
da Avvenire del 17 gennaio 2014:
«Oggi la prigionia produce soltanto nuova prigionia» di Giovanni Grasso

Come legge questi dati, onorevole?

Il carcere è diventata una istituzione contro la persona, contro l'idea della rieducazione, è diventato un luogo di perdizione. E allora bisogna sviluppare una cultura meno carcerocentrica, sviluppando il più possibile il ricorso alle misure alternative, come la detenzione domiciliare, i lavori socialmente utili e così via. Nel frattempo i penitenziari che scoppiano.
Che fare?
C'è da modificare la Giovanardi-Fini sulla reclusione dei tossicodipendenti. I detenuti per reati legati alla droga sono il 33 per cento dell'intera popolazione carceraria italiana. In Francia e in Germania non superano il 14 per cento. E poi modificare la ex. Cirielli che impedisce i benefici ai recidivi. Con queste due misure si può alleggerire la popolazione carceraria di un buon 20 per cento immediatamente. Amnistia e indulto non sono colpi di spugna ma il modo di restituire funzionalità al sistema e fare uscire il sistema carcerario dall'illegalità.
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