L'8 marzo ha avuto un significato nuovo quest'anno nelle carceri femminili di Roma e Avellino.
Nella Giornata internazionale della donna si ricordano le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.
Quest'anno una delegazione del movimento "Viva gli Anziani“ della Comunità di Sant’Egidio di Napoli, si è recata a salutare le donne detenute nel carcere di Avellino, qualcuna aveva con sé i bambini da 0 a 3 anni, erano 5: la più piccola ha 6 mesi, un piccolo ha smesso di parlare da quando è nel carcere. Altre ragazze in gravidanza. Storie toccanti che richiedono un nuovo pensiero.
Le signore di "Viva gli Anziani" non sono venute a mani vuote, e hanno offerto mimose e cioccolatini a nome del movimento. Le donne, alcune straniere le avevamo conosciute al pranzo di Natale nel carcere di Pozzuoli, altre attraverso la campagna “liberare i prigionieri” che da anni impegna i detenuti nell'aiuto al dramma delle carceri africane.
"La festa della donna ha più senso se insieme a quelle più deboli", lo hanno detto le cantanti del Teatro dell'Opera che hanno preso parte alla festa della donna che si è tenuta a Rebibbia proprio l'8 marzo scorso, regalando un bellissimo concerto.
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