La situazione dei dieci condannati a morte che rischiano in questi giorni l'esecuzione in Indonesia continua a preoccupare, in particolare per il caso dei due australiani, si teme che le esecuzioni possano avvenire in questa settimana.
Per questo non cessiamo di chiedere clemenza e di pregare perché le esecuzioni siano sospese.
Per il momento otto di loro sono stati trasferiti nell’Isola di Nusakambangan (tristemente nota in passato come carcere per le esecuzioni di prigionieri politici) tranne Mary Jane e Zainal ABIDIN. Questa seconda ondata di esecuzioni, secondo indiscrezioni della stampa e del Procuratore della Repubblica, dovrebbe avvenire in questo mese. Il governo fino ad ora non ha ceduto alle pressioni locali e internazionali. Il Presidente Indonesiano ha già ribadito che non concederà la grazia e ha riaffermato che intende dare priorità alla battaglia contro la droga. Molte associazioni locali, Kontras, LBH Masyarakat, Human Right ASEAN, Migrant care, insieme alla Conferenza Episcopale indonesiana, sostengono che i dati forniti (40 morti per droga al giorno) non sono aderenti alla realtà.
Ad oggi i condannati prossimi all'esecuzione sono 10:
Rodrigo Gularte ( Brazil )
Raheem Agbaje Salami ( Nigeria)
Sylvester Obiekwe ( Nigeria)
Okwudili Oyatanze ( Nigeria )
Martin Anderson (alias Belo, from Ghana)
Serge Areski Atlaoui ( France )
Mary Jane Fiesta Veloso (Philippines)
Zainal Abidin ( Indonesia)
Myuran Sukumuran ( Australia )
Andrew Chan ( Australia)
Venerdì 27 febbraio, nella Sede della Conferenza Episcopale di Jakarta, si è tenuta una Conferenza Stampa. La Comunità di Sant’Egidio in quell'occasione ha affermato che la povertà e l’ingiustizia sociale sono i fattori che determinano l'aumento della criminalità nella società globalizzata. La battaglia da affrontare è nelle cause della povertà piuttosto che nelle cause della criminalità: per questo la pena di morte non può costituire un deterrente.
L’Ambasciata francese ha tenuto una conferenza stampa nella sede di Jakarta con la presenza della moglie del condannato francese. Le Ambasciate Europee a Jakarta insieme alla delegazione UE hanno chiesto udienza al Ministro degli Esteri e sono stati ricevuti dal Direttore Generale del Ministero. Tra i condannati Rodrigo Gularte, brasiliano, soffre di disturbi psichiatrici sin dall'adolescenza e anche in carcere, dal 2005, ha ricevuto le cure necessarie, ma in Indonesia nessuna normativa specifica un esonero dalla pena capitale ai malati psichiatrici.
Le Comunità di Sant'Egidio indonesiane in questi giorni si raccolgono in preghiera per chiedere la salvezza di questi prigionieri.
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