tag:blogger.com,1999:blog-80175837838541033952024-03-16T02:10:09.076+01:00Comunità di Sant'Egidio - Città per la VitaCittà per la Vita - Cities for Life è un'iniziativa della Comunità di Sant'Egidio per dire NO alla pena di morte.
News, campagne, appelli per affermare il diritto alla vita di tutti.
Marco Peronihttp://www.blogger.com/profile/05440750282035102482noreply@blogger.comBlogger943125tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-90364304412484530902019-03-03T19:12:00.001+01:002019-03-03T19:20:53.085+01:00Il Congresso della Coalizione Mondiale contro la pena capitale<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://youtu.be/L_4QFsmFRzg">https://youtu.be/L_4QFsmFRzg</a></span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">“Per proteggere la società dal male che alcuni individui possono causare”, la soluzione non è la pena capitale. Questa non può essere considerata, come è avvenuto “per molto tempo, la risposta adeguata alla gravità di alcuni reati a tutela del bene comune”. Lo ha affermato Papa Francesco in un video messaggio alle Associazioni che fanno capo alla Coalizione Mondiale contro la pena di morte, riunite per il VII Congresso Mondiale contro la pena di morte, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo Francesco, “nessuno può essere ucciso e privato dell’opportunità di abbracciare nuovamente la comunità che ha ferito e fatto soffrire”. La pena di morte, infatti, è “una grave violazione del diritto alla vita di ogni persona”.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oggi sempre più Paesi l'hanno completamente eliminata dalla loro legislazione penale, altri stanno facendo dei passi importanti in tale direzione. Papa Francesco esorta tutti a proseguire in questo processo e a “riconoscere la dignità di ogni persona” e a “lavorare in modo che non vengano eliminate altre vite, ma guadagnate per il bene della società nel suo complesso”.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nel video messaggio Francesco cita anche la recente modifica al testo del Catechismo della Chiesa cattolica relativo alla pena capitale. “La Chiesa insegna alla luce del Vangelo – si legge nel documento – che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo”. “L’obiettivo dell’abolizione della pena di morte in tutto il mondo – conclude infine – rappresenta una coraggiosa affermazione del principio della dignità della persona umana e della convinzione che l’umanità può affrontare il crimine, oltre che rifiutare il male, offrendo al condannato la possibilità e il tempo per riparare il danno commesso, pensare alla sua azione e quindi essere in grado di cambiare la sua vita, almeno internamente”.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-67382377966170795902018-11-14T05:48:00.001+01:002018-11-14T05:48:32.055+01:00Pena morte: Commissione Onu approva risoluzione moratoria, maggiori le adesioni<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-ksoQJo8zILttnw6mhdGGuKQYz6my3eeJq0wNI1LKaNRysMRkx9ZytNirFlIka7RKR6Kd-xk5Y80Kw-yDiPMhMpigToND36_XZVm4SA4tOwm3_CPTDp2liEvYWsk4I8WIW2_fLZTg_e8Y/s1600/commissioneOnu+2018.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1200" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-ksoQJo8zILttnw6mhdGGuKQYz6my3eeJq0wNI1LKaNRysMRkx9ZytNirFlIka7RKR6Kd-xk5Y80Kw-yDiPMhMpigToND36_XZVm4SA4tOwm3_CPTDp2liEvYWsk4I8WIW2_fLZTg_e8Y/s400/commissioneOnu+2018.jpg" width="400" /></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La Terza Commissione dell'Assemblea Generale dell'ONU ha approvato la risoluzione per la moratoria con 123 voti a favore, quindi con</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> un numero maggiore di consensi rispetto al 2016 che aveva visto nella stessa </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Commissione</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> 115 voti a favore e nell'Assemblea Generale dello stesso anno 117.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Senza dubbio un segnale positivo verso l’obiettivo dell’abolizione completa della pena capitale nel mondo!</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIZH-m8eIxL8JwK6rgXLnQVsaEsmJOtbNOZw2-avCzHv0_wkRMs-xsXWyZsZ75Ic388z9XLqzv0rLE3jpcizbIjI3kzy4s8uju07-QfQhmQNmUd_lsHMicLThWYpilSbiKOaxI9TMIORKJ/s1600/moratoriaonu.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="192" data-original-width="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIZH-m8eIxL8JwK6rgXLnQVsaEsmJOtbNOZw2-avCzHv0_wkRMs-xsXWyZsZ75Ic388z9XLqzv0rLE3jpcizbIjI3kzy4s8uju07-QfQhmQNmUd_lsHMicLThWYpilSbiKOaxI9TMIORKJ/s1600/moratoriaonu.jpg" /></a></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ci sono tuttavia, nonostante la tendenza abolizionista, segnali preoccupanti in alcuni Paesi per questioni legate al terrorismo e al traffico di droga. Nello specifico, nel 2016 si erano registrati importanti passi in avanti grazie ai primi voti a favore di Malawi, Swaziland, Namibia, Isole Salomone, Sri Lanka e Guinea, ma abbiamo purtroppo assistito anche ai passi indietro fatti da Seychelles, Niger, Filippine e Guinea Equatoriale, i quali si sono astenuti dopo aver precedentemente votato a favore, delle Maldive che sono passate dall’astensione al voto contrario e dal Ruanda, assente dopo avere in precedenza votato a favore.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La risoluzione che chiede una moratoria universale sulla pena di morte è promossa da una coalizione di paesi di tutto il mondo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La campagna contro la pena di morte è stata tradizionalmente una delle priorità italiane, un contributo significativo è stato dato anche dalle organizzazioni della società civile che, insieme al ministero degli Esteri, fanno parte della Joint Task Force contro la pena di morte: la Comunità di Sant'Egidio, Amnesty International e Nessuno Tocchi Caino, che sono stati i principali promotori della moratoria. </span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>Ecco i voti in commissione 2018 comparati con quelli in commissione e assemblea 2016)</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>123 a Favore (in commissione 115 - in assemblea generale 117)</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>36 Contrari (in commissione 38 - in assemblea generale 40)</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>30 Astenuti (in commissione 31 - in assemblea generale 31)</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b>4 Assenti (in commissione 9 - in assemblea generale 5)</b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com36tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-12719068537273507182018-11-03T18:03:00.000+01:002018-11-03T18:05:12.207+01:00Lo stato tedesco dell'Assia elimina la pena di morte <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbFNKeIjUL1-RYl5Et1ibeRONJPM57-xd9CZcUN8shvb3TNWJa_b6YV-OlGjg74vMTytHhH7aZcZ-SMojutG1KXGSCOdfAw3rzyY6rGCVXSNbNnXaviWj4B5VbAfeY5ycFWIncBRMp-LmW/s1600/253px-Hesse_in_Germany.svg.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbFNKeIjUL1-RYl5Et1ibeRONJPM57-xd9CZcUN8shvb3TNWJa_b6YV-OlGjg74vMTytHhH7aZcZ-SMojutG1KXGSCOdfAw3rzyY6rGCVXSNbNnXaviWj4B5VbAfeY5ycFWIncBRMp-LmW/s1600/253px-Hesse_in_Germany.svg.png" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lo stato tedesco dell'Assia ha eliminato la pena di morte dalla costituzione che </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un'anomalia giuridica era rimasta </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nella costituzione dello stato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con il loro voto i cittadini hanno modificato una norma che da 69 anni conservava la pena di morte nell'Assia, seppur eliminata con la Costituzione del 1949. Un voto certamente simbolico, in quanto </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">le leggi federali hanno sempre prevalso su quelle statali, t</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ra il 1946 e il 1949, due persone furono condannate a morte nello stato, ma le sentenze furono successivamente commutate in ergastoli.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La pena capitale è vietata in tutti i paesi dell'UE, quindi questa strana anomalia era vista con imbarazzo dalla Germania, schietto oppositore della pena capitale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La pena di morte in Germania fu infatti cancellata dall'ordinamento giudiziario della Repubblica Federale nel 1949, mentre nella Repubblica Democratica fu abolita nel 1987.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-38090684628032423312018-10-12T15:50:00.002+02:002018-11-03T18:06:24.183+01:00il 20° Stato Americano dice no alla pena di morte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYuaZ4GbLfXy9BQjoU9dPtcJ2gKPXgX6jzPvDS09dWbmHA2-H1pHuZFZx-Pj42_qleizCL-twNUqsS1Y27jkRUzS8r256JTdNaY5JYYq0kD92yL8Xsz4_dYEv2HUVsqOelU6bu-bogZL-j/s1600/Gov_Jay+Inslee.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="480" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYuaZ4GbLfXy9BQjoU9dPtcJ2gKPXgX6jzPvDS09dWbmHA2-H1pHuZFZx-Pj42_qleizCL-twNUqsS1Y27jkRUzS8r256JTdNaY5JYYq0kD92yL8Xsz4_dYEv2HUVsqOelU6bu-bogZL-j/s400/Gov_Jay+Inslee.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>da Avvenire:</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo Stato di Washington mette fuorilegge il boia</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di Elena Molinari</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>La Corte Suprema: è incostituzionale «Condanne commutate in ergastolo»</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un altro Stato americano - il ventesimo - dice no alla pena di morte. La Corte Suprema di Washington, nel Nordovest americano, ha dichiarato la pena capitale incostituzionale e commutato in ergastolo la sentenza degli otto condannati detenuti nel locale braccio della morte. La decisione dei nove giudici è stata unanime, ma per motivazioni diverse. La maggioranza ha dichiarato che sono la discriminazione razziale e l' arbitrarietà che accompagnano la punizione a violare la Carta costituzionale statale, mentre quattro hanno citato i «principi morali e giuridici» sui quali riposa la giurisprudenza statale come base della loro posizione. A Washington era già in atto una moratoria delle esecuzioni, ordinata nel 2014 dal governatore Jay Inslee nel 2014.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Negli Usa già altri 19 Stati hanno abolito la pena di morte, che è stata reintrodotta a livello federale negli Usa nel 1976.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si tratta di Alaska, Connecticut, Delaware, District of Columbia, Hawaii, Illinois, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, New Jersey, New Mexico, New York, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia, Wisconsin, oltre alla capitale Washington.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sentenza è arrivata al termine della giornata mondiale contro la pena di morte e ha coinciso con la decisione del governo della Malaysia di disfarsi una </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfeplSigZ3XrHMdCgbDe1VjDL3WmodoV5-0b8ALXOyxj8pviZ6lbezrvdtJmRFzjTi0dlC_sjWLe2Jq_1_SjVwyIyTtj4c6FuWecT1oqdYeynEOlKhnJB7bPYzrZ0AU7-RBfebu0WK4cIW/s1600/Malesia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="160" data-original-width="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfeplSigZ3XrHMdCgbDe1VjDL3WmodoV5-0b8ALXOyxj8pviZ6lbezrvdtJmRFzjTi0dlC_sjWLe2Jq_1_SjVwyIyTtj4c6FuWecT1oqdYeynEOlKhnJB7bPYzrZ0AU7-RBfebu0WK4cIW/s1600/Malesia.jpg" /></a></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">volta per tutte dei boia. «Il governo ha accettato di abolire la pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spero che la legge sarà presto modificata », ha detto ieri il ministro malese delle Comunicazioni e del Multimediale, Gobind Singh Deo: un annuncio che Amnesty International ha definito «sbalorditivo », considerando che più di 1.200 persone hanno ricevuto condanne a morte in Malaysia. Allo stesso tempo, però, il governo del Bangladesh ha approvato la pena di morte per i reati di droga, a soli pochi mesi dall'avvio di un giro di vite anti-droga che ha portato all'uccisione extragiudiziale di centinaia di persone.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono in tutto 142 i Paesi mondiale dove il ricorso al boia è proibito, per legge o in pratica: un numero che cresce ogni anno, evidenziando una chiara tendenza internazionale verso il rifiuto della pena capitale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Anche negli Stati Uniti si registra una crescente ostilità dell' opinione pubblica nei confronti della morte di Stato e soprattutto del modo con cui viene imposta e somministrata. I casi di errori giudiziari, oltre alle notizie di esecuzioni dolorose e alle conseguenti cause legali contro i farmaci usati per le iniezioni letali hanno rallentato l' attività del boia negli Stati Uniti, dove più di 2.800 persone rimangono nel braccio della morte, mentre la conta delle esecuzioni è scesa a 23 lo scorso anno, contro le 98 del 1999.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RIPRODUZIONE RISERVATA.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ELENA MOLINARI</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-65143941957942560172018-10-12T15:24:00.002+02:002018-10-12T15:25:15.638+02:00Il sostegno dei cristiani ai passi per l'abolizione in Malaysia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzdmqvDYvTszxgfTp_CKIZmzgTc-0ptiqeBZZ8PyOzI_N1OSP168j4VqR2icgUyUFLumM7vAgYRwIVJY9usp3mENhXQBi-epySicehvZWuN2yXvuF-CavlAtqb1MnLQlzgqN6kqWA8z0dt/s1600/Malesia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="160" data-original-width="314" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzdmqvDYvTszxgfTp_CKIZmzgTc-0ptiqeBZZ8PyOzI_N1OSP168j4VqR2icgUyUFLumM7vAgYRwIVJY9usp3mENhXQBi-epySicehvZWuN2yXvuF-CavlAtqb1MnLQlzgqN6kqWA8z0dt/s320/Malesia.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Importante decisione riportata dall'Agenzia Fides </i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - I cristiani in Malaysia hanno accolto con favore la decisione del governo malaysiano di fare passi concreti per abolire la pena di morte: lo dice all'Agenzia Fides il cattolico, Hector Fernandez, attivista e sostenitore della campagna abolizionista, impegnato all'interno dell'organizzazione “Malaysians Against Death Penalty and Torture” (MADPET). L'associazione ha esultato in seguito all'annuncio, formalizzato dal governo malese, di presentare nella prossima sessione parlamentare, che inizia il 15 ottobre, una proposta di legge per abolire la pena capitale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sera del 10 ottobre 2018, nella “Giornata mondiale contro la pena di morte”, il Consiglio dei ministri ha comunicato di voler abolire la pena di morte, ha dichiarato Liew Vui Keong, responsabile del Dipartimento per gli Affari legali del Primo ministro, affermando che, nel frattempo, le esecuzioni capitali sono state tutte sospese. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per quanto riguarda le persone attualmente nel braccio della morte, sarà affidato a una speciale Commissione il compito di esaminare le loro domande. "La nostra opinione è che le condanne alla pena capitale già comminate non debbano essere eseguite. Sosteniamo la possibilità di commutare le loro pene" ha detto Fernandez.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo dati ufficiali, sono 1.267 le persone nel braccio della morte ovvero il 2,7% della popolazione carceraria che in Malaysia tocca i 60.000 detenuti .</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Benché l'annuncio del governo sia stato generalmente bene accolto, bisognerà aspettare che il Parlamento approvi il disegno di legge e che poi questo entri in vigore, si spera entro la fine del 2018.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Speriamo che si tenga fede alla promessa di presentare e approvare la legge nella prossima sessione. Come cittadini, invitiamo i membri delle opposizioni ad appoggiare questa mossa del governo per abolire la pena di morte, così da avere la più ampia maggioranza possibile", conclude Fernandez.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"La nostra rete MADPET aspetta il giorno in cui potremo celebrare l'abolizione della pena di morte, e sparirà il braccio della morte in Malaysia" aggiunge Charles Hector, un altro membro dell'organizzazione. (SD) (Agenzia Fides 11/10/2018)</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-37192814980488106382018-10-10T14:34:00.002+02:002018-10-12T15:25:54.625+02:00Marco Impagliazzo: nessuno più dia la morte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdnUe2XY8RskiU_0SBovBI067bzU_Iz5Sg30nlKdyMdSihgyg-GWdawsupZpdk8u_MzPP3kOaNEKaDSfxwZ3vfxz2z9s095EUIVcmM2gow3IAPJNZYUYl8k8HlYCJVeJAJqwHo4SAJRlOY/s1600/COLOSSEO+bella%2521.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdnUe2XY8RskiU_0SBovBI067bzU_Iz5Sg30nlKdyMdSihgyg-GWdawsupZpdk8u_MzPP3kOaNEKaDSfxwZ3vfxz2z9s095EUIVcmM2gow3IAPJNZYUYl8k8HlYCJVeJAJqwHo4SAJRlOY/s400/COLOSSEO+bella%2521.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">da <i>Avvenire</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>10 ottobre 2018</i></span><br />
<span style="background-color: #f9f9f9; color: #4f4f4f; font-family: "helvetica neue" , "lucida grande" , "segoe ui" , "arial" , "helvetica" , "verdana" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="background-color: #f9f9f9; color: #4f4f4f; font-family: "helvetica neue" , "lucida grande" , "segoe ui" , "arial" , "helvetica" , "verdana" , sans-serif; font-size: 14px;"><b>EDITORIALE GIORNATA CONTRO LA PENA CAPITALE</b></span><br />
<div id="m_7318994450546621533gmail-articleTitle" style="background-color: #f9f9f9; border: 0px none; color: #4f4f4f; font-family: "Helvetica Neue", "Lucida Grande", "Segoe UI", Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
NESSUNO PIÙ DIA MORTE</div>
<div id="m_7318994450546621533gmail-articleTitle" style="background-color: #f9f9f9; border: 0px none; color: #4f4f4f; font-family: "Helvetica Neue", "Lucida Grande", "Segoe UI", Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
di Marco Impagliazzo</div>
<div id="m_7318994450546621533gmail-articleTitle" style="background-color: #f9f9f9; border: 0px none; color: #4f4f4f; font-family: "Helvetica Neue", "Lucida Grande", "Segoe UI", Arial, Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-weight: bold; line-height: inherit; margin: 3px 0px 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da sedici anni a questa parte la Giornata Mondiale contro la pena di morte è un' occasione di sensibilizzazione e mobilitazione a favore del più inalienabile dei diritti, quello alla vita. Tema di quest' anno è la salvezza delle oltre ventimila persone condannate a morte in tutto il mondo, ma anche il miglioramento delle loro condizioni di detenzione. In molti Paesi, infatti, la prassi è ben diversa nonostante l' obbligo a un trattamento umano di chi ogni prigioniero. Anche di chi è stato condannato alla pena capitale. Quasi che i condannati a morte morti già fossero per chi li circonda. Negli Usa, in Giappone, in Pakistan, in Vietnam, sono spesso tenuti in isolamento e non hanno il permesso di uscire neanche per un' ora d' aria. Eppure, come scriveva Dostoevskij, «il grado di civiltà di una società si misura dalle sue prigioni».</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma è proprio di civiltà che dovremmo parlare in questa Giornata. Civiltà giuridica, senz' altro. Civiltà tout court, della mente, del cuore, della parola. Se l' abolizione della pena capitale si fa strada nel mondo (come quest' anno è avvenuto in Burkina Faso, Paese che peraltro ha subito gravi atti terroristici), se il numero delle esecuzioni cala, ebbene, tra le opinioni pubbliche e sui media il richiamo della barbarie esercita un richiamo non residuale, anzi a volte potente. Lo abbiamo visto in diverse elezioni presidenziali, dalle Filippine al Brasile. La tentazione di una soluzione spiccia e sommaria al problema del crimine guadagna spazio nell' immaginario di tanta gente.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto ciò rende evidente come il problema della sensibilizzazione su un tema come questo sia sempre più importante, coinvolgendo i popoli quanto gli Stati. Preziosa, allora, è stata la netta presa di posizione di papa Francesco, che ha modificato un articolo del Catechismo della Chiesa cattolica (n. 2267), affermando, alla luce del Vangelo, «l' inammissibilità della pena di morte perché attenta all' inviolabilità e dignità della persona ». Essere contro la pena capitale si traduce, insomma, in una vigilanza continua sulla società e su noi stessi: un modo per sottrarsi al sonnambulismo che porta al disinteresse per la vita altrui o, addirittura, al desiderio di eliminazione dell' altro. In America la presa di posizione del Papa ha avuto effetti significativi: molti cattolici hanno alzato ancor più la loro voce, mentre alcune Conferenze episcopali hanno chiesto ai fedeli di attivarsi nei confronti delle autorità per fermare la mano del boia.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma ognuno di noi può fare qualcosa, anche nei Paesi già abolizionisti. La sfida è svelenire un clima che chiede vendetta, più che giustizia; è dire 'no' a una cultura dello scarto e 'sì' a una cultura della riabilitazione. Si può - come già accade - mobilitarsi in difesa della vita dei condannati, riuscendo in alcuni casi a fermare l' esecuzione. Oppure si può tendere la mano alle migliaia di persone che sono nei bracci della morte, scrivendo loro lettere, alleviandone la durezza della detenzione, favorendo il loro percorso interiore, finendo per essere quell' ora d' aria che a tanti manca.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ricevere una lettera - come raccontano le centinaia di detenuti in contatto con i loro 'amici di penna' di Sant' Egidio e di altre realtà di volontariato - è il segno che qualcuno ha a cuore la tua vita. È un legame con il mondo esterno. È uno spazio libero nella vita di uomini e donne in catene. Ricevere posta è un po' come allargare le sbarre. E, d' altra parte, scrivere una lettera - lo raccontano tanti che corrispondono con i condannati a morte - è rendersi conto, come ha detto suor Helen Prejean, che «un essere umano è molto di più della peggiore cosa che possa aver fatto».</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Del resto, ricordiamoci che la giustizia umana può sbagliare, che tanti innocenti hanno passato anni nei bracci della morte finendo sul patibolo e ogni credente ha nel Vangelo della Passione il più chiaro esempio della fallibilità del sistema giudiziario. Questa giornata mondiale dovrebbe quindi convincerci una volta di più della necessità di mettere in soffitta i troppi ingegnosi sistemi escogitati dall' uomo per mettere a morte il proprio simile e lavorare tutti per un mondo liberato dalla pena capitale, un mondo dove vinca la vita.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RIPRODUZIONE RISERVATA.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">MARCO IMPAGLIAZZO</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-55258873388124742982018-10-10T06:43:00.002+02:002018-10-10T06:50:34.781+02:0010 ottobre, Sant'Egidio rafforza l'impegno contro la pena di morte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQq9Hp_maQxdY1TxN7EERD5MCIRp8Ki9O3z4X4frdysyr48qAhmftFuPRiM-dUSUi9siS0p2xISp0sk8LN6YQcAuEZicxImrkTDpzC5dMlhDD4Yns-gYXX9O80MlMV0Rgcadzz21vdfI6-/s1600/WorldCoalition+2018.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="274" data-original-width="184" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQq9Hp_maQxdY1TxN7EERD5MCIRp8Ki9O3z4X4frdysyr48qAhmftFuPRiM-dUSUi9siS0p2xISp0sk8LN6YQcAuEZicxImrkTDpzC5dMlhDD4Yns-gYXX9O80MlMV0Rgcadzz21vdfI6-/s320/WorldCoalition+2018.jpg" width="214" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In occasione della Giornata mondiale contro la pena capitale Sant'Egidio organizza visite nei bracci della morte in diversi continenti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cresce la mobilitazione della società civile: nel 2018 un migliaio di cittadini ha chiesto alla Comunità di corrispondere con un condannato. Migliaia gli appelli inviati per chiedere clemenza per chi rischia l'esecuzione. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/27464/10-ottobre--Giornata-Mondiale-contro-la-Pena-di-Morte.html" style="font-family: Verdana, sans-serif;">https://www.santegidio.org/Giornata-Mondiale-contro-la-Pena-di-Morte.</a><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://www.santegidio.org/pageID/30212/langID/it/SCRIVI-A-UN-CONDANNATO-A-MORTE.html">www.santegidio.org/SCRIVI-A-UN-CONDANNATO-A-MORTE.html</a></span><br />
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<span style="color: #351c75; font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/Cities_for_Life">nodeathpenalty.santegidio.org/Cities_for_Life</a></span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/pageID/240/Appelli-urgenti.html">nodeathpenalty.santegidio.org/Appelli-urgenti</a></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/pageID/240/Appelli-urgenti.html"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">http://nodeathpenalty.santegidio.org/Appelli-urgenti.html</span></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-89229887111533117522018-09-23T10:36:00.002+02:002018-09-23T10:36:57.109+02:00A 98 anni ringrazia il Papa per aver cancellato la pena di morte dal catechismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii1jPXQT7B3Vdg3eAZqExljRjNmbHCepjp_otoDke-90n3x23CEz_zEucvZBo-vbTLGQFsMpxGPXgxOxwp9UXdZjr6nAPYFcoQhdyHxIIoLJG6RPwtCvG31LlgflAqM56EnYgUovl1CJEO/s1600/papa+Francesco+5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii1jPXQT7B3Vdg3eAZqExljRjNmbHCepjp_otoDke-90n3x23CEz_zEucvZBo-vbTLGQFsMpxGPXgxOxwp9UXdZjr6nAPYFcoQhdyHxIIoLJG6RPwtCvG31LlgflAqM56EnYgUovl1CJEO/s400/papa+Francesco+5.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">di ANDREA TORNIELLI</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">INVIATO SUL VOLO ROMA-VILNIUS</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Durante l’incontro con i giornalisti sull’aereo </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">in volo verso Vilnius u</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">n saluto speciale e commosso a Papa Francesco da una donna spagnola di 98 anni.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È Maria Asunción Milá, zia della giornalista Maria Sagrario Ruiz De Apodaca Espinosa. L’anziana donna per decenni ha lottato contro la pena di morte ed è stata anche presidente per la Spagna di Amnesty International. «Ha scritto a tanti Papi per chiedere che dal Catechismo della Chiesa Cattolica venisse tolta la pena capitale - e racconta la giornalista a Vatican Insider - Solo Francesco ha risposto alla sua lettera».</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sagrario Ruiz ha riferito a Bergoglio il ringraziamento della zia e il Papa, riferendosi alla sua recente decisione di abolire definitivamente qualsiasi liceità della pena capitale dal Catechismo, ha risposto: «Vi sarete ubriacate dalla gioia dopo aver saputo la notizia!». </span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-46833985970047351862018-08-09T19:02:00.001+02:002018-08-09T19:22:12.665+02:00Dal Los Angeles Times: una riflessione di Mario Marazziti sulla pena di morte<br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: large;">di Mario Marazziti </span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2XR6EDNrFF40BzODZiiVsk9Jrb4qZ8_fQvWLEUPyCLvIZlTPmpQJaqjXWrBWUnxS0SCnl3TPRCMDJXZvbdfGDR2GnboHHeviGKs_nqRelOAxuXnvwFWl6ex2xmOZwbJLB1l7n8zyZd2yz/s1600/papa-francesco-pena-di-morte-catechismo-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="1024" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2XR6EDNrFF40BzODZiiVsk9Jrb4qZ8_fQvWLEUPyCLvIZlTPmpQJaqjXWrBWUnxS0SCnl3TPRCMDJXZvbdfGDR2GnboHHeviGKs_nqRelOAxuXnvwFWl6ex2xmOZwbJLB1l7n8zyZd2yz/s320/papa-francesco-pena-di-morte-catechismo-2.jpg" width="320" /></a><span style="background-color: white; font-size: 24px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://the%20catholic%20church%27s%20opposition%20on%20the%20death%20penalty%20began%20with%20previous%20popes/">The Catholic Church's opposition on the death penalty began with previous popes</a></span></span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWk5CyrPlwjf_FmRZ0FYZhm2pZFrIPmlxAC-kzvPyTWbTGMBmsp70P5qrbunXqG1GP68DlX2AWbfkO7jycwPsaUdJW_NQLjQWtj60EPe5xQM67fuU5MTvvCgDdQjwbn3TBy_BCX2LymQFi/s1600/13+ways+marazziti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWk5CyrPlwjf_FmRZ0FYZhm2pZFrIPmlxAC-kzvPyTWbTGMBmsp70P5qrbunXqG1GP68DlX2AWbfkO7jycwPsaUdJW_NQLjQWtj60EPe5xQM67fuU5MTvvCgDdQjwbn3TBy_BCX2LymQFi/s1600/13+ways+marazziti.jpg" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-90604076902923337642018-08-09T11:36:00.003+02:002018-08-09T11:40:39.274+02:00Andrea Riccardi: il papa sulla pena di morte. Un rifiuto deciso di ogni violenza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Mm3kVy-gJBnPMYy0zRbmQzBcPHM-xw2l-zcvZ4ySnsRRzIHmghlLmTCdE65y_vBLHsun_C5J6Z8P9fxkNOTAFUds-Fxijz_atY0gv3RVG8xGY6zr8LqEqH04hBcXINVgz5ZrmC79KNdO/s1600/papa-francesco-pena-di-morte-catechismo-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="1024" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Mm3kVy-gJBnPMYy0zRbmQzBcPHM-xw2l-zcvZ4ySnsRRzIHmghlLmTCdE65y_vBLHsun_C5J6Z8P9fxkNOTAFUds-Fxijz_atY0gv3RVG8xGY6zr8LqEqH04hBcXINVgz5ZrmC79KNdO/s400/papa-francesco-pena-di-morte-catechismo-2.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Editoriale di Andrea Riccardi per Famiglia Cristiana del 12 agosto 2018</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La modifica del Catechismo non contraddice il Magistero, ma lo sviluppa alla luce del Vangelo </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Papa Francesco ha approvato, il 1° agosto, la modifica del Catechismo della Chiesa cattolica sulla pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il testo precedente non escludeva la pena capitale «quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani». L'ammetteva nel capitolo dedicato alla "legittima difesa", quasi come parte di essa, in casi rari, «se non addirittura praticamente inesistenti». Nella Chiesa, impegnata nella difesa della vita, la pena capitale appariva ripugnante da tempo. Sembra che anche Giovanni Paolo II non fosse soddisfatto della formulazione del Catechismo, che è stata invocata da chi si opponeva all'abrogazione della pena di morte dalla legislazione degli Stati. Nel vecchio testo aveva prevalso la preoccupazione che la negazione della liceità della pena di morte fosse un cambiamento nella dottrina che indeboliva l'autorità del Magistero. Francesco non ha condiviso questa preoccupazione e ha dichiarato: «La pena di morte è inammissibile perché attenta all'inviolabilità e dignità della persona». La frase è il cuore del nuovo testo del Catechismo. La Congregazione vaticana spiega: si tratta di «un autentico sviluppo della dottrina, che non è in contraddizione con gli insegnamenti anteriori del Magistero». Avrebbe detto con semplicità Giovanni XXIII: «Non è il Vangelo che cambia, ma siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio». La Chiesa nel tempo va verso una comprensione più profonda e fedele, vissuta con il Papa e i vescovi, cui tanti umilmente danno il loro contributo. Lo insegna il Vaticano II nella Dei Verbum: «Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro, sia con l'intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità». Colpisce allora la reazione critica alla decisione di Francesco. Dietro questo timore c'è anche la concezione tradizionalista del legame tra violenza di Stato e cultura dell'autorità. La Chiesa cattolica non "svende" la verità, ma si lascia guidare dallo Spirito e dai suoi pastori, gioiosa di crescere nella comprensione del Vangelo. In tempi di estesa paura dell'altro e di violenza diffusa, si sente il bisogno di riflettere a fondo sui limiti e la realtà della "legittima difesa", che talvolta motiva l'uso della forza da parte dei privati e l'incremento delle armi. La migliore difesa non è un popolo in armi: è uno Stato responsabile ed efficace assieme a una coscienza civile collettiva. La decisione del Papa ci guida al distacco coraggioso dalla cultura della violenza da qualunque parte venga, anche dallo Stato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">NEL 2017 QUASI MILLE ESECUZIONI Secondo un rapporto di Amnesty International, nel 2017 sono state effettuate 993 esecuzioni in 23 Stati, il 4 per cento in meno rispetto alle 1.032 esecuzioni del 2016 e il 39 per cento in meno rispetto alle 1.634 del 2015, anno che aveva fatto registrare il più alto numero dal 1989. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-71535113362348971982018-08-05T11:43:00.000+02:002018-08-09T12:08:18.507+02:00La Chiesa e la pena di morte, tra teologia e diritto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNbGybwuj4L68leJcUvH0Mdz23xNn96EdgIBgPxRPILSwR8-s-8ts5wgIc8KJRneiNmtr7q4jy_prjFNlYERHVfZ_yiLfoQTH_OGi_0Hv_LqgipCUbQ9F2BLqW_brFxBIB3Wj7iJo-TDzl/s1600/sedia+elettrica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="192" data-original-width="263" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNbGybwuj4L68leJcUvH0Mdz23xNn96EdgIBgPxRPILSwR8-s-8ts5wgIc8KJRneiNmtr7q4jy_prjFNlYERHVfZ_yiLfoQTH_OGi_0Hv_LqgipCUbQ9F2BLqW_brFxBIB3Wj7iJo-TDzl/s320/sedia+elettrica.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>A colloquio con il giurista Luciano Eusebi dopo il rescritto di Papa Francesco: come rispondere secondo giustizia alle realtà negative</b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Pubblicato il 04/08/2018</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">MARCO RONCALLI</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona», così Papa Francesco ha disposto la modifica del n. 2.267 del Catechismo della Chiesa cattolica circa la pena di morte , approvando una riformulazione del testo da tradursi nelle diverse lingue e inserire in tutte le edizioni. Ne parliamo con il professor Luciano Eusebi, ordinario di Diritto penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (disciplina che insegna anche presso la Pontificia Università Lateranense di Roma), autore di diverse pubblicazioni sul tema, tra cui “La chiesa e il problema della pena” (Editrice La Scuola, 2014), membro di importanti commissioni paritetiche: da quella fra Santa Sede e Italia per l’attuazione degli accordi concordatari, a quella istituita dalla Conferenza episcopale e dal Governo italiano per la regolamentazione dell’assistenza religiosa ai detenuti e agli agenti di polizia penitenziaria. E ne parliamo con lui, perché, benché schivo e discreto, è stato uno degli storici protagonisti di questa battaglia che per lunghi anni ha auspicato una chiara affermazione nel Catechismo dell’inammissibilità di principio della condanna capitale. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Professor Eusebi, lei già nel 1993 su un articolo pubblicato dalla rivista Humanitas (il titolo era “Il nuovo catechismo e il problema della pena”), circa le espressioni riguardanti la pena di morte e lo scopo della punizione statuale, scriveva che l’indicazione emergente le appariva «carente sul piano della forza profetica e inadeguata, su quello morale, rispetto alle stesse acquisizioni della scienza penalistica più avvertita»… </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Quella impostazione rimaneva carente nella forza profetica perché svolgeva un’argomentazione di taglio essenzialmente utilitaristico, senza alcun riferimento – in un Catechismo – di carattere teologico-morale (come peraltro continua ad accadere con riguardo al n. 2.266, che attiene alle sanzioni penali in genere), e senza alcuna considerazione riferita alla persona del condannato. Ciò risentiva pur sempre, in radice, della classica visione retributiva in materia di giustizia, secondo cui è la ritorsione del male che produce la prevenzione, cioè il bene: visione antitetica rispetto al messaggio cristiano, in forza del quale la risposta al male sta in una progettualità, ancorché impegnativa, secondo il bene. Ma quell’impostazione si poneva altresì in antitesi alla consapevolezza, che risale a Cesare Beccaria, secondo cui una risposta al reato la quale neghi quegli stessi valori, come il valore della vita, che dichiara di voler difendere incentiva la disponibilità sociale alla violenza. La prevenzione stabile nel tempo, infatti, non dipende da (controproducenti) fattori di intimidazione, bensì – fermo l’intervento severo sugli interessi materiali coltivati in modo criminoso – dalla capacità dell’ordinamento giuridico di mantenere elevato nella società il consenso sociale al rispetto (per scelta personale) dei precetti normativi. E nulla riconferma maggiormente l’autorevolezza di una norma violata, destabilizzando le stesse organizzazioni criminose, del fatto che un agente di reato riconosca l’ingiustizia commessa e assuma un percorso di responsabilizzazione nei confronti del medesimo». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Formalmente al punto ex 2267, si sanciva che l’insegnamento tradizionale della Chiesa non escludeva, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani… Ma come poteva rientrare in quella cornice la pena di morte? Parliamo di esecuzioni, di soggetti incarcerati, resi innocui, inoffensivi…. </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«In effetti, il precedente testo del n. 2267 nel Catechismo fondava la rinuncia alla pena di morte sulla constatazione contingente dell’essere oggi “praticamente inesistenti” le condizioni che in linea teorica, secondo quel testo, avrebbero potuto legittimarla: condizioni le quali in sostanza venivano ricondotte a quelle proprie della legittima difesa. Ma la legittima difesa riguarda esclusivamente il contrasto proporzionato e non altrimenti praticabile di una condotta aggressiva in atto: situazione del tutto diversa da quella che caratterizza l’inflizione e l’esecuzione di una condanna capitale. Per cui, da un lato, si poteva desumere che quest’ultima non fosse mai applicabile in concreto, posto che le condanne giudiziarie non sono certo riconducibili alla legittima difesa, mentre dall’altro lato, nondimeno, rimaneva aperto lo spazio perché qualcuno potesse argomentare di una presunta inevitabilità, in dati casi, del ricorso alla pena di morte per difendere la società dal crimine: con un’indebita sovrapposizione tra il concetto di prevenzione (cui comunque, come s’è detto, la pena di morte non giova) e il concetto di legittima difesa». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Da lì quasi venticinque anni prima di arrivare al rescritto di Papa Francesco appena reso noto: quali le tappe di questo periodo che l’ha vista impegnata con pochi altri su questo fronte? </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Già rispetto alla prima stesura del Catechismo, l’edizione definitiva del medesimo aveva recepito, nel 1997, le parole della enciclica Evangelium vitae (n. 56) di San Giovanni Paolo II intese a precisare la sostanziale insussistenza, oggi, delle condizioni che si riteneva potessero legittimare, sul piano teorico, il ricorso alla pena di morte. Molte voci, poi, si erano levate per una ridefinizione dell’intera materia: si pensi solo all’impegno costante della Comunità di Sant’Egidio per l’abolizione della pena di morte nei Paesi che ancora la prevedono, anche attraverso i convegni annuali tra ministri della giustizia delle più varie provenienze, cui ho potuto contribuire, sul tema “A World without death penalty”. Personalmente ho cercato di offrire supporto attraverso la ricerca di un continuo raccordo tra le motivazioni laiche e teologiche che aprono a una visione nuova della pena, nel solco della giustizia riparativa (“restorative justice”). Ma mi risulta, per esempio, che lo stesso Benedetto XVI desiderasse un tale percorso, per i cui fini lavorò una commissione teologica la quale produsse, sul tema, un importante fascicolo della rivista Gregorianum (n. 1/2007) e si elaborò un ampio testo sulle problematiche della pena e della pena di morte presso l’allora Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”; testo che io stesso predisposi, ma che non poté avere, all’epoca, ulteriori sviluppi. Potrebbe dunque essere maturo il tempo per riprendere una riflessione più complessiva, e potenzialmente profetica, sulla giustizia penale da parte della Chiesa cattolica, anche con riguardo alla ripresa d’interesse che tale materia ha conosciuto sia nell’ambito del diritto canonico, sia nell’ambito del diritto dello Stato della Città del Vaticano». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Insomma, si sente soddisfatto, ma… </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Sono certamente contento, ma riterrei necessario, come dicevo, intraprendere il cammino di una riflessione ecclesiale complessiva sul tema della risposta secondo giustizia alle realtà negative: è il tema intorno al quale si gioca il futuro della pace nel mondo e, a ben vedere, la possibilità stessa di un futuro per l’umanità. Ma è anche il tema intorno al quale si gioca la comprensibilità dell’annuncio cristiano nella odierna società secolarizzata». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Quanto c’è in questa modifica sulla pena capitale di conforme alla stessa riflessione teologica degli ultimi decenni sul significato salvifico della giustizia nell’orizzonte biblico? </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Il fatto è che la lettura retributiva ha oscurato la percezione dello stesso fulcro della fede cristiana, complice una utilizzazione affrettata del concetto di soddisfazione vicaria in Sant’Anselmo. Gesù non è salvatore perché la sua sofferenza sulla croce ha compensato, come nessun altro avrebbe potuto, il peccato dell’umanità. Se così fosse, si rimarrebbe nell’ottica giuridicistica mondana: al male deve seguire il male, ed è il male che redime il male. Ma ciò è l’esatto contrario del messaggio cristiano». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Si spieghi... </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Salvifica non è la croce, bensì l’amore portato fino alla croce. Gesù è salvatore perché rivela dinnanzi al male l’essere stesso di Dio come amore speso incondizionatamente: quell’amore che si manifesta nella resurrezione pienezza di vita anche dinnanzi alla sconfitta umana della croce. Per cui la giustizia di Dio si esprime in Gesù come spendita dell’amore dinnanzi al male (se si vuole, laicamente, nella testimonianza coraggiosa del bene dinnanzi al male). Ma il carattere salvifico della giustizia divina (tzedaka) era già chiaro nella riflessione teologica veterotestamentaria, fin dalle narrazioni di Adamo e di Caino: e l’averlo trascurato ha depotenziato un importante elemento di dialogo con le altre religioni monoteistiche. L’attenzione dedicata dalla teologia degli ultimi decenni a questi temi necessita, dunque, di essere resa fruibile nell’ambito ordinario della evangelizzazione». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Il prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Luis Francisco Ladaria, ha commentato che il nuovo testo «si situa in continuità con il Magistero precedente, portando avanti uno sviluppo coerente della dottrina cattolica». È così? In sintesi quali sono i contributi più rilevanti dei singoli Papi o di interi episcopati verso il traguardo cui si è ora arrivati? </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Certamente vi è stato un cammino: dal memorabile testo della Commissione sociale dell’episcopato francese contro la pena di morte del 1978, agli interventi di tutti i Pontefici recenti (si consideri per esempio il n. 83 dell’esortazione Africae munus di Benedetto XVI): San Giovanni Paolo II pare scrivesse per perorare la rinuncia all’esecuzione della condanna capitale in tutti i casi che gli fossero noti; posso testimoniare che quando a margine di un’udienza, il 14 febbraio 1997, gli chiesi brevissimamente come professore di Diritto penale che potesse essere pienamente superata la posizione del Catechismo sulla pena di morte mi strinse forte le mani nelle sue e, quasi come se le mie parole avessero riacutizzato in lui una ferita, pronunciò tra sé le parole “la pena di morte, la pena di morte…” e mi benedisse». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Leggiamo il nuovo paragrafo. Quale novità più rilevante il superamento rispetto l’editio typica (1997) del concetto di risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti, di mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune? O il fatto che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi? </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Il fatto nuovo più importante, a mio avviso, è dato dall’affermazione del carattere di inammissibilità, senza (più) alcuna riserva, della pena di morte in quanto tale, con la derivazione dell’impegno per la sua abolizione in tutto il mondo. Affermazione, si noti, fondata non solo su specifiche condizioni storiche, né soltanto su una valutazione, pur fondamentale, di ordine etico (l’insopprimibile dignità di ogni vita umana), bensì soprattutto nell’economia del Catechismo “alla luce del Vangelo”: il che attribuisce al nuovo n. 2.267 la massima autorevolezza e vincolatività per il futuro. Ma è anche importante che nella lettera ai vescovi firmata dal cardinale Ladaria si affermi nitidamente che tutte le pene applicate dallo Stato “devono orientarsi innanzitutto alla riabilitazione e alla reintegrazione sociale del condannato”…». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Questo nuovo passo potrà realmente influire sulle politiche dei cinquantasei Stati che mantengono la pena capitale come istituto giuridico in vigore e applicato? </b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Questo passo voluto da Papa Francesco potrà avere una influenza culturale straordinaria, ben al di là dell’ambito giuridico: ma risulterà di certo incoraggiante per l’abolizione in tutto il mondo della pena di morte, anche in contesti diversi da quelli di tradizione cristiana. Soprattutto, affermando la centralità inalienabile della vita di ciascun essere umano, rappresenterà un monito per il rispetto non solo formale della realtà esistenziale di ogni individuo, anche se sofferente, povero, migrante, indifeso o colpevole. Non dimentichiamo che Papa Francesco ha ricompreso nel rifiuto della pena di morte anche le pene di morte eseguite di fatto, cioè in modo extragiudiziario: senza processo né condanna (Lettera del 20 marzo 2015 al presidente della Commissione internazionale contro la pena di morte). In sintesi, Papa Francesco apre con questo passo un capitolo nuovo nell’affermazione dei diritti connessi alla dignità di ogni essere umano». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>Di fatto il diritto penale è un po’ una cartina al tornasole dei modelli relazionali di una società. Parliamo anche dell’ergastolo, un’altra specie di pena di morte…</b> </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«È Papa Francesco ad aver definito l’ergastolo, a ragione, una “pena di morte nascosta” (Discorso del 23 ottobre 2014, all’Associazione internazionale di diritto penale). Senza speranza, senza una “guancia” ancora disponile verso il condannato, nessun percorso di affrancamento da esperienze negative di vita è praticabile. Certamente non potranno che permanere, nei casi più gravi, valutazioni circa l’eventuale persistenza nel tempo di pericolose affiliazioni criminose: ma il disinteresse a priori per il recupero del condannato è un pessimo investimento nell’ottica della prevenzione e priva le vittime stesse della risposta al loro bisogno profondo di vedere riconosciuta l’ingiustizia che le ha colpite». </span><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-68342912315277043602018-08-04T12:21:00.000+02:002018-08-09T17:17:34.405+02:00In solidarietà con papa Francesco progetto di legge per abolire la pena di morte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3lfoShDiyL83j8kgko9Zq1Sqv_XasALqqL4mLm-ZfAXZmBXyamKCd8Zzn48aWp3BhFixfxTYVr6YSXfDbamvLJPwqqHkw24UDEKmPeOrMLP4x_LmSFJ3t-46xXFegokHIT44KMvHEHnB4/s1600/cuomo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3lfoShDiyL83j8kgko9Zq1Sqv_XasALqqL4mLm-ZfAXZmBXyamKCd8Zzn48aWp3BhFixfxTYVr6YSXfDbamvLJPwqqHkw24UDEKmPeOrMLP4x_LmSFJ3t-46xXFegokHIT44KMvHEHnB4/s320/cuomo.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Il Governatore Cuomo promuoverà un progetto di legge per eliminare la pena di morte dallo stato di New York, in solidarietà con papa Francesco. </b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il Governatore Andrew Cuomo ha dichiarato: “Oggi, in solidarietà con Papa Francesco e in onore di mio </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">padre, promuoverò una normativa per eliminare la pena di morte, e la sua brutta </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">macchia nella nostra storia, dalla legge dello Stato una volta per tutte”.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come Governatore, Mario Cuomo aveva posto il veto </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">12 volte </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">alla normativa che ripristinava la </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">pena di morte nel corso di 12 anni. Egli riteneva </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">che la pena di </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">morte fosse sbagliata e aveva il coraggio di rimanere fermo nelle sue convinzioni, al </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">punto di essere disposto a perdere il suo incarico.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo7iG4vFVv_HbbkqIZd8wP4EGNWLGa0sgUloQX34N6odQE28ZxGcgRDwW9GRGEMecgLvObaAqnKRPNqrqvb9h3a7h4AUV8g2nv7-k_mOhrzC3Z_5D7_lbkGF0qAwxzsYBhfxkEw6IGuZ6G/s1600/papa+Francesco.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="331" data-original-width="500" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo7iG4vFVv_HbbkqIZd8wP4EGNWLGa0sgUloQX34N6odQE28ZxGcgRDwW9GRGEMecgLvObaAqnKRPNqrqvb9h3a7h4AUV8g2nv7-k_mOhrzC3Z_5D7_lbkGF0qAwxzsYBhfxkEw6IGuZ6G/s400/papa+Francesco.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Continua il Andrew Cuomo: "La decisione di Papa Francesco è una convalida della posizione di principio di mio </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">padre contro la pena di morte di fronte al sostegno della stragrande maggioranza per la </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">pena di morte. Mio padre ha messo a rischio la sua carriera politica con la sua </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">opposizione alla pena di morte e non ha mai indietreggiato, dicendo che ‘svilisce coloro </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">che si impegnano per tutelare la vita e la dignità umana’. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Papà aveva </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">ragione allora, e ha ragione ora. La pena di morte è stata ripristinata in New York sotto l’amministrazione Pataki, ma</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">fermata dai tribunali nel 2004. Nei suoi ultimi anni, mio padre ha continuato a sostenere </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">l’eliminazione della legge dai libri, chiamandola una ‘macchia sulla nostra coscienza’. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dichiarando l’inammissibilità della pena di morte in tutti i casi e impegnandosi per porre </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">fine alla pratica a livello globale, Papa Francesco sta inaugurando un mondo più giusto </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">per tutti noi. La pena di morte è moralmente indifendibile e non appartiene al 21° </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">secolo".</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-83665425020850487492018-06-29T09:20:00.001+02:002018-06-29T09:21:33.177+02:00Abolita la pena di morte in Burkina Faso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiylldyf3BDSR16bcAj-RIyWoY3HidKyiuoIB54Fc7svmaTvQjqiVKHxtLPkgaLvBS_kMPsqervjYA-7YA0CWwYaXt9xxmkiQDcRbWJ7NQkaH7x6YJMs5MMg8uEZ2P20MipM94ymTH-ANf5/s1600/burkina+Faso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="760" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiylldyf3BDSR16bcAj-RIyWoY3HidKyiuoIB54Fc7svmaTvQjqiVKHxtLPkgaLvBS_kMPsqervjYA-7YA0CWwYaXt9xxmkiQDcRbWJ7NQkaH7x6YJMs5MMg8uEZ2P20MipM94ymTH-ANf5/s400/burkina+Faso.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: "merriweather" , serif; font-size: 17px; text-align: justify;">Di </span><em style="background-color: white; box-sizing: inherit; font-family: Merriweather, serif; font-size: 17px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: inherit; font-weight: 700;">Saida Massoussi</span></em><br />
<em style="background-color: white; box-sizing: inherit; font-family: Merriweather, serif; font-size: 17px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: inherit; font-weight: 700;">Eco Internazionale</span></em><br />
<em style="background-color: white; box-sizing: inherit; font-family: Merriweather, serif; font-size: 17px; text-align: justify;"><span style="box-sizing: inherit; font-weight: 700;"><br /></span></em>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Se dimostrerò la pena di morte non essere né utile né necessaria, avrò vinto la causa dell’umanità»: così recitava Cesare Beccaria nella sua opera più celebre, Dei delitti e delle pene.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una sentenza storica nel duro cammino di abolizione della pena di morte nel mondo arriva dal Burkina Faso il cui Parlamento, il 31 maggio scorso, ha votato a larga maggioranza (83 su 125 deputati) l’abolizione della pena capitale dal Codice di diritto penale. A darne notizia è la Comunità di Sant’Egidio, che da anni sostiene il cammino del Paese verso questo importante traguardo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le leggi del Burkina Faso prevedevano l’uso della pena di morte nel codice penale, militare di giustizia e nel codice di polizia. Il suo primo utilizzo risale al 1960, anno in cui il Paese aveva ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito. Nel giugno 2015, nel corso di una riunione, l’ufficio del Consiglio Nazionale di Transizione aveva adottato diversi progetti di legge da sottoporre all’approvazione del Governo, tra cui quello relativo all’abolizione della pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tuttavia, secondo l’ultimo report di Amnesty International, alla fine del 2017 risultavano essere 12 le persone ancora detenute nel braccio della morte (sebbene l’ultima esecuzione nel Paese africano risalga al 1988). Pertanto, il Burkina Faso, già abolizionista di fatto da 30 anni, rientra, adesso, tra i Paesi abolizionisti per legge.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dietro tale decisione sembrerebbe esserci un accordo tra il governo africano e quello francese; in particolare, secondo molti analisti questa decisione potrebbe agevolare l’estradizione e il ritorno in patria di Francois Compaoré, fratello dell’ex presidente del Burkina Faso, che era stato deposto con un colpo di Stato nel 2014. Su François Compaorè, attualmente in Francia, pende un mandato di arresto internazionale del Burkina Faso per l’assassinio del giornalista Norbert Zongo, avvenuto nel 1998. L’estradizione è stata finora negata, in quanto il sistema francese la vieta verso quei Paesi dove è in vigore la pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma, al di là di questi aspetti politici, va rilevato l’importante aspetto umanitario della vicenda; il Burkina Faso diventa ad oggi il 107mo Paese totalmente abolizionista per legge, cui devono aggiungersi altri 28 Stati abolizionisti di fatto e 7 abolizionisti per i reati ordinari.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In questa corsa verso l’abolizionismo, l’Africa subsahariana si sta confermando l’area geografica più reattiva. Negli ultimi 20 anni, numerosi sono gli Stati che hanno cancellato la pena capitale dai loro codici: Benin, Burundi, Costa d’Avorio, Gabon, Guinea, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Senegal, Togo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo i rapporti di Amnesty International, nel 2017 si è registrato un decremento nell’uso della pena di morte; Ma i numeri restano comunque alti, registrando sempre nello stesso anno 993 esecuzioni in 23 Stati, senza considerare le esecuzioni in Cina, i cui numeri sono segreti di Stato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Senza entrare nel merito dei metodi utilizzati, in molti Paesi (tra cui Arabia Saudita, Cina, Singapore), la pena di morte è prevista anche per reati di droga; in altri ancora, le esecuzioni riguardano persone con disabilità mentale; inoltre, spesso si viene condannati dopo aver confessato reati in seguito a maltrattamenti e torture; non mancano, infine, i casi di esecuzioni di minori.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una strada ancora lunga quella dell’eliminazione della pena capitale a livello globale; una strada in cui, però, ogni singolo passo compiuto da ogni singolo Stato può considerarsi un’importante vittoria per il cammino dei diritti umani nel mondo.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-27917876708639157852018-06-26T18:48:00.000+02:002018-06-26T18:48:15.939+02:00Corea del Sud la Chiesa sostiene l'abolizione della pena di morte<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsO81-rDtIIsJkR5SwgH2nVnZp9hmjAs1Ex3ACrr60c304uPHX0IaouvpPYeyRnmG3VWByel4XXZ5fhJ2_Fd2Eb1p89IzBG7jXY2scJIu3SMxxIi7ZoU6oApJuvb3jpUEpKCbYa46oo-D9/s1600/cardinale+Yeom.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="470" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsO81-rDtIIsJkR5SwgH2nVnZp9hmjAs1Ex3ACrr60c304uPHX0IaouvpPYeyRnmG3VWByel4XXZ5fhJ2_Fd2Eb1p89IzBG7jXY2scJIu3SMxxIi7ZoU6oApJuvb3jpUEpKCbYa46oo-D9/s400/cardinale+Yeom.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cardinale Yeom </td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Abrogare la pena di morte: il Card. Yeom dà il sostegno della Chiesa</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> "Da anni non ci sono esecuzioni capitali in Corea. La Chiesa cattolica ha sempre ribadito il no alla pena di morte. E vede con favore l'iniziativa di parlamentari, cristiani e non, che hanno raccolto le firme per chiedere l'abolizione della pena capitale dalla legislazione coreana": lo ha dichiarato all'Agenzia Fides il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seul, mentre la</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3pQVroP-u3PTgCwM8HOMdamI7JOfYEaoEIQaeWBDpj5ZTf4cHG8yT3pjRP4dKcehjtk3KEGRAtT08Y2NbHLiSNoYMas5DWGUENjJ8qLFYMaecKTdzmKm9qjozGtRGFayagdn4HfgYY8pL/s1600/south+Corea.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="249" data-original-width="202" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3pQVroP-u3PTgCwM8HOMdamI7JOfYEaoEIQaeWBDpj5ZTf4cHG8yT3pjRP4dKcehjtk3KEGRAtT08Y2NbHLiSNoYMas5DWGUENjJ8qLFYMaecKTdzmKm9qjozGtRGFayagdn4HfgYY8pL/s320/south+Corea.jpg" width="259" /></a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Commissione nazionale per i Diritti umani (NHRC), organismo governativo, sta conducendo una campagna con l'obiettivo di abolire ufficialmente la legge sulla pena di morte.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"E' vero che nella società coreana c’è chi ancora la sostiene. Esiste la paura che eliminarla possa incoraggiare il crimine. La comunità cattolica, in questi anni, ha sempre testimoniato e incoraggiato il rispetto della vita e la logica del perdono, accompagnando anche i familiari delle vittime" ha detto il Cardinale in un colloquio con l’Agenzia Fides a Seul. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’obiettivo della abolizione è vicino anche per l'atteggiamento favorevole del Presidente coreano, il cattolico Moon Jae-in. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il capo dell'ufficio politico della Commissione per i diritti umani, Shim Sang-don, ha dichiarato: "Stiamo lavorando per un annuncio da parte del Presidente Moon Jae-in sulla moratoria della pena di morte in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani di quest'anno". La moratoria sarebbe un passo avanti nel processo formale verso l'abolizione. E' stata avviata, intanto, una discussione in tal senso con il Ministero della Giustizia per stabilire i passi da compiere, ha aggiunto Shim, notando che "il Presidente Moon ha dato una risposta positiva in merito all'abolizione quando abbiamo sollevato la questione nel dicembre scorso".</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In Corea del Sud la pena capitale è in vigore per punire i crimini gravi. Ma lo stato non esegue una condanna a morte sui prigionieri nel braccio della morte dal dicembre 1997. Amnesty International considera i paesi che non eseguono una condanna per oltre 10 anni "abolizionisti di fatto".</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Commissione per i Diritti umani ha mantenuto la sua posizione a sostegno dell'abrogazione della pena di morte, raccomandandola al Parlamento coreano nell'aprile 2005, e ha presentato una petizione alla Corte costituzionale nel luglio 2009. Ora la Commissione presenterà un progetto abolizionista, con particolare attenzione alle misure alternative. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Attualmente ci sono 61 prigionieri, inclusi ufficiali militari, condannati e reclusi nel broccio della morte in Corea del Sud. (PA) (Agenzia Fides 25/6/2018)</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-53626026584000023292018-06-16T07:32:00.000+02:002018-06-18T12:03:35.350+02:00Speranza in Bielorussia: la Corte Suprema sospende due condanne a morte!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvKg9kPrv6pBr8jq0n8qBg8Kt8GLCsM3sfqM3FX2TpCkeHsY5gJg0VALeRqWk9mvgcI53tPKW3C7uLgDx7Z0u5BAHXXBNzl_ZE5xZ3UgDoekpCHetK8Cbm4XCi8uerECoHYJDdGNoF5Hso/s1600/Condannato_a_morte_in_Bielorussia__.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="207" data-original-width="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvKg9kPrv6pBr8jq0n8qBg8Kt8GLCsM3sfqM3FX2TpCkeHsY5gJg0VALeRqWk9mvgcI53tPKW3C7uLgDx7Z0u5BAHXXBNzl_ZE5xZ3UgDoekpCHetK8Cbm4XCi8uerECoHYJDdGNoF5Hso/s1600/Condannato_a_morte_in_Bielorussia__.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Due uomini erano a rischio esecuzione in Bielorussia: Ihar Hershankou e Siamion Berazhnoy,le cui condanne a morte erano state confermate dalla Corte suprema il 20 dicembre 2017. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ai due condannati restava solo la clemenza del Presidente Aleksandr Lukašenko, ma le aspettative non erano positive visto che dal 1994 solo in un caso il Presidente aveva concesso un provvedimento di clemenza.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxCrbMSz-ZlhwG6FlCM53D055Ce5tCMVghOlpCshldR3bmAuYyNYPJdBdeyY6K_LhjOwVd0kZdxL_4cbwOSdSnzj_SrrKfIQGxPbFATnMqqtBLwRUvoN0DVbWtR5m9S7LDIhJOZZnqt6k3/s1600/Belarus-700x525-700x525.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="525" data-original-width="700" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxCrbMSz-ZlhwG6FlCM53D055Ce5tCMVghOlpCshldR3bmAuYyNYPJdBdeyY6K_LhjOwVd0kZdxL_4cbwOSdSnzj_SrrKfIQGxPbFATnMqqtBLwRUvoN0DVbWtR5m9S7LDIhJOZZnqt6k3/s320/Belarus-700x525-700x525.gif" width="320" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Hershankou e Berazhnoy erano stati condannati a morte dal Tribunale regionale di Mahiliou, il 21 luglio 2017, colpevoli di aver ucciso sei persone tra il 2009 e il 2015 al fine di appropriarsi delle loro proprietà.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ricordiamo che la diplomazia francese era intervenuta lo scorso anno con </span>un comunicato pubblicato sul sito web del ministero degli Esteri francese invitando la Bielorussia ad introdurre una moratoria contro la pena di morte. "Chiediamo alle autorità bielorusse di imporre una moratoria sulla pena di morte come passo verso la sua abolizione", — queste le parole del comunicato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La Bielorussia è l'unico paese europeo che ancora mantiene e applica la pena capitale, è successa una cosa senza precedenti: la Corte Suprema ha sospeso e deciso di riesaminare le condanne a morte di Ihar Hershankou e Siamion Berazhnoy.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dal 1994 la Corte Suprema aveva confermato tutte le condanne a morte (il numero esatto non è noto, ma si presume sia nell’ordine delle centinaia) e in un solo caso il presidente Alyaksandr Lukashenka aveva concesso la grazia. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In Bielorussia, le informazioni sull’uso della pena di morte sono ritenute segreto di stato, pertanto, non è possibile conoscere il numero effettivo delle esecuzioni.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo il ministero della Giustizia, dal 1994 al 2014 sono stati messi a morte 245 prigionieri. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che dal 1991, anno dell’indipendenza, i prigionieri messi a morte siano stati circa 400. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo scorso anno si è registrata una esecuzione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-61717524510470175362018-06-01T18:33:00.003+02:002018-06-01T18:54:30.480+02:00Soddisfazione di Sant'Egidio per l'abolizione in Burkina Faso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaLiqtMNVoO6WVsrE9_29ByFZT9CoTYeZeYPXQUcU88XIgUIZEys0AvzarPk2oRykkXerWcoZe0Wy5M5xARhkEg5a3CyB8IpyegARMu3Z_R8TrjyFpIJ0Ceg2fASrCHYH1bZ0brNC_Ck7Q/s1600/COLOSSEO_BANDIERE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaLiqtMNVoO6WVsrE9_29ByFZT9CoTYeZeYPXQUcU88XIgUIZEys0AvzarPk2oRykkXerWcoZe0Wy5M5xARhkEg5a3CyB8IpyegARMu3Z_R8TrjyFpIJ0Ceg2fASrCHYH1bZ0brNC_Ck7Q/s400/COLOSSEO_BANDIERE.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ieri, 31 maggio, il Parlamento del Burkina Faso ha votato a larga maggioranza (83 su 125 deputati) l’abolizione della pena capitale dal Codice di diritto penale. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il provvedimento deve ora essere promulgato per arrivare alla piena abolizione con legge costituzionale. </span><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJh1WoXR64HHmvyGeJvo07QX-b40kmF3qqk7q9R35ulbEQRdqDi49gC6AijSMpDL5RDToQa0JmTKAIAOZX33bqLLT76jQL52bsAOT1rRMVETt9Ct9eZFGVqa5JVM5rEHbLUBE3UaS1y-J8/s1600/burkina+Faso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="156" data-original-width="322" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJh1WoXR64HHmvyGeJvo07QX-b40kmF3qqk7q9R35ulbEQRdqDi49gC6AijSMpDL5RDToQa0JmTKAIAOZX33bqLLT76jQL52bsAOT1rRMVETt9Ct9eZFGVqa5JVM5rEHbLUBE3UaS1y-J8/s320/burkina+Faso.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Grande soddisfazione da parte della Comunità di Sant’Egidio che considera questa iniziativa </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">una vittoria di umanità che fa crescere in Africa democrazia e diritti umani: </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«Di fronte alla violenza, alle guerre e al terrorismo, che ancora affliggono non poche parti dell’Africa, si tratta di una vittoria di umanità che si affianca all’urgente e necessario lavoro per la pace e lo sviluppo». </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sant'Egidio ha sostenuto con forza, con diverse iniziative, il cammino di questo Paese dell’Africa Occidentale verso l’importante traguardo. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da diversi anni il Burkina Faso viene considerato un paese abolizionista di fatto non ci sono state infatti esecuzioni anche se sono state ancora comminate alcune condanne a morte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-37179239720546567182018-05-05T05:49:00.000+02:002018-05-05T08:07:17.816+02:00Ucciso Robert con iniezione letale, la nostra battaglia continua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI5sAyBC7t8hD9pCAfPtbefHODlcJ3UGrDdrNDtPyx79WhPD66HtlVu4aExErl0inPrGWD7vvzqfvNKM_KFl3wmOCHDTwdSan7h_sQbEKbEP4F22cSlEaJhsgiurup1Ub66XynSr2TIljI/s1600/robert-butts-inmate-penpal-large1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI5sAyBC7t8hD9pCAfPtbefHODlcJ3UGrDdrNDtPyx79WhPD66HtlVu4aExErl0inPrGWD7vvzqfvNKM_KFl3wmOCHDTwdSan7h_sQbEKbEP4F22cSlEaJhsgiurup1Ub66XynSr2TIljI/s320/robert-butts-inmate-penpal-large1.jpg" width="212" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Robert Earl Butts Jr. è stato messo a morte per iniezione letale venerdì 4 maggio 2018</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Era stato arrestato all'età di 18 anni e ora ne aveva 41. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Salutiamo Robert con affetto e dolore. Con la Comunità di Sant’Egidio e tanti, tanti altri abbiam</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">o pregato, inviato appelli e supplicato clemenza per lui. Un saluto e un abbraccio da tutti noi ai suoi familiari. Un saluto particolare a Jay, suo compagno e amico nel braccio della morte. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo salutano le sue amiche “di penna” che ne hanno apprezzato la sensibilità e hanno conosciuto la sua sofferenza. Robert sapeva essere amico e non parlava male di nessuno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La battaglia per l’abolizione continua in Georgia, negli Stati Uniti e in tutti i paesi del mondo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2018/05/05/uccise-guardia-esecuzione-in-georgia_3898fc78-47e0-45d0-a628-ebdfdce0ce27.html">http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/esecuzione/Georgia</a></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-19436353130945117572018-05-04T15:19:00.002+02:002018-05-04T15:40:22.853+02:00Solo poche ore per chiedere al Governatore della Georgia di salvare Robert Butts <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHyixd4EW6KO1nTfDbHMl-JJvQXgQiFcPMIFNwFUylyQC47JyiOvXSHMefGYIIPpD0j0Be9FImnRiw9Yqa3iJBJPJK-s0-qSEHj_ydQowfDlTkw71wHo7OyBMG5WN2M_28NItLeVjA7QA3/s1600/robert+butts.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHyixd4EW6KO1nTfDbHMl-JJvQXgQiFcPMIFNwFUylyQC47JyiOvXSHMefGYIIPpD0j0Be9FImnRiw9Yqa3iJBJPJK-s0-qSEHj_ydQowfDlTkw71wHo7OyBMG5WN2M_28NItLeVjA7QA3/s400/robert+butts.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 20px;">ABBIAMO ANCORA POCHE ORE PER ROBERT BUTTS JR, </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 20px;"><br /></span>
<br />
<div>
<h1 style="color: black; display: inline; font-size: 20px; font-weight: normal; margin: 0px; outline: none;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">STAMPA L'APPELLO, FIRMALO E INVIA IL FAX AL GOVERNATORE DELLA GEORGIA PER CHIEDERE DI RISPARMIARE LA SUA VITA, ECCO IL LINK</span></h1>
</div>
<div>
<h1 style="color: black; display: inline; font-size: 20px; font-weight: normal; margin: 0px; outline: none;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/pageID/240/langID/it/itemID/188/ABBIAMO-ANCORA-POCHE-ORE-PER-ROBERT-BUTTS-JR-STAMPA-L-APPELLO-E-INVIA-IL-FAX-AL-GOVERNATORE-DELLA-GEORGIA----Fax-0014046577332.html">http://nodeathpenalty.santegidio.org/</a></span></h1>
</div>
<div>
<h1 style="color: black; display: inline; font-size: 20px; font-weight: normal; margin: 0px; outline: none;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></h1>
</div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 20px;">Fax: 001.404.657-7332</span></div>
<div>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Robert </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">pprezza tutto l'amore e il sostegno ricevuto e </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ringrazia per l'impegno di tanta gente che ha voluto mandare l'appello in suo favore. </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-44344818992881956362018-04-28T17:52:00.001+02:002018-05-01T10:58:14.690+02:00Aiuto per Robert Butts, la sua esecuzione è prevista per il 3 maggio in Georgia<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg06aWScENXFsFVMDijuscga6tJfCsVDr8NZFzzttEW5wjze004XeFB2U4fPPz2-FYDkb8IdSeZSwuWzF3-BlL0dMFWlbul9itfv567qyAOH9Sc3sFjz8Tnp-NFg0KpoMnSdSfmGLmmSKPs/s1600/robert+butts.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg06aWScENXFsFVMDijuscga6tJfCsVDr8NZFzzttEW5wjze004XeFB2U4fPPz2-FYDkb8IdSeZSwuWzF3-BlL0dMFWlbul9itfv567qyAOH9Sc3sFjz8Tnp-NFg0KpoMnSdSfmGLmmSKPs/s320/robert+butts.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Robert Butts Jr</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Continuiamo a chiedere aiuto per Robert Butts Jr.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Robert è un nostro amico di penna, la cui data di esecuzione è fissata per giovedì 3 maggio 2018, nel penitenziario dello Stato della Georgia. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RINGRAZIAMO CHI HA INVIATO APPELLI ATTRAVERSO IL NOSTRO SITO, SONO PIU' DI 1150! </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">MA DOBBIAMO INVIARNE TANTI DI PIU'</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">: </span><br />
<span style="color: blue; font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/index.php?langID=it">http://nodeathpenalty.santegidio.org</a></span><br />
<br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Ci scusiamo per il malfunzionamento, il sistema dell'invio non dava riscontro, anche se gli appelli partivano correttamente. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dalla lettera di Stefania Montanari, dal 2013 è sua amica di penna:</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"<i>Ho iniziato a scrivere a Robert nel 2012, avevo trovato il suo indirizzo su un sito americano con annunci di detenuti in cerca di amici di penna. Avevo letto che amava l'arte e gli avevo mandato una cartolina con la nascita di Venere comprata alla Galleria degli Uffizi e mi aveva colpito sia il fatto che conoscesse Botticelli sia che conoscesse gli Uffizi. Nelle nostre lettere abbiamo parlato molto di arte, ho ricevuto dei suoi </i></span><i style="font-family: verdana, sans-serif;">disegni. Ho poi saputo che nel 2009, con l'aiuto di amici e sostenitori, ha pubblicato un libro con i suoi disegni, A Portrait of My Journey: Memories from Death Row, io l'ho acquistato su Amazon, ed è incredibile come in questi anni sia migliorato. Ha cercato in ogni modo di migliorarsi e crearsi un'istruzione da autodidatta. Chi è condannato a morte non ha nessun aiuto per imparare, non vengono investiti soldi su persone condannate a morire. </i><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>In questi anni, oltre che di arte, abbiamo parlato di tantissime cose, tanto che spesso quasi dimenticavo di scrivere ad una persona che ha passato metà della sua vita in una cella. Robert ha sempre cercato di studiare, leggere e tenersi informato su ciò che avveniva nel mondo.</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>A volte è quasi più lui a preoccuparsi per me di quanto io mi preoccupi per lui. Mi ha sempre scritto subito dopo i terremoti che ci sono stati in questi anni in Italia, mi ha messo in guardia dai pericoli mentre preparavo il mio cammino di Santiago, come un amico preoccupato per me.</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>E' veramente diventato un amico e adesso che si avvicina la data della sua esecuzione mi sento forse un po' egoista a pensare più al mio dolore che al suo, perché non si può immaginare quanto mi mancherà. </i></span><i style="font-family: verdana, sans-serif;">Mi mancheranno le risate che ci siamo fatti in questi anni attraverso le nostre lettere. </i><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Lui si è lamentato poche volte, ma una cosa che lo fa infuriare è che sia la prigione a decidere quante paia di mutande lui possa acquistare! </i></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>In questi anni le regole sono diventate sempre più severe. Ad esempio è diventato più difficile per me inviargli libri o cd, da qualche anno non mi è nemmeno più stato possibile inviargli denaro, gli inviavo 50 dollari per il suo compleanno, per il mio compleanno e per Natale. </i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Soltanto in due i momenti ho sentito Robert veramente scoraggiato: la morte di una cuginetta di 12 anni, annegata a Milledgeville nel 2014 e la morte di uno dei suoi fratelli, avvenuta in carcere. In entrambi i casi oltre al dolore per la perdita si è aggiunta l'impossibilità di stare vicino alla famiglia e di poter fare qualcosa per loro.</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Quello che mi ha colpito è che Robert mi ha parlato sempre dei problemi attuali della madre ma mai dei problemi e dell'abbandono che ha subito durante gli anni della sua infanzia e adolescenza".</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La storia:</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nel 1996 Robert ha conosciuto un ragazzo poco più grande di lui, Marion Wilson, ed è stato coinvolto nel piano di rubare un'auto da rivendere ad un'autocarrozzeria.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono andati insieme in un negozio della catena Wallmart e qui hanno chiesto un passaggio alla vittima, Donovan Corey Parks. Poco lontano Parks è stato ucciso da un colpo di pistola. L'arma è stata ritrovata sotto il letto di Marion Wilson.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Entrambi sono stati dichiarati colpevoli e condannati a morte. Entrambi sono detenuti al Georgia Diagnostic and Classification Prison. </span><br />
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Robert è nato a Milledgville, a sud di Atlanta il 14 maggio 1977. Sua madre aveva 18 anni e già una figlia di due. Pochi mesi dopo la sua nascita il padre ha iniziato ad avere problemi di salute mentale. La madre ha iniziato a condurre una vita disordinata. Negli anni successivi ha anche chiesto a Robert di procurarle la droga.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dopo Robert sono nati da un'altra relazione della madre altri due figli (1980/1982) e da un'altra relazione una figlia (1986). </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sorella maggiore di Robert si chiama Tammy, è nata nel 1975. </span><br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-38659887027138595622018-04-22T19:22:00.000+02:002018-04-28T16:04:47.672+02:00Ucciso il più anziano condannato a morte, aveva 83 anni<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQFMi0y89NdLfa1chs9G7o4fQSY156O4bE0b10H1nJCQN4kmGLlQac7msp9bmmp3EQKZOkI8dNsh82oV4Pehf9UBKP3mxCSEBOcjNMQ_J8Q-IkqGsI0yjXWYqn2V0hwlqaiUB7v7bMc13g/s1600/walte+leroy+Moody.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQFMi0y89NdLfa1chs9G7o4fQSY156O4bE0b10H1nJCQN4kmGLlQac7msp9bmmp3EQKZOkI8dNsh82oV4Pehf9UBKP3mxCSEBOcjNMQ_J8Q-IkqGsI0yjXWYqn2V0hwlqaiUB7v7bMc13g/s1600/walte+leroy+Moody.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Walter Leroy Moody aveva 83 anni</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>Walter Leroy Moody Jr. aveva 83 anni. Era stato condannato a morte dallo Stato dell’Alabama quando ne aveva 54.Oggi era un uomo diverso. Era un anziano. </i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Aveva 54 anni quando </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">era stato condannato a morte per aver ucciso un giudice federale nel 1989 in un'ondata di azioni terroristiche nel sud degli Stati Uniti.</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nonostante la Corte Suprema avesse rinviato temporaneamente l'esecuzione, alla fine si è svolta comunque dopo l'esame e la bocciatura del ricorso d'urgenza presentato dagli avvocati del detenuto. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Solo poche righe sui giornali per dare la notizia della morte di questo vecchio, ucciso dallo Stato dell'Alabama a 83 anni, ne aveva 54 trent'anni fa all'epoca dei fatti ed è invecchiato nel braccio della morte. La sua storia non ha destato un grande interesse.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a morte di Walter Leroy Moody Jr. è avvenuta alle 20:42 ora locale, dopo essere stato sottoposto ad una iniezione letale nella prigione di Atmore.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vogliamo porre l'attenzione sulla sua vita e sulla sua morte p</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">erché ognuno ha diritto a morire con dignità. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Walter è stato il più anziano detenuto messo a morte da quando le esecuzioni della pena capitale sono riprese negli anni '70. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vogliamo </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">chiederci insieme a voi che </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">cosa vuol dire essere anziani in carcere, avere più di 80 anni e aspettare l'esecuzione. Q</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">uanto tempo è passato, quanto con il tempo cambiano le persone, quante speranze e rassegnazioni, cosa c'era nel cuore di Walter oggi? </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-90052773807421149622018-04-12T07:20:00.003+02:002018-04-12T07:23:07.621+02:00Insieme agli ex condannati per dire che la pena di morte non è giustizia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYx-Yg8eWp4JJ61FwAChKDrxKtxrHYJbQ69OAa1ftUTeRxCViU_DKwPcQF2ySMU9BvLnHFahmncHLVxK1chaphHNSkm-yQgSEQGPY1GDNk44IqcJVZFP5JpfJtE6Y8HN_B6f_aRWenwOrG/s1600/susan+kigula.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYx-Yg8eWp4JJ61FwAChKDrxKtxrHYJbQ69OAa1ftUTeRxCViU_DKwPcQF2ySMU9BvLnHFahmncHLVxK1chaphHNSkm-yQgSEQGPY1GDNk44IqcJVZFP5JpfJtE6Y8HN_B6f_aRWenwOrG/s320/susan+kigula.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ad Abidjan in Congresso per dire che l'Africa sarà il prossimo continente abolizionista</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Vi imploro tutti ad alzarci e dire no alla pena di morte" ha detto l'ugandese Susan Kigula, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">che ha trascorso 15 anni nel braccio della morte nel suo paese, accusata di aver ucciso il marito, anche se ha sempre reclamato la sua innocenza.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Insieme a lei gli ex detenuti testimoni hanno alzato il loro grido per chiedere la fine della pena di morte in Africa, con la speranza che sia il "prossimo continente abolizionista". </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Rilasciata nel 2016, questa donna madre di due figli, ha conseguito durante la detenzione di una laurea in legge presso l'Università di Londra, e non ha smesso di lottare contro la pena di morte in Uganda.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un altro testimone Pete Ouko, rilasciato nel 2016 dopo 18 anni nel braccio della morte in Kenya per un omicidio che ha sempre negato, ha parlato delle cause sociali della criminalità. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">È diventato avvocato durante la detenzione, una volta libero ha fondato un'associazione per aiutare i giovani a non cadere nella delinquenza e per aiutare chi esce dal carcere a reinserirsi nella società. Durante il Congresso ha dichiarato: </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> "Vedo un graduale cambiamento nell'atteggiamento della gente, i Keniani non </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">vogliono</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> più la pena di morte e credo sia così in tutta Africa orientale ".</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dei 55 paesi del continente africano, 19 hanno già abolito la pena di morte, e 24 più la pratica, anche se è ancora in vigore, secondo i dati dell'associazione Insieme contro la pena di morte (EPCM) , che ha organizzato un congresso su questo tema lunedì e martedì nella capitale economica ivoriana.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tuttavia, 12 paesi africani praticano ancora la pena capitale, 855 condanne sono state emesse a 68 persone giustiziate nel 2016 in Africa, secondo i dati di EPCM (Botswana, Egitto, Etiopia, Guinea Equatoriale, Libia, Nigeria, Uganda, Somalia, Sudan , Sud Sudan, Ciad, Zimbabwe).</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Con la pena di morte, le persone non cercano giustizia, ma vendetta, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">non è possibile applicare la pena di morte!</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">", ha detto Kajeem, una artista reggae ivoriano denunciando le indagini superficiali praticate nei paesi africani.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"La pena di morte è discriminatoria, colpisce soprattutto i poveri, che non possono permettersi di difendersi", ha detto Chenuil-Hazan. Produce "discriminazione sociale", prima ancora di quella razziale, come negli Stati Uniti, dove i neri sono condannati più dei bianchi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"La pena di morte è anche uno strumento per sbarazzarsi degli oppositori politici in molti regimi", continua. In effetti "la questione della pena di morte è la porta di accesso a tutte le questioni dei diritti umani".</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-90263646742763213002018-04-09T13:41:00.001+02:002018-04-10T16:32:07.969+02:00Il Congresso Regionale degli abolizionisti in Costa d'Avorio<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyKsAkilCPb4nWxQ1-e-UZFmEkFfiiC-hP9n11SEPm9i5mi05dEGtdhkKtN2fMI5Y05Evw7sao9WLMRFRTJ4aHghApQt_OyKGkoOzGMX1oNN9ulBmB2dt2lsoaWIiqQx_XJfUgsJ1924kp/s1600/congresso+africa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="219" data-original-width="592" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyKsAkilCPb4nWxQ1-e-UZFmEkFfiiC-hP9n11SEPm9i5mi05dEGtdhkKtN2fMI5Y05Evw7sao9WLMRFRTJ4aHghApQt_OyKGkoOzGMX1oNN9ulBmB2dt2lsoaWIiqQx_XJfUgsJ1924kp/s400/congresso+africa.jpg" width="400" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Organizzazioni Internazionali Abolizioniste in Congresso ad Abidjan tra il 9 e 10 aprile per fare il punto sulla battaglia contro la Pena di Morte. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E' il terzo congresso regionale e questa volta si tiene in un paese africano. Più di 300 i partecipanti per assistere a questi giorni di dibattito, alle cerimonie di apertura e chiusura </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e a una serata festiva e culturale</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">. L'organizzazione è curata dall'Associazione ECPM.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2Hai99OvqJG16O1eTtonbNw-FiZvXJVla9KWFzSRcX9jH4VLMQuGJK3K25kes5qdptNfycnpaCAoGKf4Js-IdDwxXjjDMRefpI5leQEdSO91a4QCe5qOWg2PQKLBVGj5A17jvZdvglXR/s1600/FIRMIN.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1128" data-original-width="837" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2Hai99OvqJG16O1eTtonbNw-FiZvXJVla9KWFzSRcX9jH4VLMQuGJK3K25kes5qdptNfycnpaCAoGKf4Js-IdDwxXjjDMRefpI5leQEdSO91a4QCe5qOWg2PQKLBVGj5A17jvZdvglXR/s320/FIRMIN.JPG" width="237" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;">Firmin Andy Kacou di Sant'Egidio</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sessione plenaria del 10 Aprile sarà presieduta da Annemarie Pieters, ed è intitolata: “Death penalty, poverty and prison conditions: from a World day to another” non è infatti possibile, soprattutto in Africa, non considerare la terribile condizione delle carceri, dove talvolta si muore anche per una sentenza di morte non pronunciata. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://www.santegidio.org/pageID/30228/langID/it/LIBERARE-I-PRIGIONIERI.html">https://www.santegidio.org</a></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla tavola rotonda del pomeriggio dal titolo </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">“Death penalty, a political tool?” </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">parlerà </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Firmin Kacou Randos, co-organizzatore della campagna mondiale "Città per la vita, contro la pena di morte" della Comunità di Sant’Egidio di Abidjan. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'intervento di Firmin Andy Kacou Randos</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> </span><a href="http://nodeathpenalty.santegidio.org/pageID/229/langID/it/itemID/6076/Il-Congresso-Regionale-delle-Associazioni-Abolizioniste-del-mondo-in-Costa--d-Avorio-il-9-e-10-aprile-2018.html" style="font-family: arial, helvetica, sans-serif;">http://nodeathpenalty.santegidio.org/</a><br />
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE2ttYlNhownyuJdEZu8CniJWD_utmKElnyW5CcWgEKIITlIT_S1LNj8wljUCMFHjddBg44cvDvoO8Rhpf5bkWCRvc7vmquGBXo6neGPIkNmkHEC2tTm9NoFK0sjncK6i2MWsVKxZUgcbX/s1600/annemariePieters1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="1181" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE2ttYlNhownyuJdEZu8CniJWD_utmKElnyW5CcWgEKIITlIT_S1LNj8wljUCMFHjddBg44cvDvoO8Rhpf5bkWCRvc7vmquGBXo6neGPIkNmkHEC2tTm9NoFK0sjncK6i2MWsVKxZUgcbX/s400/annemariePieters1.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le due giornate di Abidjan intendono sostenere il processo abolizionista nel grande continente africano. Sono oggi 10 i paesi mantenitori e che eseguono, molti sono abolizionisti di fatto, altri in questi anni sono passati all'abolizione de jure. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La Comunità di Sant'Egidio segue da molti anni questa evoluzione, anche grazie ai congressi mondiali per i ministri della giustizia tenutisi a Roma fin dal 2007 dal titolo "No Justice Without Life"che hanno aiutato a crescere la riflessione e la scelta verso leggi più umane.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><a href="http://www.marcoimpagliazzo.it/tag/pena-di-morte/" style="font-family: verdana, sans-serif;">http://www.marcoimpagliazzo.it/tag</a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-aWdhUCjoN4QKjDtqagdRZhZn1No6kWPbO5REF3atCAOeHM6GckrqLEhDtPWblD3_8tmA-n2taZwyIq_b6TJR4V8oWPY-ch1TkaKAsdHLNrTint5ySxQa1X_IeaRqZ3yoojhLdywd5qyc/s1600/annemariePieters.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-aWdhUCjoN4QKjDtqagdRZhZn1No6kWPbO5REF3atCAOeHM6GckrqLEhDtPWblD3_8tmA-n2taZwyIq_b6TJR4V8oWPY-ch1TkaKAsdHLNrTint5ySxQa1X_IeaRqZ3yoojhLdywd5qyc/s320/annemariePieters.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><h4>
<span style="font-family: inherit; font-weight: normal;">Annemarie Pieters la vice-presidente di WCADP al centro nella foto</span></h4>
</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Come ha detto Papa Francesco "la condanna alla pena di morte è una misura disumana che umilia, in qualsiasi modo venga perseguita, la dignità personale. È in sé stessa contraria al Vangelo perché viene deciso volontariamente di sopprimere una vita umana che è sempre sacra agli occhi del Creatore. E' perciò sempre necessario ribadire che, per quanto grave possa essere stato il reato commesso, la pena di morte è inammissibile perché attenta all'inviolabilità e dignità della persona". </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il programma del Congresso Regionale di Abidjan è disponibile su <a href="http://www.worldcoalition.org/AfricanRegionalCongress2018.html">http://www.worldcoalition.org</a></span><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-79176675939573050682018-04-09T12:23:00.002+02:002018-04-09T12:27:01.224+02:00Il Rapporto di Harm Reduction International sulle condanne a morte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8pYKFqp0YrYVqhyphenhyphenEROVMPQH7tShVVIPH_JfNDvzGvGSVpqXjANy5Yv7NU4I2DW649iLNqamIIAJcm2QTIbtKEyLZ6P0zKeB3dl_kxDiThNgkrFFpO9H4vpVA1hLsXCpuvbXH97nAykZd2/s1600/Harm-Reduction-International.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="854" data-original-width="1280" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8pYKFqp0YrYVqhyphenhyphenEROVMPQH7tShVVIPH_JfNDvzGvGSVpqXjANy5Yv7NU4I2DW649iLNqamIIAJcm2QTIbtKEyLZ6P0zKeB3dl_kxDiThNgkrFFpO9H4vpVA1hLsXCpuvbXH97nAykZd2/s400/Harm-Reduction-International.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'Harm Reduction International ha pubblicato il rapporto 2017 che monitora e analizza la situazione della pena di morte legata a violazioni delle leggi sulle droghe in tutto il mondo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da quando è stato lanciato nel 2007, il rapporto di Harm Reduction International costituisce la principale fonte di informazioni globali per una riflessione sulla questione della pena di morte per reati di droga.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tra le principali notizie nella panoramica globale 2017 il rapporto evidenzia che nel 2017 sono stati 280 i giustiziati per reati connessi alla droga, in </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">diminuzione rispetto al 2015 (718). </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da considerare però che dalle statistiche è esclusa la Cina, per la quale non vi sono dati </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">affidabili. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tra i paesi considerati l’Iran è stato di gran lunga il principale esecutore al mondo per </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">i reati contro la droga, con almeno 1.176 esecuzioni effettuate da gennaio 2015. Ciò equivale a </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">quasi il 90% di tutte le esecuzioni di droga conosciute durante quel periodo (1320). Occorrerebbe </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">aggiungere anche le esecuzioni extragiudiziali di Duterte.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEOcHaukfQ7BEZ7JBGXqtaw2ErCRR6iZZR_WYPwXMC0ggiLx6OziukGIV40ogs71qMY-lao3qKKyj5YoyFwmlR7vSQTtoh30n8_xy_xAbM9HRTqm61M9Dd6vRHbZ9LddI-9eu2ybbhgnCa/s1600/harm-reduction-programme-graphic.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="840" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEOcHaukfQ7BEZ7JBGXqtaw2ErCRR6iZZR_WYPwXMC0ggiLx6OziukGIV40ogs71qMY-lao3qKKyj5YoyFwmlR7vSQTtoh30n8_xy_xAbM9HRTqm61M9Dd6vRHbZ9LddI-9eu2ybbhgnCa/s400/harm-reduction-programme-graphic.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Almeno 33 paesi e territori prevedono la pena di morte per reati di droga. Altri nove paesi </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">hanno ancora la pena di morte per reati di droga come sanzione obbligatoria, sebbene tre di </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">questi (Brunei Darussalam, Laos e Myanmar) siano abolizionisti de facto. La Malesia ha </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">rimosso la condanna obbligatoria per reati di droga a novembre 2017.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il rapporto rivela sviluppi sia positivi che negativi. Da un lato, a livello nazionale, le esecuzioni per </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">reati di droga sono in costante calo dal 2015 negli Stati che applicano frequentemente la pena </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">capitale e importanti cambiamenti legali e politici si sono verificati in diversi paesi, tra cui Iran, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tailandia e Malesia. A livello internazionale, anche il sostegno politico per l’abolizione della </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">pena di morte per reati di droga sta guadagnando un notevole slancio. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sessione speciale </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle droghe del 2016 non è riuscita a raggiungere </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un consenso sulla pena di morte per i reati di droga, ma 73 paesi hanno espresso un forte </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sostegno per l’abolizione, dimostrando che la questione è saldamente al centro dell’attenzione </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">della comunità globale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFm_My-567PYGDE0P7N4S-6pDLcK3e9DnDAUXr2D2HjBeTL8LSwVzqje5O469eXTi_5EZHV2SamlBvmTOI08bmocW7yMxQLcWof9Te9jJWKRQ4j8R2b7FjcYH3mGDI-_n3hpzfE9BOR7X2/s1600/FILIPPINE_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="532" data-original-width="800" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFm_My-567PYGDE0P7N4S-6pDLcK3e9DnDAUXr2D2HjBeTL8LSwVzqje5O469eXTi_5EZHV2SamlBvmTOI08bmocW7yMxQLcWof9Te9jJWKRQ4j8R2b7FjcYH3mGDI-_n3hpzfE9BOR7X2/s320/FILIPPINE_2.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">D’altra parte, questi segnali di progresso sono messi in ombra dall’ondata di esecuzioni
extragiudiziali di persone accusate di usare o vendere droga nelle Filippine. I preoccupanti
segnali che l’Indonesia stia adottando un’analoga risposta violenta e il sostegno esplicito alla
“guerra alla droga” del presidente Duterte espressa da altri paesi della regione e non solo,
sollevano serie preoccupazioni sul fatto che stiamo assistendo a una nuova tendenza che
potrebbe normalizzare l’uccisione di persone per fatti di droga e annullare anni di progressi
costanti</span>.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-42277724662354472552018-04-08T23:18:00.003+02:002018-04-08T23:20:09.202+02:00Camerun. L'arcivescovo Mbarga porta la cultura della vita ai prigionieri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUupmGoRgt6qvoa3358VClLbhIzxLxZYZL4ACBZJqg_pHoFhMt_zI9YSJZDw470tL22I6G9XuVQ9lH8MB047GFZJOmFXrrtFKP-SwRbSMUjLBJMkoLhhczpeGmSzf1zut1mhwksYsw-n0n/s1600/mbarga.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="700" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUupmGoRgt6qvoa3358VClLbhIzxLxZYZL4ACBZJqg_pHoFhMt_zI9YSJZDw470tL22I6G9XuVQ9lH8MB047GFZJOmFXrrtFKP-SwRbSMUjLBJMkoLhhczpeGmSzf1zut1mhwksYsw-n0n/s400/mbarga.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Fuori dalle porte della prigione di massima sicurezza del Kondengui, nella capitale del Camerun, Yaoundé, la gente comune la sera prima di Pasqua poteva essere trovata a bere e ballare nei bar. Ma all'interno della prigione, l'arcivescovo di Yaoundé, Jean Mbarga, era in visita presso i detenuti, alcuni dei quali erano ex funzionari governativi che ora stanno scontando la pena per corruzione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTupHimkCkr3AX3WQZ7ZFr0qmUPn46pC-KL1TO243S_RJt3NahtwNm0Ua2U9GgncikLaF9Jk0aF8KVzUHDIzh_vaf4H5vs8gfYFEh6tiI5KX4PBJa9atS0a7IUCjL-zzVUPUtVc6ttX16u/s1600/Mgr-Jean-Mbarga120116500+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTupHimkCkr3AX3WQZ7ZFr0qmUPn46pC-KL1TO243S_RJt3NahtwNm0Ua2U9GgncikLaF9Jk0aF8KVzUHDIzh_vaf4H5vs8gfYFEh6tiI5KX4PBJa9atS0a7IUCjL-zzVUPUtVc6ttX16u/s200/Mgr-Jean-Mbarga120116500+%25281%2529.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Anche dopo la morte, Gesù Cristo è in grado di tirarti fuori dalla tomba", ha detto l'arcivescovo ai detenuti, tra cui l'ex primo ministro Ephraim Inoni; ex-Segretario generale alla Presidenza, Jean-Marie Atangana Mebara; e l'ex </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ministro delle risorse idriche e dell'energia, Basile Atangana Kouna.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Dopo il carcere, ti farà uscire da questo posto", ha detto Mbarga. "Il Signore che l'ha fatto per te ieri e oggi lo farà sicuramente per te domani."</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_bKBrjiBhKwgoh6QGvTRrBxEvipbFVKT-9up2E4rwP9WeQIULPO24hlKg7ZgPnpB7d_aMt3rhgacOdXKqDYz3kVVSpmj5z9zl_FFaMJHFzRl5RiXzGd2nTb76YvtMQOHjiMEsLswTIfRN/s1600/Kondengui.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="385" data-original-width="550" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_bKBrjiBhKwgoh6QGvTRrBxEvipbFVKT-9up2E4rwP9WeQIULPO24hlKg7ZgPnpB7d_aMt3rhgacOdXKqDYz3kVVSpmj5z9zl_FFaMJHFzRl5RiXzGd2nTb76YvtMQOHjiMEsLswTIfRN/s400/Kondengui.jpg" width="400" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'arcivescovo ha continuato a sottolineare la necessità per i funzionari pubblici di migliorare il bene comune.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Le nostre città e città sono afflitte da un aumento del consumo di droga che uccide i nostri giovani e da una violenza di prossimità, che è segno di una nascente cultura della morte in Camerun", ha detto l'arcivescovo.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"La risurrezione di Cristo invita tutti noi - in particolare i giovani - a ricostruire la cultura della vita", ha detto Mbarga. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Costruire una cultura della vita, ha spiegato, significa valorizzare il bene comune.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La visita dell'arcivescovo ha fatto eco alle visite del giovedì santo di Papa Francesco, che quest'anno è andato al carcere di Regina Coeli di Roma. Nel 2017, Francesco ha visitato la prigione di Paliano fuori dalla capitale italiana. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Durante la visita al carcere di Regina Coeli, il Papa ha chiesto ai capi delle nazioni di mettersi servizio, se così fosse quante guerre si potrebbero risparmiare e ha ripetuto la sua opposizione alla pena di morte</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'arcivescovo ha poi osservato che, certo le persone che infrangono la legge devono essere prese giudicate e condannate per i loro crimini, ma ha detto, fare del carcere un'esperienza punitiva è una violazione dei diritti dei prigionieri.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ha quindi invitato le istituzioni a migliorare le</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> condizioni carcerarie, e ha parlato del sovraffollamento, diventato ormai normale nelle carceri del Camerun e ha aggiunto: </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Hanno il diritto di essere trattati con dignità". </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Secondo le cifre del ministero della Giustizia del Camerun, la prigione di Kondengui, costruita per 750 reclusi, ora contiene più di 4.000 persone.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Amnesty International nel 2011 ha pubblicato un rapporto in cui affermava che a</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> Kondengui, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">le condizioni a Kondengui erano inaccettabili, "con i detenuti che soffrivano di sovraffollamento, scarsa igiene e cibo inadeguato". </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In tutto il paese, ci sono già oltre 30.000 persone detenute nelle 78 prigioni del paese, originariamente costruite per ospitare 17.000 detenuti, secondo il ministro della Giustizia del paese, Laurent Esso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La maggior parte dei detenuti non sono nemmeno stati condannati e sono ancora in attesa di processo, secondo la Commissione dei diritti umani e delle libertà del Camerun. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Trovi tanti giovani uomini che languiscono in prigione - giovani uomini e donne che dovrebbero aiutare a far crescere l'economia. E sono torturati. Una prigione dovrebbe essere un luogo per la riforma e non un luogo di tortura ", ha detto a Crux Chemuta Divine Banda, presidente della commissione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tuttavia, per l'arcivescovo, una vera conversione dell'individuo aiuterà i detenuti a trovare una pace interiore e "quando usciranno, saranno persone migliori nella società". </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sullo sfondo dei crescenti attacchi, in particolare nelle regioni di lingua inglese del Camerun, Mbarga ha motivato la pace in Camerun. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tale pace, egli disse, giungerà attraverso il rispetto delle istituzioni statali, ma soprattutto, attraverso l'adesione al Signore Gesù Cristo risorto.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"La pace di Cristo risorto è più del silenzio delle armi", ha detto l'arcivescovo.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15133549520437428549noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8017583783854103395.post-47425038400189225512018-04-01T19:17:00.002+02:002018-04-01T19:25:46.855+02:00Papa Francesco: la pena di morte non è né umana né cristiana <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7zAXsxpniNQAC3eLhYEwAzQxs6jcc2UmNn9DgYlKtYK_NJY_FxAE-8fSR1e6aBs62N_83M7Z8aYdo87VUx4uFmWzgQn-nLCpYdA80OHZY_25vdYrVzDKtnEZry6Bu70UBscyC16ZJOUi/s1600/Papa-Francesco-Messa-a-Regina-.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="383" data-original-width="735" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH7zAXsxpniNQAC3eLhYEwAzQxs6jcc2UmNn9DgYlKtYK_NJY_FxAE-8fSR1e6aBs62N_83M7Z8aYdo87VUx4uFmWzgQn-nLCpYdA80OHZY_25vdYrVzDKtnEZry6Bu70UBscyC16ZJOUi/s400/Papa-Francesco-Messa-a-Regina-.png" width="400" /></a><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Commozione e speranza rinascono nel giovedì santo dal carcere di Regina Coeli, </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dove nel pomeriggio di Giovedì Santo, 29 marzo, il Papa ha celebrato la messa in Cena domini lavando i piedi a dodici detenuti di differenti nazionalità e fede religiosa: tra loro, otto cattolici, due musulmani, un ortodosso e un buddista. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Gtl46fUvtEy1XwcbSnM6S9-X7aKTNieBJET9eW6tUOkgg4rkqok6t9L-nNcv_DQQ1YwvgMKs-o1XZ9i3hXrfUmcB6l-E29Thw7ZOpiwPZsJq0ImM59mf0njOzlRGaNnaGXH7xP5C4rd2/s1600/lavanda+a+regina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="657" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Gtl46fUvtEy1XwcbSnM6S9-X7aKTNieBJET9eW6tUOkgg4rkqok6t9L-nNcv_DQQ1YwvgMKs-o1XZ9i3hXrfUmcB6l-E29Thw7ZOpiwPZsJq0ImM59mf0njOzlRGaNnaGXH7xP5C4rd2/s400/lavanda+a+regina.jpg" width="400" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Durante il rito liturgico presieduto nella rotonda del penitenziario il Papa Francesco ha pronunciato un’omelia a braccio, ricordando che «chi comanda deve servire» e «se tanti re, imperatori, capi di Stato avessero capito questo insegnamento di Gesù e invece di comandare, di essere crudeli, di uccidere la gente avessero fatto questo — ha esclamato — quante guerre non sarebbero state fatte!».</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZdsH15xy9wxWLSHOBv9Olz9Zoze1aiMjfqGbQEOiWUukPyxaPKb1tLp4WPGGcy1FcccClntvFQRIs51HDJzA_zCtXHJBks13K1EnQRRE-JcEI7pdXBubQNEA2MDwMtcyfBKZ6UZp0QB-/s1600/statua+pecorella+smarrita+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="477" data-original-width="770" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZdsH15xy9wxWLSHOBv9Olz9Zoze1aiMjfqGbQEOiWUukPyxaPKb1tLp4WPGGcy1FcccClntvFQRIs51HDJzA_zCtXHJBks13K1EnQRRE-JcEI7pdXBubQNEA2MDwMtcyfBKZ6UZp0QB-/s320/statua+pecorella+smarrita+%25282%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L’opera in bronzo dello scultore Fiorenzo Bacci <br />
raffigura Gesù chinato tra le spine per salvare <br />
la pecorella smarrita </td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il Papa ha ribadito che «Gesù viene a servirci. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Gesù rischia su ognuno di noi. Sappiate questo: Gesù si chiama Gesù, non si chiama Ponzio Pilato. Gesù non sa lavarsi le mani: soltanto sa rischiare! Guardate questa immagine tanto bella - ha detto riferendosi alla scultura in bronzo che ha voluto regalare ai detenuti - qui Gesù chinato tra le spine, rischiando di ferirsi per prendere la pecorella smarrita". </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E, ha aggiunto, «il segnale che Gesù ci serve oggi qui, al carcere di Regina Coeli, è che ha voluto scegliere dodici di voi, come i dodici apostoli, per lavare i piedi». </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il Signore, ha proseguito, «rischia su ognuno di noi. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh71z4Ks7BVXPvHK03XHMRqbqUV860JpK463JxIYAIlLjhdjOIfM79cH4YKQR2roF5ZK6lRoLHDnvOTQwxUAeuPGxlYnyGIHcPpAqCxVOkNRkeBFC0pPQOvi2mubUT_kLYquknxEEtvF9jG/s1600/lavanda+piedi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1024" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh71z4Ks7BVXPvHK03XHMRqbqUV860JpK463JxIYAIlLjhdjOIfM79cH4YKQR2roF5ZK6lRoLHDnvOTQwxUAeuPGxlYnyGIHcPpAqCxVOkNRkeBFC0pPQOvi2mubUT_kLYquknxEEtvF9jG/s320/lavanda+piedi.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Al termine della messa, incontrando i detenuti, gli agenti, il personale e i volontari che lavorano nel carcere, Francesco ha invitato a «rinnovare sempre lo sguardo» e a non perdere la speranza. «Non si può concepire una casa circondariale come questa — ha detto — senza speranza. Qui, gli ospiti sono per imparare o fare crescere il “seminare speranza”: non c’è alcuna pena giusta senza che sia aperta alla speranza». </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per questo, ha incalzato, «non è né umana né cristiana la pena di morte. Ogni </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">pena deve essere aperta alla speranza, al reinserimento».</span><br />
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<span style="font-size: x-small;"><i><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’opera, in bronzo, dello scultore Fiorenzo Bacci, di Porcia (Pordenone), realizzata in occasione </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">del suo 50.mo di matrimonio, era stata donata al Santo Padre all’Udienza Generale del 12 novembre </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">2016 (nella foto). Papa Francesco ne ha fatto dono al carcere di Regina Coeli </span></i></span><br />
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