Come è noto, ha creato molte polemiche l’esecuzione del 29 aprile di Clayton Lockett, esecuzione durata 43 minuti durante la quale il condannato ha dato palesi segni di sofferenza. Sembra che il problema principale sia stato il difettoso inserimento dell’endovena in una vena dell’inguine, che avrebbe mandato gran parte dei farmaci nei muscoli e non nel circolo sanguigno.
Il nuovo protocollo abbassa da 12 a 5 i giornalisti che possono assistere all’esecuzione, e come dicevamo prima, vengono disattivati i microfoni. Viene indicato “personale medico” per alcune funzioni, ma il termine è vago, e non sembra prevedere la presenza di un medico, quanto piuttosto di infermieri professionali. In caso di problemi nel trovare una vena idonea, il nuovo protocollo prevede che dopo un’ora di tentativi venga informato il direttore della prigione il quale a sua volta informerà l’ufficio del Governatore per valutare l’opportunità di una sospensione dell’esecuzione.
Il direttore dell’amministrazione Penitenziaria Robert Patton, al centro nei mesi scorsi di molte polemiche per la sua tendenza a minimizzare quanto accaduto durante l’esecuzione di Lockett, non ha rilasciato commenti al nuovo protocollo. Dale Baich, una degli avvocati che assistono un gruppo di detenuti del braccio della morte, ha commentato negativamente, notando che non c’è nessun miglioramento sul piano della trasparenza, che anzi viene ulteriormente diminuita, confermando la segretezza sulle fonti dei farmaci, la segretezza sul personale, e più che dimezzando i testimoni della stampa.
La prossima esecuzione in Oklahoma sarebbe prevista per il 13 novembre, ma il 18 settembre il giudice federale Stephen Friot ha consigliato all’Amministrazione Penitenziaria di disporre la sospensione delle esecuzioni in calendario per novembre e dicembre, dicendo: “Non mi sembra realistico che i passaggi che serve siano fatti possano in alcun modo essere completati nell’arco di tempo tra oggi e le date previste”.
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