mercoledì 29 ottobre 2014

Usa: i Padri Fondatori citavano Cesare Beccaria

http://www.onuitalia.com/2014/
(di Alessandra Baldini)


NEW YORK – Quando Thomas Jefferson citava Cesare Beccaria. Anche se le prime leggi degli Stati Uniti usciti dalle Guerre dell’Indipendenza autorizzavano la pena di morte, i Padri Fondatori della nazione americana ammiravano l’opera dell’autore di Dei Delitti e delle Pene, scrive in un editoriale sul National Law Journal lo storico John Bessler, professore di legge alla University of Baltimore School of Law e autore The Birth of American Law: An Italian Philosopher and the American Revolution.

Beccaria era un fervente oppositore della pena capitale e il suo no alle esecuzioni e’ stato citato di recente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi nei suoi discorsi in settembre all’Assemblea Generale dell’Onu.

In 1769, George Washington compro’ una copia del libro di Beccaria che in inglese era stato tradotto due anni prima. Nel bel mezzo della Guerra di Indipendenza il primo presidente americano disse in Congresso che le esecuzioni erano troppo frequenti. Nel 1770, durante il processo per il Massacro di Boston, anche John Adams cito’ Beccaria per difendere i soldati di Sua Maesta’ accusati di omicidio. Jefferson aveva letto il trattato dell’italiano in lingua originale: “La legge del taglione – scrisse poi – e’ rivoltante per i sentimenti umanizzati dei tempi moderni”.
I Padri Fondatori – scrive ancora Bessler – erano affascinati anche dal potenziale del sistema penitenziario di eliminare punizioni crudeli.  “Beccaria e altri autori che si sono esercitati su delitti e castighi- scriveva Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti e  uno dei  Founding Fathers piu’ influenzato dall’illuminismo – hanno soddisfatto il mondo razionale dell’ingiustizia e dell’inefficacia della pena di morte”. E anche James Madison, il padre della Costituzione, aveva cercato di far fare alla neonata nazione marcia indietro sul fronte delle esecuzioni: “Non sarei contrario a un processo completo e equo sull’abolizione complete della pena di morte da parte di qualsiasi Stato disponibile a farlo”.

Secondo Bessler, i Founding Fathers nutrivano dubbi radicati e profondi: “Abbracciavano i principi di Beccaria e Montesquieu che ogni punizione che va oltre quanto “e assolutamente necessaria” e’ tirannica”. Un messaggio che secondo lo storico si trasferisce a oggi: “In un’epoca di prigioni di massima sicurezza e di sentenze all’ergastolo senza sconti di pena il ricorso alla pena di morte non puo’ piu’ essere considerato necessario”.

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