INNOCENTE
tenuto per 48 anni nel braccio della morte da un anno Iwao Hakamada è libero
27 marzo 2014 – 27 marzo 2015
A nome della Comunità di Sant’Egidio voglio oggi rinnovare tutta la nostra gioia e la nostra solidarietà con Hakamada Iwao, ad un anno dalla sua liberazione. E’ stato ingiustamente detenuto per 48 anni nel braccio della morte, condannato sebbene innocente. Abbiamo avuto l’onore di averlo con noi e di ascoltare la sua nobile e preziosa testimonianza nell’ultimo Simposio “No Justice Without Life” in Giappone, promosso da Sant’Egidio insieme alla Lega dei Parlamentari giapponesi contro la Pena di morte, lo scorso 23 ottobre 2014.
Mentre auspichiamo che il suo processo venga riaperto al fine di dimostrare la sua piena innocenza – e lavoriamo intensamente in questo senso – gli manifestiamo nuovamente tutta la nostra vicinanza e il nostro aiuto.
La sua figura, la sua storia, la sua testimonianza – come egli stesso ha più volte ribadito – è significativa e preziosa a livello mondiale. Egli oggi rappresenta un testimone del valore della vita umana, un esempio per tutti quelli che lavorano con impegno e passione nella battaglia per una autentica giustizia nei tanti Paesi ancora tristemente detentori della pena di morte, tra cui lo stesso Giappone. Il suo grido da voce ai tanti, ai troppi condannati che ancora abitano i bracci della morte in molti Paesi del mondo, perché finalmente la pena capitale venga abolita e il nostro pianeta diventi più umano per tutti. Il suo “caso” pone in stridente contraddizione il sistema giudiziario del Giappone, Paese dalle grandi tradizioni di pace e di cooperazione internazionale, pieno di ricche energie per la regione asiatica e per il mondo intero, ma assurdamente e tristemente legato ad una tragica, antiquata e totalmente inutile pratica come quella della pena capitale. Ripetiamo oggi con Hakamada Iwao: non c’è giustizia senza vita! La
Non c'è giustizia senza vita |
Iwao giovane pugile |
La Comunità di Sant’Egidio fa proprie queste parole di Papa Francesco mentre rivolge, con l’occasione dell’anniversario della liberazione di Hakamada Iwao, un nuovo appello al Governo giapponese perché ascolti le parole autorevoli del Papa e possa sospendere le esecuzioni capitali, attraverso una moratoria, in attesa di una necessaria revisione del suo antiquato e ingiusto sistema giudiziario, contrario ad ogni minimo valore della vita umana e lontano dalla ormai diffusa tendenza internazionale.
Possa la testimonianza e la storia di Hakamada Iwao, innocente e condannato a morte, rimettere in discussione tale sistema e portare il Giappone alla realizzazione di una giustizia più autentica per tutti.
A lui esprimiamo oggi tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno.
Bucarest, 23 marzo 2015
Prof. Alberto Quattrucci
Segretario generale di Uomini e Religioni
Comunità di Sant’Egidio