domenica 29 novembre 2015

Trieste illumina il Ponte Curto

Ponte Curto, Trieste

Lunedì si celebra la quattordicesima edizione della Giornata internazionale “Cities for life Città per la Vita / Città contro la Pena di Morte” , in ricordo della prima abolizione della pena capitale nel Granducato di Toscana nel 1786.
Da ieri e fino a sabato 5 dicembre sarà illuminato in maniera speciale, cioé in color magenta, il Passaggio Joyce, comunemente detto Ponte Curto quale “logo vivente” dell'adesione alla campagna contro la pena di morte.
L’ iniziativa consente di valorizzare il ruolo che nel processo abolizionista possono giocare le Municipalità. La più grande mobilitazione abolizionista di livello mondiale comprende circa 2000 città, tra cui più di 78 capitali nei cinque
continenti.  

Il Comune di Trieste ha aderito a questa iniziativa, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e sostenuta dall'Anci. La sezione locale della Comunità di Sant'Egidio organizzerà per le scuole e la cittadinanza, tra il 3 e il 5 dicembre un ciclo di incontri con Curtis McCarty, condannato in Oklahoma e poi riconosciuto innocente dopo aver passato in carcere quasi 22 anni, di cui 19 nel braccio della morte, per un crimine mai commesso. Curtis McCarty racconterà tutti i passaggi della sua storia atroce, un passato da ragazzo di buona famiglia caduto nella rete della droga e della criminalità. 

È così che conosce Pamela Willis, che ha una storia simile alla sua: famiglia benestante e vizio della droga. È una storia che finisce male, perché Pamela viene ammazzata nel suo appartamento. E dal preciso momento in cui finisce la vita di Pamela inizia la tragedia di Curtis, accusato di averla uccisa. 


Ponte Curto


 . Ma Curtis era solo un tossicodipendente, non un omicida: non era stato lui, mai in quel momento “serviva” un colpevole. Ed è così che Curtis fu condannato a morte con una falsificazione delle prove smascherata solo dopo quindici anni, nel 2000. Dal carcere, però, McCarty è uscito nel 2007 grazie all'impegno di “Innocence Project”, un gruppo che utilizza prove basate sul Dna per liberare persone

dichiarate colpevoli di delitti che non hanno commesso. È da quel momento che Curtis ha deciso di portare in giro per il mondo la sua storia, perché anche in paesi come l'Italia, dove la pena di morte non c'è, bisogna sapere cosa succede negli Usa e lotta

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