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a cura di Isabella Piro
Una “Guida alle elezioni federali 2015”, diffusa ieri dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace del Canada in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 19 ottobre.
Non “un programma politico”, ma piuttosto “una lente attraverso la quale analizzare e valutare i politici ed i loro programmi” elettorali: è questo il senso della “Guida alle elezioni federali 2015”, diffusa ieri dalla Commissione episcopale Giustizia e pace del Canada. Il documento è stato pubblicato in occasione dell’apertura della campagna elettorale per le votazioni del prossimo 19 ottobre.
La politica sia al servizio del bene comune della società
Intitolata “Far sentire la propria voce”, la Guida episcopale ricorda la Chiesa incoraggia e promuove “la libertà politica e la responsabilità dei cittadini” i quali, “esercitando il diritto di voto, compiono il loro dovere di scegliere il governo”. Allo stesso tempo, ai candidati ed ai partiti politici i presuli canadesi ricordano “la responsabilità” di lavorare “per il benessere della popolazione e per il bene comune della società”. Di qui, l’indicazione, da parte della Chiesa canadese, di alcuni criteri con cui valutare i programmi dei candidati in lizza.
Primo criterio: rispetto della vita, dal concepimento fino alla morte naturale
Al primo posto, i vescovi pongono “il rispetto della vita e della dignità della persona dal concepimento e fino alla morte naturale”, ribadendo la necessità di tutelare l’embrione, aiutare le donne incinte in difficoltà, rispettare la dignità dei malati in fin di vita accompagnandoli fino alla morte naturale e favorendo il loro accesso alle cure palliative. Per questo, la Chiesa canadese esorta a “protestare apertamente” contro il suicidio assistito, l’eutanasia, la pena di morte che “annientano il valore intrinseco della vita umana” ed a proteggere “le persone più vulnerabili”, ovvero “disabili, anziani, malati, poveri o sofferenti”.
Secondo criterio: costruzione di una società giusta e solidale
Il secondo criterio analitico indicato dalla Commissione Giustizia e pace riguarda “la costruzione di una società più giusta”, in cui siano garantiti “il rispetto della libertà di coscienza e di religione sia in pubblico che in privato”, “la solidarietà ed il dialogo con le comunità autoctone” il cui sviluppo va adeguatamente promosso, l’introduzione di misure fiscali eque insieme alla fine degli eccessi nella spesa pubblica, la lotta alla povertà infantile e l’aiuto alle famiglie disagiate.
Terzo criterio: promozione integrale della famiglia
Riguardo, invece, alla vita familiare nel suo insieme, come terzo punto i presuli canadesi indicano “la sua promozione integrale” che comporti “un equilibrio” con la vita lavorativa, l’equità salariale tra uomini e donne, l’accesso per tutti a cure sanitarie di qualità, il sostegno ai ricongiungimenti familiari dei migranti, la lotta contro la tratta di esseri umani, la riabilitazione dei detenuti insieme al sostegno per le vittime di crimini, ed il contrasto alla tossicodipendenza ed alla ludopatia.
Quarto criterio: lavorare per la pace
La giustizia e la pace sono ancora un’altra “lente” con la quale, scrive la Chiesa di Ottawa, è utile valutare i candidati alle elezioni. “Credere nella giustizia e nella pace, infatti – si legge nella Guida – significa promuovere sforzi contro la povertà e la fame e favorire l’istruzione e le cure mediche nei Paesi in via di sviluppo”. E significa anche lavorare all'eliminazione degli armamenti nucleari, incoraggiando al contempo “un controllo severo sulla vendita delle armi leggere”, rispettando i Trattati sul diritto internazionale, tutelando la dignità umana di migranti e rifugiati, lottando contro quelle pratiche commerciali ed industriali che violano la dignità dei lavoratori.
Quinto criterio: tutelare l’ambiente
Come ultimo criterio, ma non meno importante, la Conferenza episcopale canadese indica quello ambientale, richiamando la necessità di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, l’uso di combustibili fossili, l’inquinamento urbano ed incoraggiando le imprese a fare uso di energie rinnovabili ed a considerare l’acqua come “una risorsa essenziale da tutelare”.
Cittadini e istituzioni dialoghino su grandi sfide sociali
La Guida si conclude ricordando che “la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti”. Di qui il richiamo ai canadesi affinché siano “cittadini informati e responsabili”, capaci di “impegnarsi nel dialogo con i leader politici sulle grandi sfide sociali”.
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