Gli eventi nelle carceri in occasione dell'iniziativa "Cities for Life - Città per la Vita"
dalla Comunità di Sant'Egidio
pubblicato su
Ristretti Orizzonti, 30 novembre 2014
Anche quest'anno, per la Giornata Mondiale delle "Città per la Vita - città contro la pena di morte" del 30 novembre, migliaia di persone in tutto il mondo si stanno mobilitando per chiedere a una sola voce di rinunciare definitivamente alla pena capitale. Sono quasi 2.000 le Città per la Vita che hanno aderito ufficialmente alla Giornata Mondiale, e molte adesioni stanno continuando a pervenire.
A queste vanno aggiungendosi i tanti luoghi nel mondo dove, in assenza di un'adesione ufficiale da parte delle istituzioni, soprattutto in paesi dove ancora vige la pena di morte, comunità, associazioni e semplici cittadini hanno organizzato eventi pubblici, fiaccolate e veglie di preghiera per esprimere il proprio netto rifiuto della pena capitale. Per questo evento nelle carceri italiane sono stati organizzati delle iniziative:
Carcere di Vercelli - il 4/12. Incontro con Tamara Chikunova (madre di un condannato a morte eseguito in Uzbekistan) e Marat Rakhmanov (condannato a morte liberato in Uzbekistan), incontro con 70 detenuti (maschile e femminile).
Genova - Carcere di Marassi - 29/11- Testimonianza di Marat Rakhmanov, ex condannato a morte in Uzbekistan, si è salvato grazie al lavoro di Tamara Chikunova, giurista e fondatrice dell'Associazione uzbeka Madri contro la pena di morte. Il figlio di Tamara nel 2000 fu condannato a morte, si chiamava Dimitri e aveva 29 anni, l'esecuzione avvenne all'insaputa della madre che la mattina seguente si recò al carcere e seppe che suo figlio aveva subito l'esecuzione. Tamara non ha mai riavuto il corpo di suo figlio. Insieme alla Comunità di Sant'Egidio Tamara Chikunova ha salvato la vita a oltre 100 condannati a morte. Nel 2008 l'Uzbekistan ha abolito la pena capitale anche grazie al suo lavoro.
Evento in teatro, detenuti attori recitano brani sulla pena di morte con 100 detenuti. Firenze - Carcere di Sollicciano - 27/11. Incontro con Suezan Bossler, familiare di vittima. Suo padre venne ucciso nel corso di un agguato nel quale anche la donna, allora adolescente, venne ferita gravemente. Ha scelto di perdonare gli aggressori e insieme all'associazione americana "Journey of hope" testimonia la forza del perdono e della riconciliazione.
Evento con i responsabili religiosi, dell'Islam, ortodossi, buddisti e cristiani con 200 detenuti. Roma - Carcere di Regina Coeli - 27/11. 100 detenuti incontrano il testimone - Curtis McCarthy, ex condannato a morte, liberato perché riconosciuto innocente. Curtis ha trascorso 22 anni nel braccio della morte dell'Oklahoma, il carcere è sotterraneo. Porta nel mondo la sua testimonianza, recentemente è stato in Giappone. Napoli - Carcere di Poggioreale - 28/11. Incontro con Testimone Curtis McCarthy con 60 detenuti.
domenica 30 novembre 2014
L'Aja - Den Haag, internazionale di pace e giustizia, è città per la vita
L'Aia illumina il Grondwetbank il "gradino" lungo 45 metri dove è riportato l'articolo 1 della costituzione olandese
"Tutte le persone nei Paesi Bassi devono essere trattati allo stesso modo in tutti i casi analoghi. La discriminazione per motivi di religione, le convinzioni personali, le opinioni politiche, razza, sesso o qualsiasi altro motivo di sorta, non è consentito."
L'AIA - Domenica 30 novembre giornata mondiale delle città per la vita, per l'abolizione della pena di morte. Più di 1900 città in tutto illumineranno un monumento o un edificio in un modo speciale, come un segno del loro sostegno alla campagna. La Città Den Haag-internazionale di pace e di giustizia aderisce quest'anno per la prima volta e illumina il monumento dove è riportanto l'intero testo della Costituzione.
"Città per la Vita - Città contro la Pena di Morte" è una iniziativa di Sant'Egidio organizzato in collaborazione con centinaia di governi locali in tutti i continenti e in collaborazione con altre organizzazioni contro la pena di morte.
L'organizzazione ha scelto il 30 novembre, per ricordare il 30 novembre del 1786, quando per la prima volta nella storia uno stato abolito la pena di morte, il Granducato di Toscana.
Più di 1900 città di tutto il mondo si uniscono a "Città per la Vita" per esprimere la speranza che la pena di morte è abolita in tutto il mondo presto. Centro dell'azione è il Colosseo a Roma, a partire dal 2002. Sotto i riflettori il 30 novembre e ogni volta che ci sono buone notizie del fronte pena di morte.
Il banco della costituzione è un monumento alla Costituzione olandese situata sul Hofplaats L'Aja. Il monumento ha la forma di una lunga panca 45 metro di marmo liscio da cui il testo è stato applicato l'articolo 1 della Costituzione. L'Aia è il dono memoriale realizzato nel 1992 al governo.
sarà illuminato di luce verde. Questo colore è utilizzato dalla Comunità di Sant' Egidio nella campagna contro la pena di morte per ricordare il cittadino statunitense Dominique Green ucciso nel braccio della morte. Il colore verde è in questo contesto centrale per la lotta contro la pena di morte. La Banca Costituzione sarà illuminato la domenica dalle 18:00 a mezzanotte.
"Tutte le persone nei Paesi Bassi devono essere trattati allo stesso modo in tutti i casi analoghi. La discriminazione per motivi di religione, le convinzioni personali, le opinioni politiche, razza, sesso o qualsiasi altro motivo di sorta, non è consentito."
L'AIA - Domenica 30 novembre giornata mondiale delle città per la vita, per l'abolizione della pena di morte. Più di 1900 città in tutto illumineranno un monumento o un edificio in un modo speciale, come un segno del loro sostegno alla campagna. La Città Den Haag-internazionale di pace e di giustizia aderisce quest'anno per la prima volta e illumina il monumento dove è riportanto l'intero testo della Costituzione.
"Città per la Vita - Città contro la Pena di Morte" è una iniziativa di Sant'Egidio organizzato in collaborazione con centinaia di governi locali in tutti i continenti e in collaborazione con altre organizzazioni contro la pena di morte.
L'organizzazione ha scelto il 30 novembre, per ricordare il 30 novembre del 1786, quando per la prima volta nella storia uno stato abolito la pena di morte, il Granducato di Toscana.
Più di 1900 città di tutto il mondo si uniscono a "Città per la Vita" per esprimere la speranza che la pena di morte è abolita in tutto il mondo presto. Centro dell'azione è il Colosseo a Roma, a partire dal 2002. Sotto i riflettori il 30 novembre e ogni volta che ci sono buone notizie del fronte pena di morte.
Il banco della costituzione è un monumento alla Costituzione olandese situata sul Hofplaats L'Aja. Il monumento ha la forma di una lunga panca 45 metro di marmo liscio da cui il testo è stato applicato l'articolo 1 della Costituzione. L'Aia è il dono memoriale realizzato nel 1992 al governo.
sarà illuminato di luce verde. Questo colore è utilizzato dalla Comunità di Sant' Egidio nella campagna contro la pena di morte per ricordare il cittadino statunitense Dominique Green ucciso nel braccio della morte. Il colore verde è in questo contesto centrale per la lotta contro la pena di morte. La Banca Costituzione sarà illuminato la domenica dalle 18:00 a mezzanotte.
venerdì 28 novembre 2014
Catania: nell'Aula del Consiglio Comunale per cities for life! giustizia e non vendetta.
Il 28 novembre alle ore 10.00 a Catania presso il Comune di Catania nell’ Aula del Consiglio Comunale, si è tenuto l’incontro: “Città per la vita-città contro la pena di morte”.
Sono più di 1900 le città nel mondo che si sono dichiarate "Città per la vita" e si impegnano per l'abolizione della pena di morte.
Anche Catania si inserisce in questo circuito internazionale e proprio oggi 28 Novembre alle ore 10:30 presso l'Aula Consiliare - Comune di Catania si è tenuto una seduta del Consiglio Comunale tema della pena di morte.
Presente un testimone internazionale Joaquim Jose Martinez, ex condannato a morte e testimone della compagna Cities For Life della Comunità di Sant'Egidio.
L'incontro, a cui erano presenti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Catania, è stata l’occasione per riflettere sul tema della pena di morte e della violenza diffusa nelle città e come essere “artigiani della pace e dell’amicizia per guardare insieme a un futuro che includa tutti”. Questo tema è particolarmente sentito in Sicilia, una terra dove la violenza è in crescita e, come si è detto, la Mafia rappresenta una forma di condanna a morte. Si è parlato anche della povertà e la solitudine dei tanti colpiti dalla crisi o dall'abbandono, come gli anziani espulsi dalle proprie abitazioni.
Si sono uniti a questa giornata straordinaria gli studenti universitari del movimento Giovani per la Pace di Catania e molti amici della Comunità di Sant'Egidio.
Ha aperto l’incontro Francesca Raciti, Presidente del Consiglio Comunale di Catania. Dopo i saluti istituzionali da parte del Vice Sindaco Marco Consoli sono intervenuti il Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi e il Presidente della Corte D’Appello di Catania Sebastiano Mignemi.
Ha moderato l’incontro il Prof. Giuseppe Vecchio che ha rimarcato l'importanza di una giustizia che prenda le distanze dalla vendetta.
Attesi gli interventi del anche il Sindaco del Comune di Mineo, che ospita il Centro dei richiedenti asilo CARA, il più grande in Europa, ospita attualmente circa 4.000 migranti e del Sindaco Enzo Bianco, che ha espresso parole di vivo incoraggiamento al movimento delle città per la vita, dichiarando che proporrà all’ANCI l'adesione di tutti i comuni d'Italia. Sant'Egidio ha detto è l'anima della città di Catania.
Per la Comunità di Sant’Egidio e la campagna contro la pena di morte è intervenuto Emiliano Abramo. Insieme a lui l'intervento di Joaquim Josè Martinez, testimone della campagna internazionale, giunto da Bucarest dove ha tenuto una conferenza all'Università e diretto a lisbona dove incontrerà gli studenti della città.
Al termine di wuesta particolare seduta del Consiglio Comunale il Prsidente Renzi ha visitato il Comune di Catania.
Sono più di 1900 le città nel mondo che si sono dichiarate "Città per la vita" e si impegnano per l'abolizione della pena di morte.
Anche Catania si inserisce in questo circuito internazionale e proprio oggi 28 Novembre alle ore 10:30 presso l'Aula Consiliare - Comune di Catania si è tenuto una seduta del Consiglio Comunale tema della pena di morte.
Presente un testimone internazionale Joaquim Jose Martinez, ex condannato a morte e testimone della compagna Cities For Life della Comunità di Sant'Egidio.
L'incontro, a cui erano presenti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Catania, è stata l’occasione per riflettere sul tema della pena di morte e della violenza diffusa nelle città e come essere “artigiani della pace e dell’amicizia per guardare insieme a un futuro che includa tutti”. Questo tema è particolarmente sentito in Sicilia, una terra dove la violenza è in crescita e, come si è detto, la Mafia rappresenta una forma di condanna a morte. Si è parlato anche della povertà e la solitudine dei tanti colpiti dalla crisi o dall'abbandono, come gli anziani espulsi dalle proprie abitazioni.
Si sono uniti a questa giornata straordinaria gli studenti universitari del movimento Giovani per la Pace di Catania e molti amici della Comunità di Sant'Egidio.
Ha aperto l’incontro Francesca Raciti, Presidente del Consiglio Comunale di Catania. Dopo i saluti istituzionali da parte del Vice Sindaco Marco Consoli sono intervenuti il Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi e il Presidente della Corte D’Appello di Catania Sebastiano Mignemi.
Ha moderato l’incontro il Prof. Giuseppe Vecchio che ha rimarcato l'importanza di una giustizia che prenda le distanze dalla vendetta.
Attesi gli interventi del anche il Sindaco del Comune di Mineo, che ospita il Centro dei richiedenti asilo CARA, il più grande in Europa, ospita attualmente circa 4.000 migranti e del Sindaco Enzo Bianco, che ha espresso parole di vivo incoraggiamento al movimento delle città per la vita, dichiarando che proporrà all’ANCI l'adesione di tutti i comuni d'Italia. Sant'Egidio ha detto è l'anima della città di Catania.
Per la Comunità di Sant’Egidio e la campagna contro la pena di morte è intervenuto Emiliano Abramo. Insieme a lui l'intervento di Joaquim Josè Martinez, testimone della campagna internazionale, giunto da Bucarest dove ha tenuto una conferenza all'Università e diretto a lisbona dove incontrerà gli studenti della città.
Al termine di wuesta particolare seduta del Consiglio Comunale il Prsidente Renzi ha visitato il Comune di Catania.
A Milano Reading for life, ricordando Beccaria,
Milano aderisce alla Giornata Mondiale delle Città Contro la Pena di Morte ricordando i 250 anni di "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria.
Domenica 30 novembre dalle ore 19 le parole del giurista e filosofo saranno lette in piazza san Lorenzo alle Colonne, in occasione dell'evento Reading for life promosso dalla Comunità di Sant'Egidio.
Insieme a Beccaria saranno letti brani di grandi scrittori che hanno detto no alla pena capitale: da Camus a Dostoevskij, Bobbio, Wilde e Manzoni; e ancora, lettere di condannati a morte dal mondo, testimonianze e ricordi di attivisti che lavorano per la moratoria. Tra i lettori ci sarà Moni Ovadia.
È possibile proporsi come lettore e segnalare brani da leggere inviando una email con oggetto Reading for Life.
http://milano.mentelocale.it/multimedia/foto/6781.htm
Domenica 30 novembre dalle ore 19 le parole del giurista e filosofo saranno lette in piazza san Lorenzo alle Colonne, in occasione dell'evento Reading for life promosso dalla Comunità di Sant'Egidio.
Insieme a Beccaria saranno letti brani di grandi scrittori che hanno detto no alla pena capitale: da Camus a Dostoevskij, Bobbio, Wilde e Manzoni; e ancora, lettere di condannati a morte dal mondo, testimonianze e ricordi di attivisti che lavorano per la moratoria. Tra i lettori ci sarà Moni Ovadia.
È possibile proporsi come lettore e segnalare brani da leggere inviando una email con oggetto Reading for Life.
http://milano.mentelocale.it/multimedia/foto/6781.htm
Passa da Pisa la campagna internazionale contro la pena di morte
Passa da Pisa la campagna internazionale contro la pena di morte Cities for Life promossa dalla comunità di S.Egidio. Anche quest’anno sarà una testimone a raccontare ai ragazzi delle scuole cittadine le esperienze dei condannati a morte e dei loro parenti: si tratta di SueZann Bosler, fondatrice di Journey of Hope, associazione di parenti delle vittime contro la pena capitale. L’incontro si terrà mercoledì 26 novembre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 al cinema Odeon. Ad accoglierla anche Ranieri Del Torto, Presidente Consiglio comunale di Pisa e Marilù Chiofalo, assessore alle Politiche sociali.
Così, nel nome di suo padre, SueZann chiese ai giurati di risparmiare la vita dell’assassino James Bernard Campbell; per questo si è impegnata per più di 12 anni durante il lungo processo sull’omicidio. Le sue posizioni, anche processuali, di opposizione totale alla pena capitale, provocarono un contrasto aperto con i procuratori e i giudici della Florida, che arrivarono a minacciarla di incriminazione per oltraggio alla corte se avesse ancora insistito con i giurati. Il 13 giugno 1996 i suoi sforzi sono stati coronati e la sentenza è stata commutata in ergastolo.
Nel 1997 SueZann Bosler ha fondato, insieme ad altri familiari delle vittime, l’associazione Journey of Hope, attiva contro la pena capitale e per la sua commutazione in ergastolo senza condizionale. Negli ultimi trent’anni molti paesi del mondo hanno iniziato ad abolire la pena di morte, o quantomeno a mettere in atto una moratoria non eseguendo di fatto le sentenze di morte.
La Comunità di Sant’Egidio e la Lega Mondiale per l’abolizione della pena di morte hanno proposto l’istituzione della Giornata Internazionale delle Città per la vita – città contro la pena di morte, che si affianca alla Giornata mondiale contro la pena di morte che si celebra il 10 ottobre. Protagoniste le città del mondo impegnate nel richiedere la moratoria della pena capitale, che con un gesto simbolico scelgono di illuminare un monumento significativo, proprio nel giorno in cui si ricorda la prima abolizione nel mondo, il 30 novembre del 1786, da parte del Granducato di Toscana. Per questo a Pisa alle ore 13 verrà issata sul Ponte di Mezzo la bandiera della campagna mondiale contro la pena di morte.
http://www.pisatoday.it/cronaca/campagna-pena-morte-pisa-26-novembre-2014.html
http://www.paginaq.it/2014/11/25/citta-per-vita-citta-contro-pena-morte-domani-pisa-suezann-bosler/
giovedì 27 novembre 2014
Lucca accoglie una testimone del perdono e della riconciliazione
Oggi giovedì 27 novembre duplice appuntamento con Suezann Bossler a Lucca.
Nell'auditorium San Nicolao, presso l’istituto di istruzione superiore Niccolò Machiavelli, due incontri dedicati alle classi del liceo delle Scienze umane L.A. Paladini e dell'istituto professionale M. Civitali.
Suezann Bossler familare di vittima, suo padre fu ucciso in modo violento, ha raccontato la sua storia e il processo doloroso e di riconciliazione che l'ha portata a perdonare. Dunque dal dolore per la perdita del padre per mano violenta fino al perdono e alla scelta di impegnarsi contro la pena di morte.
I ragazzi, studenti liceali e universitari, hanno ascoltato con attenzione e partecipazione. Al termine dell'incontro si sono fermati con lei, rivolgendole domande, scambiando foto e contatti.
Agli studenti è stato rivolto un messaggio di saluto da parte del Presidente del Consiglio Comunale di Lucca Dott. Matteo Garzella, il quale ha espresso le ragioni dell'adesione della Città di Lucca alla Campagna Città per la Vita.
Nell'auditorium San Nicolao, presso l’istituto di istruzione superiore Niccolò Machiavelli, due incontri dedicati alle classi del liceo delle Scienze umane L.A. Paladini e dell'istituto professionale M. Civitali.
Suezann Bossler familare di vittima, suo padre fu ucciso in modo violento, ha raccontato la sua storia e il processo doloroso e di riconciliazione che l'ha portata a perdonare. Dunque dal dolore per la perdita del padre per mano violenta fino al perdono e alla scelta di impegnarsi contro la pena di morte.
I ragazzi, studenti liceali e universitari, hanno ascoltato con attenzione e partecipazione. Al termine dell'incontro si sono fermati con lei, rivolgendole domande, scambiando foto e contatti.
Agli studenti è stato rivolto un messaggio di saluto da parte del Presidente del Consiglio Comunale di Lucca Dott. Matteo Garzella, il quale ha espresso le ragioni dell'adesione della Città di Lucca alla Campagna Città per la Vita.
mercoledì 26 novembre 2014
L'appello Urgente per salvare la vita di Scott Panetti
Firma l'appello per Scott
http://nodeathpenalty.santegidio.org/
AUSTIN (TEXAS) – Conto alla rovescia per il patibolo, e il Texas si prepara a mettere a morte un malato di mente. La Corte d’appello dello Stato americano in testa per numero di esecuzioni ha negato di stretta misura (5 a 4) il rinvio dell’iniezione letale di Scott Panetti, un uomo di 56 anni così malato di mente che, sostengono i suoi avvocati, non capisce le ragioni della sua condanna e ritiene che sia il frutto di uno stato di “guerra spirituale” tra “i demoni e le forze delle tenebre da un lato, e dall’altro Dio, gli angeli e le forze della luce”. L’iniezione letale per Panetti e’ fissata al 3 dicembre nel carcere di Huntsville. La Corte d’appello ha motivato la sua decisione per motivi di giurisdizione.
Panetti, che e’ nato in Wisconsin (nella foto di Michael Stravatoper il New York Times), e’ stato condannato per avere ucciso con un fucile da caccia i suoceri 22 anni fa davanti all’ex moglie e ai figli. L’uomo ha una storia di problemi mentali che precede il suo delitto: una diagnosi di schizofrenia a 20 anni, e per 13 volte prima dell’omicidio era stato ricoverato per disturbi psichiatrici. Il caso e’ finito per tre volte davanti alla Corte Suprema, l’ultima in ottobre quando i giudici hanno respinto il suo ultimo ricorso. I procuratori statali sostengono che l’uomo esagera i suoi sintomi per sfuggire al boia.
panettiNel 1995 Panetti chiese di poter essere il suo avvocato difensore. In quell’occasione si presento’ al processo in un abito viola da cowboy, scelse un giurato tirando in aria una monetina e chiese di chiamare a deporre il Papa, Gesu’ Cristo e JFK. Nel 2007, il giorno prima della data dell’esecuzione, la Corte Suprema concesse un rinvio perche’ il caso venisse esaminato da corti di livello inferiore, senza pero’ revocare la condanna a morte. La decisione precisava che non era abbastanza per evitare il boia che il condannato capisse che stava per essere messo a morte, uno standard che Panetti soddisfa: deve anche avere una “razionale comprensione” del perche’ e’ stato condannato a morte.
Il caso Panetti e’ tornato a sollevare i dubbi negli Usa sull’applicazione della pena di morte: “Una societa’ civile non dovrebbe mettere a morte nessuno. Ma certamente non puo’ pretendere di aderire ad alcuno standard morale accettabile di colpevolezza se uccide qualcuno come Scott Panetti”, ha scritto il New York Times in un editoriale del 23 novembre.
Al verdetto della Corte d’Appello, uno lei legali di Panetti, Kathryn Kase, ha osservato che lo stato mentale del suo cliente e’ ulteriormente peggiorato dall’ultima valutazione degli esperti (risale al 2007). Ora Panetti “sente voci e crede che una microspia gli sia stata impiantata in un dente”. Il detenuto e’ convinto inoltre che lo Stato del Texas “voglia impedirgli di parlare” della corruzione nel braccio della morte e fargli smettere di predicare il Vangelo. In una delle motivazioni di dissenso alla sentenza, la giudice Elsa Alcala ha stigmatizzato la decisione della Corte d’Appello: “Consentira’ l’esecuzione irreversibile e costituzionalmente non permissibile di una persona incapace di intendere e di volere”.
Negli Stati Uniti la pena di morte resta legale in 32 stati anche se alcuni di questi hanno adottato una moratoria di fatto. Il Texas, con oltre 500 esecuzioni dal 1978, e’ in testa agli stati che mettono a morte condannati.
Cuneo celebra il 30 novembre con Marat Rackmanov
“Giornata mondiale per la vita - Città contro la pena di morte”: incontro con Marat Rakhmanov
Venerdì 28 novembre al Cinema Monviso
Il Comune di Cuneo, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, per la “Giornata mondiale per la vita – Città contro la pena di morte” venerdì 28 novembre alle ore 10.30 ospiterà al Cinema Monviso, Marat Rakhmanov di nazionalità russa, condannato alla pena di morte in Uzbekistan nell’aprile del 2000 e detenuto a Samarcanda fino a gennaio 2008, quando la pena di morte venne abolita.
Ai ragazzi delle Scuole Superiori e a tutti coloro che da anni lottano per promuovere universalmente una battaglia difficile, ma decisiva per l’umanità intera, sicuramente questo incontro lascerà una traccia.
Venerdì 28 novembre al Cinema Monviso
Il Comune di Cuneo, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, per la “Giornata mondiale per la vita – Città contro la pena di morte” venerdì 28 novembre alle ore 10.30 ospiterà al Cinema Monviso, Marat Rakhmanov di nazionalità russa, condannato alla pena di morte in Uzbekistan nell’aprile del 2000 e detenuto a Samarcanda fino a gennaio 2008, quando la pena di morte venne abolita.
Ai ragazzi delle Scuole Superiori e a tutti coloro che da anni lottano per promuovere universalmente una battaglia difficile, ma decisiva per l’umanità intera, sicuramente questo incontro lascerà una traccia.
Città toscane contro la pena di morte
Sono davvero tante le iniziative della Toscana per la Giornata delle "città per la vita".
Presente in Toscana una testimone della riconciliazione e del perdono.
Suezann Bosler è sopravvissuta nel 1986 a un’aggressione in Florida. Fu colpito a morte invece suo padre, il Rev. Bosler da sempre contrario alla pena capitale. Suezann ha seguito la strada del padre, fondando Journey of hope, associazione di parenti delle vittime contro la pena di morte. Su invito della Comunità di Sant’Egidio Suezann Bosler in questi giorni sarà a Firenze, Pisa e Lucca per portare la sua testimonianza, all’indomani di un nuovo, importante, passo avanti verso l’abolizione della pena capitale compiuto dalle Nazioni Unite e prima del 30 novembre, quando le città del mondo, anche in Toscana, si illuminano per dire no a quello che è stato definito il “male estremo”. All’Onu, dunque, 114 Stati su 193 rappresentati nella terza Commissione, hanno votato a favore della proposta di moratoria universale presentata da 94 Stati membri fra i quali in prima fila l’Italia. Per la prima volta hanno aderito Eritrea, Fiji e Suriname; in 7 anni, dal 2007 ad oggi, i voti contrari sono calati del 30% passando da 52 a 36. L’adesione di paesi africani e asiatici “è anche il frutto di un’intensa opera di sensibilizzazione sui temi del rispetto dei diritti e della umanità della pena che la Comunità di Sant’Egidio conduce da anni”, nota il Presidente Marco Impagliazzo. Mercoledì 26 novembre, a Pisa, nella Multisala Odeon ‘Voci dal braccio della morte’, incontro dibattito con Suezann Bosler dalle 10.30 alle 12.30 promosso da Sant’Egidio con il Comune di Pisa. Saluti di Ranieri Del Torto, Presidente Consiglio Comunale di Pisa; Marilù Chiofalo, Assessore alla Città dei valori e della Memoria. Intervento di Paolo Passaglia, Università degli Studi di Pisa. Partecipano studenti delle scuole di Pisa e Pontedera, per un totale di almeno 300 studenti: di Pisa dai licei scientifici Dini e Buonarroti, dal classico Galilei, dall’Itc Pacinotti e dall’Ipssar Matteotti; di Pontedera dall’Itis Marconi e dall’Itcg Fermi. Saranno presenti anche studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. Alle ore 13 a Ponte di Mezzo l’alza bandiera. Nel corso della giornata Amnesty International condividerà con la cittadinanza informazioni sulla campagna interazionale contro la pena di morte. Duplice appuntamento con Suezann Bosler a Lucca e Firenze giovedì 27 novembre. La mattina a Lucca, nell’auditorium San Nicolao, presso l’istituto di istruzione superiore Niccolò Machiavelli, due incontri alle 8.30 e alle 10.30 dedicati in particolare alle classi del liceo delle Scienze umane L.A. Paladini e dell’istituto professionale M. Civitali, programmati per le ore 8.30 e 10.30. Nel primo pomeriggio Suezann raggiungerà Firenze per un incontro speciale con i detenuti di Sollicciano, promosso da Sant’Egidio in collaborazione con la Direzione. Rappresentanti religiosi della città – cristiani, musulmani, buddisti, in particolare – motiveranno insieme a Bosler il loro no alle esecuzioni.
Presente in Toscana una testimone della riconciliazione e del perdono.
Suezann Bosler è sopravvissuta nel 1986 a un’aggressione in Florida. Fu colpito a morte invece suo padre, il Rev. Bosler da sempre contrario alla pena capitale. Suezann ha seguito la strada del padre, fondando Journey of hope, associazione di parenti delle vittime contro la pena di morte. Su invito della Comunità di Sant’Egidio Suezann Bosler in questi giorni sarà a Firenze, Pisa e Lucca per portare la sua testimonianza, all’indomani di un nuovo, importante, passo avanti verso l’abolizione della pena capitale compiuto dalle Nazioni Unite e prima del 30 novembre, quando le città del mondo, anche in Toscana, si illuminano per dire no a quello che è stato definito il “male estremo”. All’Onu, dunque, 114 Stati su 193 rappresentati nella terza Commissione, hanno votato a favore della proposta di moratoria universale presentata da 94 Stati membri fra i quali in prima fila l’Italia. Per la prima volta hanno aderito Eritrea, Fiji e Suriname; in 7 anni, dal 2007 ad oggi, i voti contrari sono calati del 30% passando da 52 a 36. L’adesione di paesi africani e asiatici “è anche il frutto di un’intensa opera di sensibilizzazione sui temi del rispetto dei diritti e della umanità della pena che la Comunità di Sant’Egidio conduce da anni”, nota il Presidente Marco Impagliazzo. Mercoledì 26 novembre, a Pisa, nella Multisala Odeon ‘Voci dal braccio della morte’, incontro dibattito con Suezann Bosler dalle 10.30 alle 12.30 promosso da Sant’Egidio con il Comune di Pisa. Saluti di Ranieri Del Torto, Presidente Consiglio Comunale di Pisa; Marilù Chiofalo, Assessore alla Città dei valori e della Memoria. Intervento di Paolo Passaglia, Università degli Studi di Pisa. Partecipano studenti delle scuole di Pisa e Pontedera, per un totale di almeno 300 studenti: di Pisa dai licei scientifici Dini e Buonarroti, dal classico Galilei, dall’Itc Pacinotti e dall’Ipssar Matteotti; di Pontedera dall’Itis Marconi e dall’Itcg Fermi. Saranno presenti anche studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. Alle ore 13 a Ponte di Mezzo l’alza bandiera. Nel corso della giornata Amnesty International condividerà con la cittadinanza informazioni sulla campagna interazionale contro la pena di morte. Duplice appuntamento con Suezann Bosler a Lucca e Firenze giovedì 27 novembre. La mattina a Lucca, nell’auditorium San Nicolao, presso l’istituto di istruzione superiore Niccolò Machiavelli, due incontri alle 8.30 e alle 10.30 dedicati in particolare alle classi del liceo delle Scienze umane L.A. Paladini e dell’istituto professionale M. Civitali, programmati per le ore 8.30 e 10.30. Nel primo pomeriggio Suezann raggiungerà Firenze per un incontro speciale con i detenuti di Sollicciano, promosso da Sant’Egidio in collaborazione con la Direzione. Rappresentanti religiosi della città – cristiani, musulmani, buddisti, in particolare – motiveranno insieme a Bosler il loro no alle esecuzioni.
Vedano Olona ricorda l'abolizione della pena di morte
No alla pena di morte - Cities for life. Il 30 novembre 1786 il Granducato di Toscana è il primo Paese al mondo ad abolire la pena capitale. In occasione dell'anniversario, il Comune di Vedano Olona aderisce alla campagna promossa in Italia dalla Comunità di Sant'Egidio proponendo una riflessione sul tema attraverso il cinema ed il teatro.
Film: LA PAROLA AI GIURATI di Sidney Lumet
Domenica 30 Novembre 2014 - ore 20.45
Sala Consiliare di Villa Aliverti, P.zza S.Rocco – Vedano Olona
Lettura scenica di brani dal dibattito parlamentare sull'abolizione nel Parlamento dell'Italia unitaria e di brani dal libro “L'ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo. Giovedì 15 Gennaio 2015 - ore 20.45
Sala Consiliare di Villa Aliverti, P.zza S.Rocco – Vedano Olona
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate
Film: LA PAROLA AI GIURATI di Sidney Lumet
Domenica 30 Novembre 2014 - ore 20.45
Sala Consiliare di Villa Aliverti, P.zza S.Rocco – Vedano Olona
Lettura scenica di brani dal dibattito parlamentare sull'abolizione nel Parlamento dell'Italia unitaria e di brani dal libro “L'ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo. Giovedì 15 Gennaio 2015 - ore 20.45
Sala Consiliare di Villa Aliverti, P.zza S.Rocco – Vedano Olona
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate
Schio, Thiene e l’Alto vicentino contro la pena di morte
Anche quest’anno l’Alto Vicentino renderà omaggio alla Giornata Internazionale Città per la Vita, Città contro la Pena di Morte, che ricorre il 30 novembre, nella proposta promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con Amnesty International. Monumenti simbolo dei Comuni di Chiuppano, Fara Vicentino, Lugo Vicentino, Marano Vicentino, Sarcedo, Schio, Thiene, Zanè e Zugliano saranno illuminati in questo fine settimana ad esprimere il sostegno all’iniziativa.
Verrà accesa una luce, non solo ideale, sulle zone d’ombra in cui sono reclusi i dead man walking del nostro presente, ma anche per ricordare che, negli ultimi anni, sono stati fatti passi molto significativi per l’abolizione della pena di morte a tante latitudini del pianeta. Il primo monumento che si è illuminato in Italia è stato, nel 2002 ,il Colosseo, che si illumina durante l’anno anche ad ogni buona notizia sulla campagna contro la pena di morte ed è diventato il monumento simbolo della campagna.
L’iniziativa sarà arricchita da due appuntamenti importanti che avranno luogo entrambi nella giornata di venerdì 28 novembre: al mattino Sunny Jacobs e Peter Pringle, ex condannati a morte in Usa e in Irlanda, porteranno la loro testimonianza agli studenti dell’Itis “De Pretto” di Schio alle 9.30; in serata i due ospiti incontreranno la popolazione del territorio all’Auditorium Fonato di Thiene, alle 20.30, con ingresso libero.
Sonia “Sunny” Jacobs e Peter Pringle hanno entrambi trascorso un periodo della loro vita nel braccio della morte, lei per 17 anni negli Stati Uniti e lui per 15 in Irlanda. Entrambi sono stati assolti dopo che le prime sentenze li avevano condannati per omicidi che non avevano mai commesso.
Sonia ha oggi 64 anni ed è stata condannata a morte quando aveva 28 anni per l’omicidio di due poliziotti in Florida. Quando è stata imprigionata, i suoi due figli sono stati dati in affido. Dopo circa 17 anni dall’arresto, la sua condanna è stata ribaltata in appello. La sua storia, insieme a quella di altre cinque persone condannate a morte ingiustamente, è diventata “The Exonerated”, uno spettacolo allestito da una compagnia teatrale amatoriale, The Culture Project. Sunny è l’autrice di Stolen Time: One Woman’s Inspiring Story as an Innocent Condemned to Death.
Verrà accesa una luce, non solo ideale, sulle zone d’ombra in cui sono reclusi i dead man walking del nostro presente, ma anche per ricordare che, negli ultimi anni, sono stati fatti passi molto significativi per l’abolizione della pena di morte a tante latitudini del pianeta. Il primo monumento che si è illuminato in Italia è stato, nel 2002 ,il Colosseo, che si illumina durante l’anno anche ad ogni buona notizia sulla campagna contro la pena di morte ed è diventato il monumento simbolo della campagna.
L’iniziativa sarà arricchita da due appuntamenti importanti che avranno luogo entrambi nella giornata di venerdì 28 novembre: al mattino Sunny Jacobs e Peter Pringle, ex condannati a morte in Usa e in Irlanda, porteranno la loro testimonianza agli studenti dell’Itis “De Pretto” di Schio alle 9.30; in serata i due ospiti incontreranno la popolazione del territorio all’Auditorium Fonato di Thiene, alle 20.30, con ingresso libero.
Sonia “Sunny” Jacobs e Peter Pringle hanno entrambi trascorso un periodo della loro vita nel braccio della morte, lei per 17 anni negli Stati Uniti e lui per 15 in Irlanda. Entrambi sono stati assolti dopo che le prime sentenze li avevano condannati per omicidi che non avevano mai commesso.
Sonia ha oggi 64 anni ed è stata condannata a morte quando aveva 28 anni per l’omicidio di due poliziotti in Florida. Quando è stata imprigionata, i suoi due figli sono stati dati in affido. Dopo circa 17 anni dall’arresto, la sua condanna è stata ribaltata in appello. La sua storia, insieme a quella di altre cinque persone condannate a morte ingiustamente, è diventata “The Exonerated”, uno spettacolo allestito da una compagnia teatrale amatoriale, The Culture Project. Sunny è l’autrice di Stolen Time: One Woman’s Inspiring Story as an Innocent Condemned to Death.
Pisa è città per la vita: la lotta di SueZann per non far uccidere l'assassino del padre
Mercoledì 26 novembre toccherà la città della Torre la campagna internazionale 'Cities for Life' che porterà la testimonianza di una donna che ha lottato per commutare in ergastolo la pena di morte per l'assassino di suo padre.
L’incontro con SueZan Bosler si terrà domani, 26 novembre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 presso il cinema teatro Odeon. Ad accoglierla anche Ranieri Del Torto, presidente del Consiglio Comunale di Pisa e Marilù Chiofalo, assessora alla Città dei valori e della Memoria .
Alle ore 13 verrà issata sul Ponte di Mezzo la bandiera della campagna mondiale contro la Pena di Morte.
Passa nuovamente da Pisa la campagna internazionale contro la pena di morte 'Cities for Life' promossa dalla Comunità di Sant'Egidio. Come lo scorso anno sarà una testimone a raccontare ai ragazzi delle scuole cittadine le esperienze dei condannati a morte e dei loro parenti: si tratta di SueZann Bosler, fondatrice di Journey of Hope, associazione di parenti delle vittime contro la pena capitale.
Particolare la storia di questa donna che il 22 dicembre 1986 fu aggredita insieme al padre il Rev. Billy Bosler nella canonica della chiesa da uno sconosciuto. Il padre di SueZann fu colpito 24 volte, lei invece, nel tentativo di soccorrere il padre, venne pugnalata alla schiena e alla testa e poi lasciata a terra. Si è salvata perchè fu data per morta. Mentre giaceva sul pavimento, sentì l'assassino saccheggiare la casa e il padre emettere l'ultimo respiro. Billy Bosler era sempre stato contrario alla pena capitale; una sera, durante una discussione con la figlia a riguardo disse: “Se anche mi dovesse capitare di essere ucciso, non vorrei che il mio assassino fosse messo a morte”.
Nel nome di suo padre SueZann chiese ai giurati di risparmiare la vita dell'assassino James Bernard Campbell e per questo si è impegnata, per più di 12 anni, durante il lungo processo sull'omicidio. Le sue posizioni, anche processuali, di opposizione totale alla pena capitale, provocarono un contrasto aperto con i Procuratori e i Giudici della Florida, che arrivarono a minacciarla di incriminazione per oltraggio alla corte se avesse ancora insistito con i giurati che stavano considerando il destino di Campbell.
Il 13 giugno 1996 i suoi sforzi sono stati coronati dal successo e la sentenza è stata commutata in ergastolo. Nel 1997 ha fondato con altre persone familiari delle vittime, l'associazione 'Journey of Hope', attiva contro la pena capitale e per la sua commutazione in ergastolo senza condizionale. Oggi viaggia per il mondo per parlare della propria esperienza, insieme a quella di altri amici che, come lei, hanno trovato pace cominciando da sé, con il perdono.
Negli ultimi trenta anni, la maggior parte dei paesi del mondo, soprattutto in Europa, ma anche in America Latina e sempre più in Africa, hanno iniziato ad abolire o quantomeno a non eseguire le condanne a morte. In tante parti del mondo poi, la pena di morte viene sempre più avvertita come una violazione della sacralità della vita e della dignità umana, che impoverisce e non difende le società che la applicano.
Un importante passaggio di questa presa di coscienza a livello mondiale è rappresentato dall’istituzione della Giornata Internazionale delle 'Città per la vita – città contro la pena di morte', proposta dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Lega Mondiale per l’abolizione della Pena di Morte; ne sono protagoniste le città del mondo impegnate nel richiedere la Moratoria della pena capitale che, con un gesto fortemente simbolico, scelgono di illuminare un monumento significativo, proprio nel giorno in cui si ricorda la prima abolizione nel mondo, il 30 novembre del 1786, da parte del Granducato di Toscana.
Reading Pubblico a Milano, ricordando Beccaria
Da Beccaria al Braccio della morte
1764 - 2014
A Milano per i 250 anni dalla pubblicazione di "dei Delitti e delle Pene" il 30 novembre si ricorda Beccaria e si rinnovano le motivazioni antiche e nuove per cancellare per sempre e in tutto il mondo la pena di morte.
Milano è città per la vita, città contro la pena di morte.
1764 - 2014
A Milano per i 250 anni dalla pubblicazione di "dei Delitti e delle Pene" il 30 novembre si ricorda Beccaria e si rinnovano le motivazioni antiche e nuove per cancellare per sempre e in tutto il mondo la pena di morte.
Milano è città per la vita, città contro la pena di morte.
martedì 25 novembre 2014
Napoli è pronta per la giornata delle città per la vita
Anche quest’anno il Comune di Napoli aderisce alla “Giornata Mondiale contro la Pena di Morte”, invito da parte della Comunità di Sant’Egidio a partecipare alla campagna “Città per la vita contro la pena di morte “ proponendo una serie di iniziative che Si celebrerà il 30 novembre.
Per questa giornata, il comune di Napoli, sensibilizzerà l’importanza di questo argomento pubblicizzando con la pubblicazione sulla pagina facebook del Ceicc del video predisposto dalla Comunità di Sant’Egidio; nell’ambito degli incontri del Ceicc sarà dedicato uno spazio al tema del diritto alla vita per tutti e, dal 28 al 30 novembre, il Maschio Angioino sarà illuminato in quanto è stato scelto come “simbolo” per celebrare questa giornata.
http://www.welikenapoli.it/2014/11/25/napoli
Per questa giornata, il comune di Napoli, sensibilizzerà l’importanza di questo argomento pubblicizzando con la pubblicazione sulla pagina facebook del Ceicc del video predisposto dalla Comunità di Sant’Egidio; nell’ambito degli incontri del Ceicc sarà dedicato uno spazio al tema del diritto alla vita per tutti e, dal 28 al 30 novembre, il Maschio Angioino sarà illuminato in quanto è stato scelto come “simbolo” per celebrare questa giornata.
http://www.welikenapoli.it/2014/11/25/napoli
Torino aderisce a citiesforlife
Comunicato stampa della città di Torino:
Giornata Internazionale delle Città contro la Pena di Morte
Anche quest'anno la Città di Torino aderisce alla Giornata Internazionale delle Città per la Vita-Città contro la Pena di Morte che si celebra ogni 30 novembre, a partire dal 2002, per iniziativa della Comunità Sant'Egidio-ACAP Onlus.
La Mole Antonelliana, monumento-simbolo della città, verrà illuminata in occasione del 30 novembre, dalle ore 17,30 alle ore 24, proiettando il logo dell'iniziativa " Cities for life".
Giornata Internazionale delle Città contro la Pena di Morte
Anche quest'anno la Città di Torino aderisce alla Giornata Internazionale delle Città per la Vita-Città contro la Pena di Morte che si celebra ogni 30 novembre, a partire dal 2002, per iniziativa della Comunità Sant'Egidio-ACAP Onlus.
La Mole Antonelliana, monumento-simbolo della città, verrà illuminata in occasione del 30 novembre, dalle ore 17,30 alle ore 24, proiettando il logo dell'iniziativa " Cities for life".
Il voto all'Assemblea Onu Pena capitale, da Mosca un no che pesa
Il Congresso dei ministri della giustizia a Roma |
Fulvio Scaglione
Per fortuna, ogni tanto c’è un’escalation che non spegne vite ma ne salva. Ecco dunque il voto dell’Assemblea Generale dell’Onu con cui, l’altra notte, 114 Stati su 193 hanno detto 'sì' alla moratoria totale della pena di
L'incontro di Manila |
L’ultimo scatto, da 111 a 114, è stato compiuto con le adesioni di Eritrea, Fiji, Niger e Suriname e il dietrofront della Papua Nuova Guinea. Ma nella conta entra anche il fatto che per la prima volta la Russia, uno dei cinque Paesi che hanno un posto fisso nel Consiglio di Sicurezza, ha aderito alla proposta. Il Cremlino ha sospeso fin dal 1996, per iniziativa di Boris Eltsin, l’applicazione della pena capitale. E forse, oggi, alla Russia può tornar utile porgere al mondo anche una guancia benevola, visto che quella dura è già piuttosto nota.
Resta però che un Paese per tradizione diffidente dei trattati collettivi, e non incline al sentimento, ha deciso di aggregarsi a un movimento che guadagna di anno in anno velocità. Speriamo serva da traino anche a Cina e Stati Uniti, sordastri quando sentono parlare di pena capitale e diritto internazionale.
Se la moratoria totale è ora un esito possibile, parte non piccola del merito spetta all’Italia. È indiscutibile che negli ultimi vent’anni tutti i nostri governi, quale più quale meno, abbiano dato un contributo. In Italia, inoltre, si è sviluppata quella collaborazione tra governo, Ong e associazioni umanitarie (come Sant’Egidio o Nessuno tocchi Caino, esempi che citiamo sapendo di lasciarne fuori altri meritevoli) che è ormai un piccolo ma efficace soft power. Fino alla recente creazione di una task force per promuovere la campagna contro la pena capitale da parte dell’ex ministro degli Esteri Mogherini. Che ora, come commissario alle politiche internazionali della Ue nella fase finale del semestre di presidenza dell’Italia, potrà sfruttare una ribalta ancora più vasta e significativa.
Appello urgente per salvare la vita di Scott Panetti, condannato a morte in Texas
Aiutaci a far arrivare presto gli appelli, abbiamo soltanto 8 giorni, l'esecuzione è prevista per il 3 dicembre. Chiediamo alle autorità del Texas di sospendere l'esecuzione e di esaminare ancora il suo caso.
Scott è stato condannato per aver ucciso i genitori e l’ex compagna. Da 30 anni soffre di schizofrenia. Per lui si erano mossi psichiatri, ex togati, pubblici ministeri, pastori evangelici e vescovi. Per la sua difesa Scott aveva chiesto di convocare in aula il Papa, Gesù Cristo e John F. Kennedy,
Un giudice del Texas si è rifiutato ultimamente di rinviare la sua esecuzione, nonostante numerosi appelli contrari, prevista per il prossimo tre dicembre con un’iniezione letale. Anche l’Unione europea aveva scritto al governatore del Texas, Rick Perry, per chiedere clemenza perché “l’esecuzione di persone malate di mente è in contrasto con i criteri ampiamente riconosciuti dei diritti umani”, secondo la normativa internazionale e la Costituzione americana. Ma in un documento di una pagina, il giudice distrettuale Keith Williams si è rifiutato di rinviare l’esecuzione, come avevano chiesto gli avvocati di Panetti per eseguire una perizia psichiatrica e determinare se il loro assistito fosse penalmente responsabile. Scott è stato ricoverato una decina di volte per allucinazioni ed episodi psicotici.
Puoi inviare l'appello pubblicato in http://nodeathpenalty.santegidio.org/
Scott è stato condannato per aver ucciso i genitori e l’ex compagna. Da 30 anni soffre di schizofrenia. Per lui si erano mossi psichiatri, ex togati, pubblici ministeri, pastori evangelici e vescovi. Per la sua difesa Scott aveva chiesto di convocare in aula il Papa, Gesù Cristo e John F. Kennedy,
Un giudice del Texas si è rifiutato ultimamente di rinviare la sua esecuzione, nonostante numerosi appelli contrari, prevista per il prossimo tre dicembre con un’iniezione letale. Anche l’Unione europea aveva scritto al governatore del Texas, Rick Perry, per chiedere clemenza perché “l’esecuzione di persone malate di mente è in contrasto con i criteri ampiamente riconosciuti dei diritti umani”, secondo la normativa internazionale e la Costituzione americana. Ma in un documento di una pagina, il giudice distrettuale Keith Williams si è rifiutato di rinviare l’esecuzione, come avevano chiesto gli avvocati di Panetti per eseguire una perizia psichiatrica e determinare se il loro assistito fosse penalmente responsabile. Scott è stato ricoverato una decina di volte per allucinazioni ed episodi psicotici.
Puoi inviare l'appello pubblicato in http://nodeathpenalty.santegidio.org/
Anche il Comune di Brindisi aderisce all'iniziativa di Sant'Egidio
L’impegno abolizionista della Comunità di Sant’Egidio prosegue sollecitando ed affiancando i paesi ancora mantenitori nel cammino verso l’abolizione della pena capitale, operando sia a livello governativo con le varie istituzioni, sia a livello locale con la società civile.
Il sindaco Mimmo Consales ha, dunque, aderito all’iniziativa di Sant’Egidio, impegnandosi a fare di questa adesione “motivo di accresciuta responsabilità, operando in tutti gli ambiti di propria competenza perché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione sulle motivazioni del rifiuto di tale pratica e sul progresso della campagna abolizionista nel mondo”.
In Puglia: a Brindisi, Mesagne, Bari e Melfi sono previsti incontri con giovani studenti, universitari e cittadini sul tema della pena capitale, sarà presente come testimone Curtis McCarty , un uomo che ha trascorso 21 anni nel braccio della morte in Oklahoma, riconosciuto poi innocente.
lunedì 24 novembre 2014
La città di Frosinone aderisce a "città per la vita"
Il Comune di Frosinone aderisce alla 13a edizione della giornata internazionale “Città per la vita, Città contro la pena di morte”.
L'iniziativa è stata promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e si terrà il 30 novembre a ricordo della prima abolizione della pena capitale nel Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786.
“L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Ottaviani - ha dichiarato l’assessore al Bilancio e alle Finanze Riccardo Mastrangeli, convinto sostenitore dell’iniziativa - si impegna a fare di questa adesione motivo di accresciuta responsabilità, operando in tutti gli ambiti di propria competenza perché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione sulle motivazioni del rifiuto di tale pratica e sul progresso della campagna abolizionista nel mondo. La pena di morte vìola il diritto alla vita, può essere inflitta a innocenti, non ha effetto deterrente e il suo uso sproporzionato contro poveri ed emarginati è sinonimo di discriminazione e repressione. Per questi motivi, la Città di Frosinone - ha concluso Mastrangeli - forte della sua cultura democratica e garantista non poteva non essere in prima linea per una battaglia di civiltà tesa alla salvaguardia del bene più prezioso che abbiamo: la vita”, si legge in una nota del Comune.
L'iniziativa è stata promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e si terrà il 30 novembre a ricordo della prima abolizione della pena capitale nel Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786.
“L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Ottaviani - ha dichiarato l’assessore al Bilancio e alle Finanze Riccardo Mastrangeli, convinto sostenitore dell’iniziativa - si impegna a fare di questa adesione motivo di accresciuta responsabilità, operando in tutti gli ambiti di propria competenza perché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione sulle motivazioni del rifiuto di tale pratica e sul progresso della campagna abolizionista nel mondo. La pena di morte vìola il diritto alla vita, può essere inflitta a innocenti, non ha effetto deterrente e il suo uso sproporzionato contro poveri ed emarginati è sinonimo di discriminazione e repressione. Per questi motivi, la Città di Frosinone - ha concluso Mastrangeli - forte della sua cultura democratica e garantista non poteva non essere in prima linea per una battaglia di civiltà tesa alla salvaguardia del bene più prezioso che abbiamo: la vita”, si legge in una nota del Comune.
domenica 23 novembre 2014
Modena, città per la vita, contro la pena di morte
Il Comune di Modena rinnova il suo sostegno a Cities for Life, Campagna internazionale contro la pena di morte della Comunità di Sant'Egidio.
Nelle giornate del 29 e 30 novembre 2014, la Città di Modena confermerà il suo sostegno alla mobilitazione mondiale Cities for Life.
Estrema sintesi delle violazioni dei diritti umani, la pena di morte rappresenta una forma di tortura, contraddice una visione riabilitativa della giustizia, abbassa l’intera società civile al livello di chi uccide, legittima la violenza al livello più alto e, spesso si fa strumento per colpire minoranze politiche, etniche o religiose.
Oggi sono 58 i paesi che ancora mantengono la pena capitale. A fronte di un calo complessivo del numero di esecuzioni, negli ultimi tempi in alcuni paesi la pena capitale sembra tornata in auge ed utilizzata, paradossalmente, come deterrente contro la violenza.
L'impegno abolizionista della Comunità di Sant'Egidio prosegue, dunque, sollecitando ed affiancando i paesi ancora mantenitori nel cammino verso l'abolizione della pena capitale, operando sia a livello governativo con le varie istituzioni, sia a livello locale con la società civile. Il Comune di Modena si mobilita con la Comunità di Sant’Egidio nell’attività di promozione e sensibilizzazione di una cultura comune del rispetto del più basilare dei diritti umani, il diritto alla vita.
Nella giornata di sabato 29 novembre dalle ore 17.30, presso la Galleria Europa (Piazza Grande,17,) l'associazione Teatro dei Venti presenterà IL VERDETTO, laboratorio teatrale con detenuti e liberi cittadini, ispirato alla storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati a morte negli USA.
Per l'occasione, sarà allestita la mostra "Colore ed emozione", curata dall'associazione Gruppo Carcere-Città con le opere artistiche realizzate dai detenuti delle carceri di Sant'Anna e Castelfranco Emilia.
A testimonianza dell'impegno della comunità modenese contro la pena di morte, nelle serate del 29 e 30 novembre, la torre Ghirlandina sarà appositamente illuminata da un fascio di luce colorata, diventando uno dei monumenti-simbolo delle 1600 città che in tutto il mondo aderiscono all'iniziativa.
http://www.comune.modena.it/
Nelle giornate del 29 e 30 novembre 2014, la Città di Modena confermerà il suo sostegno alla mobilitazione mondiale Cities for Life.
Estrema sintesi delle violazioni dei diritti umani, la pena di morte rappresenta una forma di tortura, contraddice una visione riabilitativa della giustizia, abbassa l’intera società civile al livello di chi uccide, legittima la violenza al livello più alto e, spesso si fa strumento per colpire minoranze politiche, etniche o religiose.
Oggi sono 58 i paesi che ancora mantengono la pena capitale. A fronte di un calo complessivo del numero di esecuzioni, negli ultimi tempi in alcuni paesi la pena capitale sembra tornata in auge ed utilizzata, paradossalmente, come deterrente contro la violenza.
L'impegno abolizionista della Comunità di Sant'Egidio prosegue, dunque, sollecitando ed affiancando i paesi ancora mantenitori nel cammino verso l'abolizione della pena capitale, operando sia a livello governativo con le varie istituzioni, sia a livello locale con la società civile. Il Comune di Modena si mobilita con la Comunità di Sant’Egidio nell’attività di promozione e sensibilizzazione di una cultura comune del rispetto del più basilare dei diritti umani, il diritto alla vita.
Nella giornata di sabato 29 novembre dalle ore 17.30, presso la Galleria Europa (Piazza Grande,17,) l'associazione Teatro dei Venti presenterà IL VERDETTO, laboratorio teatrale con detenuti e liberi cittadini, ispirato alla storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati a morte negli USA.
Per l'occasione, sarà allestita la mostra "Colore ed emozione", curata dall'associazione Gruppo Carcere-Città con le opere artistiche realizzate dai detenuti delle carceri di Sant'Anna e Castelfranco Emilia.
A testimonianza dell'impegno della comunità modenese contro la pena di morte, nelle serate del 29 e 30 novembre, la torre Ghirlandina sarà appositamente illuminata da un fascio di luce colorata, diventando uno dei monumenti-simbolo delle 1600 città che in tutto il mondo aderiscono all'iniziativa.
http://www.comune.modena.it/
Impagliazzo: "Grande soddisfazione per il voto dell'ONU contro la pena di morte"
“Saluto con grande soddisfazione il nuovo passo in avanti, che spero decisivo, verso l’abolizione della pena di morte, compiuto dalle Nazioni Unite. 114 Stati su 193 rappresentati nella terza Commissione hanno votato a favore della proposta di moratoria universale presentata da 94 Stati membri fra i quali in prima fila l’Italia. Aumentano le astensioni e mi auguro che la forte spinta abolizionista registratasi in Commissione convinca i paesi che ancora mantengono la pena capitale nel loro ordinamento a cambiare opinione quando, a dicembre, l’Assemblea Generale sarà chiamata a votare la risoluzione”. Così il Presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo ha commentato il risultato della votazione notturna dell’Onu, la quinta in venti anni, che ha dato ulteriore impulso alla campagna internazionale della Comunità di Sant’Egidio per una giustizia più umana.
Impagliazzo sottolinea le positive novità del voto: i Paesi che per la prima volta aderiscono alla moratoria, Eritrea, Fiji e Suriname; in 7 anni, dal 2007 ad oggi, i voti contrari sono calati del 30% passando da 52 a 36; l’adesione di paesi africani e asiatici “è anche il frutto di un intensa opera di sensibilizzazione sui temi del rispetto dei diritti e della umanità della pena che la Comunità di Sant’Egidio conduce da anni. Oggi, con ancora più decisione, possiamo dire che non c’è giustizia senza vita”.
sabato 22 novembre 2014
Il voto dell’21/11/2014 all’ONU in Terza Commissione: le principali novità
Il voto dell’21/11/2014 all’ONU
69° Assemblea Generale
III commissione -Principali novità
CONTRARI: in sette anni passano da 52 a 36 paesi (-30%)
FAVOREVOLI: i Paesi favorevoli sono aumentati di 15 unità
AFRICA: dimezzati i voti contrari (da 11 a 6 = -45%)
ASIA: i contrari sono scesi da 25 a 18 (-28%)
Myanmar. Sempre contrario, questa volta si astiene
Uganda. Sempre contrario, questa volta si astiene
Grenada. Sempre contrario, questa volta non è presente
Fiji. Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Eritrea. Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Suriname. Vota a favore per la prima volta
Dettaglio dei voti
Questi i risultati della votazione effettuata il 19 novembre
ASSENTI (9)
Dominica, Grenada, Guinea-Bissau, Malawi, Mauritius, Sao Tome and Principe, Somalia, Swaziland, Tonga
ASTENUTI (34)
Bahrain, Belarus, Cameroon, Comoros, Cuba, Democratic Republic of the Congo, Djibouti,
Equatorial Guinea, Gambia, Ghana, Guinea, Indonesia, Jordan, Kenya, Lao People’s Democratic
Republic, Lebanon, Lesotho, Liberia, Maldives, Mauritania, Morocco, Myanmar, Namibia, Nigeria,
Republic of Korea, Senegal, Solomon Islands, Sri Lanka, Thailand, Uganda, United Arab Emirates,
United Republic of Tanzania, Viet Nam, Zambia
CONTRARI (36)
Afghanistan, Antigua and Barbuda, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belize, Botswana, Brunei
Darussalam, China, Democratic People’s Republic of Korea, Egypt, Ethiopia, Guyana, India, Iran,
Iraq, Jamaica, Japan, Kuwait, Libya, Malaysia, Oman, Pakistan, Papua New Guinea, Qatar, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Saudi Arabia, Singapore, Sudan, Syria, Trinidad and Tobago, United States, Yemen, Zimbabwe
A FAVORE (114)
Albania, Algeria, Andorra, Angola, Argenttina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgium, Benin, Bhutan, Bolivia, Bosnia and Herzegovina, Brazil, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambodia, Canada, Cape Verde, Central African Republic, Chad, Chile, Colombia, Congo, Costa Rica, Côte d’Ivoire, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Dominican Republic, Ecuador, El Salvador, Eritrea, Estonia, Fiji, Finland, France, Gabon, Georgia, Germany, Greece, Guatemala, Haiti, Honduras, Hungary, Iceland, Ireland, Israel, Italy, Kazakhstan, Kiribati, Kyrgyzstan, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Madagascar, Mali, Malta, Marshall Islands, Mexico, Micronesia (Federated States of), Monaco, Mongolia, Montenegro, Mozambique, Nauru, Nepal, Netherlands, New Zealand, Nicaragua, Niger, Norway, Palau, Panama, Paraguay, Peru, Philippines, Poland, Portugal, Republic of Moldova, Romania, Russian Federation, Rwanda, Samoa, San Marino, Serbia, Seychelles, Sierra Leone, Slovakia, Slovenia, South Africa, South Sudan, Spain, Suriname, Sweden, Switzerland, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, TimorLeste,
Togo, Tunisia, Turkey, Turkmenistan, Tuvalu, Ukraine, United Kingdom, Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Venezuela
Gli assenti: c’è da dire che nella precedente votazione (Plenaria 2012) si erano così espressi:
ASSENTI 2 Sao Tome and Principe, Mauritius
ASTENUTI 1 Malawi
CONTRARI 4 Tonga, Swaziland, Grenada, Dominica
A FAVORE 2 Somalia, Guinea-Bissau
69° Assemblea Generale
III commissione -Principali novità
CONTRARI: in sette anni passano da 52 a 36 paesi (-30%)
FAVOREVOLI: i Paesi favorevoli sono aumentati di 15 unità
AFRICA: dimezzati i voti contrari (da 11 a 6 = -45%)
ASIA: i contrari sono scesi da 25 a 18 (-28%)
Myanmar. Sempre contrario, questa volta si astiene
Uganda. Sempre contrario, questa volta si astiene
Grenada. Sempre contrario, questa volta non è presente
Fiji. Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Eritrea. Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Dettaglio dei voti
Questi i risultati della votazione effettuata il 19 novembre
ASSENTI (9)
Dominica, Grenada, Guinea-Bissau, Malawi, Mauritius, Sao Tome and Principe, Somalia, Swaziland, Tonga
ASTENUTI (34)
Bahrain, Belarus, Cameroon, Comoros, Cuba, Democratic Republic of the Congo, Djibouti,
Equatorial Guinea, Gambia, Ghana, Guinea, Indonesia, Jordan, Kenya, Lao People’s Democratic
Republic, Lebanon, Lesotho, Liberia, Maldives, Mauritania, Morocco, Myanmar, Namibia, Nigeria,
Republic of Korea, Senegal, Solomon Islands, Sri Lanka, Thailand, Uganda, United Arab Emirates,
United Republic of Tanzania, Viet Nam, Zambia
CONTRARI (36)
Afghanistan, Antigua and Barbuda, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belize, Botswana, Brunei
Darussalam, China, Democratic People’s Republic of Korea, Egypt, Ethiopia, Guyana, India, Iran,
Iraq, Jamaica, Japan, Kuwait, Libya, Malaysia, Oman, Pakistan, Papua New Guinea, Qatar, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Saudi Arabia, Singapore, Sudan, Syria, Trinidad and Tobago, United States, Yemen, Zimbabwe
A FAVORE (114)
Albania, Algeria, Andorra, Angola, Argenttina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgium, Benin, Bhutan, Bolivia, Bosnia and Herzegovina, Brazil, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambodia, Canada, Cape Verde, Central African Republic, Chad, Chile, Colombia, Congo, Costa Rica, Côte d’Ivoire, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Dominican Republic, Ecuador, El Salvador, Eritrea, Estonia, Fiji, Finland, France, Gabon, Georgia, Germany, Greece, Guatemala, Haiti, Honduras, Hungary, Iceland, Ireland, Israel, Italy, Kazakhstan, Kiribati, Kyrgyzstan, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Madagascar, Mali, Malta, Marshall Islands, Mexico, Micronesia (Federated States of), Monaco, Mongolia, Montenegro, Mozambique, Nauru, Nepal, Netherlands, New Zealand, Nicaragua, Niger, Norway, Palau, Panama, Paraguay, Peru, Philippines, Poland, Portugal, Republic of Moldova, Romania, Russian Federation, Rwanda, Samoa, San Marino, Serbia, Seychelles, Sierra Leone, Slovakia, Slovenia, South Africa, South Sudan, Spain, Suriname, Sweden, Switzerland, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, TimorLeste,
Togo, Tunisia, Turkey, Turkmenistan, Tuvalu, Ukraine, United Kingdom, Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Venezuela
Gli assenti: c’è da dire che nella precedente votazione (Plenaria 2012) si erano così espressi:
ASSENTI 2 Sao Tome and Principe, Mauritius
ASTENUTI 1 Malawi
CONTRARI 4 Tonga, Swaziland, Grenada, Dominica
A FAVORE 2 Somalia, Guinea-Bissau
Marazziti: “Onu. Voto schiacciante a favore di una moratoria universale della pena di morte”
Cresce la diplomazia umanitaria. Un successo di cui essere orgogliosi.
Per la quinta volta consecutiva cresce il no alla pena di morte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo la svolta della prima approvazione di una Risoluzione per una moratoria universale approvata per la prima volta 13 anni dopo il primo tentativo, non riuscito nel 1993, con 103 voti nel novembre 2007.
Ieri notte, ora italiana, 114 stati su 193 hanno votato in Terza Commissione al Palazzo di Vetro a favore della nuova Risoluzione, che è stata co-sponsorizzata da 94 stati membri, il più alto numero mai registrato nella storia dell’ONU. Le astensioni sono state 36 e 34 i voti contrari. 9 gli assenti. Due anni fa 111 erano stati i voti a favore e 5 i contrari.
“Il mondo conferma che la pena di morte, se lo è mai stato, è uno strumento di giustizia del passato. E che non c’è giustizia senza vita. Perché la giustizia che uccide smette di essere giustizia. E’ un passo avanti importante sulla via del rispetto di una soglia più alta dei diritti umani perché la grande parte dei paesi del mondo affermano che la pena di morte non è solo un affare interno ai singoli paesi, ma tocca il rispetto dei diritti umani”, ha dichiarato Mario Marazziti, presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati e membro della task force della Farnesina per promuovere la campagna mondiale contro la pena capitale creata da Federica Mogherini.
“ E’ il frutto di un metodo nuovo di lavoro, e di sinergia tra governi e le maggiori ONG del mondo, con un ruolo intelligente dell’Italia in prima fila, rinnovato dalle scelte del governo e di politica estera che hanno messo la diplomazia umanitaria tra le priorità, come ha confermato Matteo Renzi all’ONU a settembre e il ministro degli esteri Gentiloni pochi giorni fa alle Camere. L'ho potuto verificare in occasione del Summit "No Justice Without Life" e delle iniziative fatte con parlamentari giapponesi e forze sociali all'interno del Parlamento giapponese, promossi dalla comunità di Sant'Egidio e dall'Italia, con l'Unione Europea, della zona Asia Pacific, poche settimane fa.
E' il frutto di un grande lavoro della Missione italiana all'ONU, in coordinamento con le altre ambasciate europee e di paesi credibili nelle proprie aree in questo campo.
“I nuovi voti a favore vengono da paesi come Eritrea, Suriname, Fiji e Niger, e significativi passi avanti sono le astensioni di Myanmar e Bahrain. Il passo indietro di Papua Nuova Guinea è stato fortemente stigmatizzato dai vescovi. E si conferma il si di paesi come il Centrafrica, la Guinea.
“Il voto non è vincolante, ma segna uno standard sotto il quale diventa imbarazzante per i paesi retenzionisti rimanere.
“Il lavoro straordinario per la pace preventiva e per ridurre la violenza della guerra civile della Comunità di Sant’Egidio in paesi come Niger, Guinea, Centrafrica e in molti paesi africani, compresa l’Eritrea – con il sostegno italiano e dell’UE - danno grandi frutti. Come pure il lavoro in Suriname e altrove di Nessuno Tocchi Caino, o a Myanmar e in altri paesi del mondo di Amnesty International e della Coalizione mondiale contro la Pena di Morte.
Il consolidamento dei voti favorevoli e delle astensioni nei Caraibi e in Asia e corrisponde al grande lavoro che stiamo facendo in quell’area, dalle Filippine a Portorico.
E’ il metodo della “sinergia umanitaria” che ha uno stile molto italiano ed europeo, non invasivo, efficace.
Adesso il voto finale dell’Assemblea Generale previsto per dicembre: una occasione in più per i paesi che ancora hanno la pena di morte nel loro ordinamento per decidere una moratoria di legge e un percorso verso l’abolizione.
Per la quinta volta consecutiva cresce il no alla pena di morte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo la svolta della prima approvazione di una Risoluzione per una moratoria universale approvata per la prima volta 13 anni dopo il primo tentativo, non riuscito nel 1993, con 103 voti nel novembre 2007.
Ieri notte, ora italiana, 114 stati su 193 hanno votato in Terza Commissione al Palazzo di Vetro a favore della nuova Risoluzione, che è stata co-sponsorizzata da 94 stati membri, il più alto numero mai registrato nella storia dell’ONU. Le astensioni sono state 36 e 34 i voti contrari. 9 gli assenti. Due anni fa 111 erano stati i voti a favore e 5 i contrari.
“Il mondo conferma che la pena di morte, se lo è mai stato, è uno strumento di giustizia del passato. E che non c’è giustizia senza vita. Perché la giustizia che uccide smette di essere giustizia. E’ un passo avanti importante sulla via del rispetto di una soglia più alta dei diritti umani perché la grande parte dei paesi del mondo affermano che la pena di morte non è solo un affare interno ai singoli paesi, ma tocca il rispetto dei diritti umani”, ha dichiarato Mario Marazziti, presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati e membro della task force della Farnesina per promuovere la campagna mondiale contro la pena capitale creata da Federica Mogherini.
“ E’ il frutto di un metodo nuovo di lavoro, e di sinergia tra governi e le maggiori ONG del mondo, con un ruolo intelligente dell’Italia in prima fila, rinnovato dalle scelte del governo e di politica estera che hanno messo la diplomazia umanitaria tra le priorità, come ha confermato Matteo Renzi all’ONU a settembre e il ministro degli esteri Gentiloni pochi giorni fa alle Camere. L'ho potuto verificare in occasione del Summit "No Justice Without Life" e delle iniziative fatte con parlamentari giapponesi e forze sociali all'interno del Parlamento giapponese, promossi dalla comunità di Sant'Egidio e dall'Italia, con l'Unione Europea, della zona Asia Pacific, poche settimane fa.
E' il frutto di un grande lavoro della Missione italiana all'ONU, in coordinamento con le altre ambasciate europee e di paesi credibili nelle proprie aree in questo campo.
“I nuovi voti a favore vengono da paesi come Eritrea, Suriname, Fiji e Niger, e significativi passi avanti sono le astensioni di Myanmar e Bahrain. Il passo indietro di Papua Nuova Guinea è stato fortemente stigmatizzato dai vescovi. E si conferma il si di paesi come il Centrafrica, la Guinea.
“Il voto non è vincolante, ma segna uno standard sotto il quale diventa imbarazzante per i paesi retenzionisti rimanere.
“Il lavoro straordinario per la pace preventiva e per ridurre la violenza della guerra civile della Comunità di Sant’Egidio in paesi come Niger, Guinea, Centrafrica e in molti paesi africani, compresa l’Eritrea – con il sostegno italiano e dell’UE - danno grandi frutti. Come pure il lavoro in Suriname e altrove di Nessuno Tocchi Caino, o a Myanmar e in altri paesi del mondo di Amnesty International e della Coalizione mondiale contro la Pena di Morte.
Il consolidamento dei voti favorevoli e delle astensioni nei Caraibi e in Asia e corrisponde al grande lavoro che stiamo facendo in quell’area, dalle Filippine a Portorico.
E’ il metodo della “sinergia umanitaria” che ha uno stile molto italiano ed europeo, non invasivo, efficace.
Adesso il voto finale dell’Assemblea Generale previsto per dicembre: una occasione in più per i paesi che ancora hanno la pena di morte nel loro ordinamento per decidere una moratoria di legge e un percorso verso l’abolizione.
Usa, condannato a morte e scagionato dopo 39 anni di carcere
WASHINGTON - Ha trascorso 39 anni in prigione ed è stato vicinissimo alla pena di morte, da cui si è salvato solo perché il suo Stato, l'Ohio, ha temporaneamente sospeso le esecuzioni capitali negli anni Settanta. Ora, dopo quasi quattro decenni, all'età di 57 anni, è stato assolto da tutte le accuse: semplicemente, con l'omicidio per cui ha passato gran parte della sua vita in carcere, da quando aveva 18 anni, non c'entrava nulla. E' successo a Cleveland, nell'Ohio. Ricky Jackson, un afroamericano, era stato accusato di un omicidio nel 1975 sulla base di una falsa testimonianza. Un ragazzo di 12 anni lo aveva inchiodato, ma una volta diventato adulto ha dichiarato di non aver visto nulla del delitto.
Jackson aveva evitato la pena capitale dopo essere stato ritenuto colpevole, con due complici, di aver preso a botte e buttato nell'acido un uomo. Quasi in contemporanea era stata ferita da un colpo di arma da fuoco la proprietaria di un grande magazzino. "Tutte le accuse sono cadute e Jackson è stato subito liberato", ha detto Joseph Frolik, a capo della comunicazione dell'ufficio del procuratore di Cuyahoga.
Durante l'udienza di martedì, il procuratore, Timothy McGinty, aveva dichiarato che lo "Stato era pronto a inchinarsi" di fronte all'evidenza della sua innocenza.
Le porte del carcere per Jackson si sono aperte oggi, ma nessun risarcimento potrà mai cancellare quest'ingiustizia. Secondo il Centro di informazione sulla pena di morte, si tratta della 148esima persona ritenuta innocente dopo essere condannata a morte dal 1973, la quinta nel corso di quest'anno.
Jackson aveva evitato la pena capitale dopo essere stato ritenuto colpevole, con due complici, di aver preso a botte e buttato nell'acido un uomo. Quasi in contemporanea era stata ferita da un colpo di arma da fuoco la proprietaria di un grande magazzino. "Tutte le accuse sono cadute e Jackson è stato subito liberato", ha detto Joseph Frolik, a capo della comunicazione dell'ufficio del procuratore di Cuyahoga.
Durante l'udienza di martedì, il procuratore, Timothy McGinty, aveva dichiarato che lo "Stato era pronto a inchinarsi" di fronte all'evidenza della sua innocenza.
Le porte del carcere per Jackson si sono aperte oggi, ma nessun risarcimento potrà mai cancellare quest'ingiustizia. Secondo il Centro di informazione sulla pena di morte, si tratta della 148esima persona ritenuta innocente dopo essere condannata a morte dal 1973, la quinta nel corso di quest'anno.
Pena di morte, ok risoluzione Onu
Cresce il sostegno alla moratoria, 114 i si!
La Terza Commissione dell'Assemblea Generale, quella che si occupa dei diritti umani, ha approvato la risoluzione che invita gli stati membri a sospendere le esecuzioni con 114 si. Hanno votato contro 36 Paesi, con 34 astenuti. Il voto ha confermato il trend che ha visto crescere progressivamente il consenso sul documento che non ha valore vincolante ma forte peso morale. Due anni fa un testo simile di risoluzione aveva riscosso meno sì, con 41 no, mentre gli astenuti erano stati egualmente 34.
Stavolta la risoluzione ha raccolto 95 co-sposorizzazioni: sono saliti a bordo all'ultimo momento Russia, Nicaragua e Turkmenistan. Prima del voto, anche a nome della Ue, il Rappresentante Permanente d'Italia all'Onu Sebastiano Cardi aveva espresso l'auspicio per una adozione della risoluzione «con il massimo consenso possibile». Cardi ha ricordato che fin dal 2007, quando per la prima volta una risoluzione sulla moratoria fu sottoposta al giudizio dell'Assemblea Generale, l'Italia è stata tra i più convinti sostenitori della sua filosofia: «Non per l'abolizione della pena capitale, ma per uno stop della sua applicazione».
00:02 - Cresce il sostegno del mondo per la moratoria della pena di morte. La Terza Commissione dell'Assemblea Generale ha approvato con 114 sì la risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni. I no sono stati 36 e 34 gli astenuti. Nel 2012 i sì erano stati 111, contro 41 no e 34 astenuti. La risoluzione, le cui raccomandazioni non hanno valore vincolante, ma un peso morale, andrà adesso ai voti dell'aula dell'Assemblea in dicembre.
La Terza Commissione dell'Assemblea Generale, quella che si occupa dei diritti umani, ha approvato la risoluzione che invita gli stati membri a sospendere le esecuzioni con 114 si. Hanno votato contro 36 Paesi, con 34 astenuti. Il voto ha confermato il trend che ha visto crescere progressivamente il consenso sul documento che non ha valore vincolante ma forte peso morale. Due anni fa un testo simile di risoluzione aveva riscosso meno sì, con 41 no, mentre gli astenuti erano stati egualmente 34.
Stavolta la risoluzione ha raccolto 95 co-sposorizzazioni: sono saliti a bordo all'ultimo momento Russia, Nicaragua e Turkmenistan. Prima del voto, anche a nome della Ue, il Rappresentante Permanente d'Italia all'Onu Sebastiano Cardi aveva espresso l'auspicio per una adozione della risoluzione «con il massimo consenso possibile». Cardi ha ricordato che fin dal 2007, quando per la prima volta una risoluzione sulla moratoria fu sottoposta al giudizio dell'Assemblea Generale, l'Italia è stata tra i più convinti sostenitori della sua filosofia: «Non per l'abolizione della pena capitale, ma per uno stop della sua applicazione».
00:02 - Cresce il sostegno del mondo per la moratoria della pena di morte. La Terza Commissione dell'Assemblea Generale ha approvato con 114 sì la risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni. I no sono stati 36 e 34 gli astenuti. Nel 2012 i sì erano stati 111, contro 41 no e 34 astenuti. La risoluzione, le cui raccomandazioni non hanno valore vincolante, ma un peso morale, andrà adesso ai voti dell'aula dell'Assemblea in dicembre.
venerdì 21 novembre 2014
La rivoluzione della giustizia: Beccaria, la moratoria, le città per la vita
Mentre i grandi comuni italiani come Milano, Roma, Napoli assieme ad oltre 1800 città del mondo si schierano contro la pena di morte e confermano l'adesione alla tredicesima edizione della Giornata mondiale dalla Comunità di Sant'Egidio per il prossimo 30 novembre, l'Italia prosegue il suo impegno per la buona riuscita della votazione della moratoria all'ONU.
“Mi auguro che venerdì possa arrivare una buona notizia dall’Onu dal voto sulla moratoria per la pena di morte” ha affermato la vice presidente della Camera, Marina Sereni, concludendo la sua missione a New York per la riunione del Comitato preparatorio della Conferenza dei Presidente dei Parlamenti che aderiscono all’UIP e che si svolgerà al palazzo delle Nazioni
Unite dal 31 al 2 agosto 2015. “L'Italia – ha proseguito - è molto impegnata per convincere il più alto numero di Paesi a votare a favore e la bozza per la moratoria”.
La Rappresentanza italiana è stata protagonista di questa battaglia ed ha potuto contare anche sul Presidente del Consiglio Renzi che era a New York quando fu presentato il libro "Moving away from the death penalty: arguments, trends and perspective" e sulla instancabile mobilitazione di realtà importanti come la Comunità di Sant'Egidio e la campagna Nessuno tocchi Caino e Amnesty International Italia”.
Intanto la città di Milano festeggia quest'anno i 250 anni dell’opera di Cesare Beccaria “Dei delitti e delle pene”, un piccolo saggio che ha rivoluzionato la legislazione giudiziaria dei suoi tempi, dove il celebre giurista e filosofo si schierò contro la disumanità e l’inutilità della pena capitale affermando che la pena dovesse avere principalmente una funzione rieducativa.
Iscriviti a:
Post (Atom)