Lo senato dello Utah ha approvato una legge che autorizza la fucilazione dei condannati a morte nel caso in cui non siano disponibili i farmaci per l'iniezione letale.
Se verrà firmata dal governatore Gary Herbert questa legge costituirà la risposta più estrema di uno stato americano alla penuria di pentobarbital, il barbiturico per anni usato per le esecuzioni fino a quando negli anni scorsi la Ue ne ha vietato l'esportazione negli Stati Uniti proprio per impedirne l'uso per, l'iniezione letale.
In realtà il 'firing squad', il plotone di esecuzione, ha continuato ha essere sempre legale in Utah, unico stato insieme all'Oklahoma. Fino al 2004 i condannati potevano sceglierlo.
La legge approvata, con 18 voti favorevoli e 10 contrari, permette alle autorità carcerarie di ricorrere alla fucilazione - con o senza l'assenso del condannato - di fronte all'impossibilità di recuperare i farmaci necessari per il cocktail letale finora usato.
Come è tristemente noto, alcuni stati, come l'Oklahoma e l'Ohio, hanno cominciato ad usare farmaci alternativi che nei mesi scorsi hanno trasformato alcune esecuzioni in orribili agonie dei condannati, provocando shock e proteste in tutto il mondo. Anche il Texas sembra stia terminando il pentobarbital, ne rimane il quantitativo sufficiente per un'altra esecuzione.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato di pronunciarsi sull'uso di questi nuovi farmaci. Per questo il senatore repubblicano che ha presentato la legge ricorrere alla fucilazione "in assenza di altre alternative, è la cosa più umana".
Il governatore non ha comunque ancora reso noto se firmerà la legge, limitandosi a ribadire che l'inieizione letale rimane il metodo di esecuzione preferito ma ammettendo che lo stato ha difficoltà ad ottenere i farmaci per il cocktail letale. Dal 1976, anno in cui la pena di morte è stata ripristinata negli Stati Uniti, vi sono state solo tre fucilazioni, secondo i dati del Death Penalty Information Center.
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