divisione d'Appello, presieduto dal giudice Surendra Kumar Sinha, ha preso la decisione dopo aver esaminato la petizione presentata dal detenuto Sukur Ali e dall'organizzazione per i diritti "Bangladesh Legal Aid and Services Trusts (BLAST)". Sukur aveva 14 anni quando commise i crimini, 16 anni fa a Manikganj. La pena di morte fu comminata nel 2001. Parlando a The Daily Star, la madre di Sukur, Banu Begum di 55 anni, ha detto di essere felice per la decisione della Corte Suprema. "Ho appreso la notizia dalla televisione. Sarei più felice se venisse liberato dal carcere tra alcuni anni .... Non sono sicura che abbia commesso il reato o no ", ha aggiunto.


IRAN


Ventisettenne condannato all'asportazione degli occhi.  Un uomo è stato condannato in Iran all'asportazione di entrambi gli occhi, dopo aver danneggiato involontariamente la vista di una persona nel corso di una rissa avvenuta nel marzo 2011. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano governativo Iran, che ha identificato il condannato solo come Hamed, che oggi ha 27 anni. Avrebbe commesso il crimine quando ne aveva 23 anni. "È successo intorno a mezzanotte. Ero a casa quando mia madre mi ha chiamato per dirmi che mio padre aveva avuto un incidente d'auto. Mi sono precipitato sul posto per aiutarlo, ma davvero non avevo alcuna intenzione di danneggiare gli occhi di nessuno". Ma le parole dell'uomo non sono servite ad evitargli la condan
na.

11 commenti:

  1. Ottima lettura, grazie! Segnalo che dal 18 agosto in seconda serata va in onda su Italia 1 il Late Show @ Giffoni del Trio Medusa, con tanti ospiti? http://www.ilvelino.it/it/article/2015/07/09/si-accende-con-tantissimi-ospiti-il-late-show-di-giffoni-condotto-dal-/75ffd747-f5ca-4eab-b7cf-5bb18685fa14/

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