mercoledì 1 gennaio 2014

Feste di Natale con Sant'Egidio nelle carceri italiane

Grande festa a Natale con la Comunità di Sant'Egidio nelle carceri piemontesi di Novara e Vercelli, in quelle liguri di Marassi e Pontedecimo, in quelle toscane di Livorno e Firenze, nel Lazio a Rebibbia, Regina Coeli, Paliano, Civitavecchia e Cassino.  Pranzi di Natale anche nelle carceri della Campania a Pozzuoli, Secondigliano e Poggioreale e in quelle abruzzesi di Avezzano e Vasto. 

l pranzi di Natale in carcere organizzati dalla Comunità di Sant'Egidio sono accolti come un momento di speranza e dignità: «Forse per voi questo sarà un Natale come tanti altri ma è il migliore che io ricordi», sono parole che impressionano, soprattutto se a pronunciarle è un detenuto.

Intorno alle tavole decorate con addobbi natalizi, i detenuti hanno mangiato e brindato insieme. Dai reclusi è arrivata forte la richiesta di amnistia e di un sistema che non dimentichi la dignità delle persone. 


Per dieci Natale insieme a Poggioreale
A Poggioreale, che risulta essere il carcere con il numero più alto di detenuti in Italia, il 23 dicembre si è festeggiato il decennale dei pranzi natalizi di Sant'Egidio e vi hanno partecipato 150 detenuti.









Il Natale è una festa difficile da vivere in carcere ed è sentita da molti come un momento di grande debolezza. Nella presenza quotidiana accanto ai detenuti si comprende quanto è importante rafforzare l'amicizia portando la festa di Natale dentro ai penitenziari. La festa aiuta ad affrontare la lontananza dai propri cari, la difficile vita di tutti i giorni, l'attesa del giudizio o la tristezza per la condanna ricevuta, l'assenza di prospettive e la paura del futuro. 


A Regina Coeli, un giovane detenuto non riusciva a mangiare per l'emozione, si guardava intorno stupito e diceva: "E' trascorso un anno e di un intero anno in carcere non ho altri ricordi belli se non il pranzo con Sant'Egidio del 2012...". 

L'on. Marazziti presidente del Comitato diritti umani della Camera, che ogni anno partecipa al pranzo allestito nel carcere di Regina Coeli, ha sottolineato l'importanza della presenza delle istituzioni per non essere isolati, era infatti presente il Presidente del DAP dott. Giovanni Tamburino. Ha aggiunto poi Marazziti: «Il carcere non può essere una risposta al disagio sociale, e l’amnistia non è un colpo di spugna, ma un modo per permettere alla giustizia di tornare ad essere giusta. Chi esce con l’indulto inoltre risulta recidivo nel 33% dei casi, percentuale più bassa rispetto a chi esce dopo avere scontato la pena". 

Anche dagli Agenti della Polizia Penitenziaria sono giunti commenti positivi: la festa, ci è stato detto, ha abbattuto i muri delle differenze, non c'erano più detenuti volontari e agenti penitenziari, ma tutti insieme eravamo uniti da una speranza nuova. 
La visita a Regina Coeli il 26 dicembre 1958

Nel giorno di Santo Stefano a Regina Coeli si ricorda la storica visita del Beato Giovanni XXIII avvenuta il 26 dicembre 1958. Il Papa disse parole dirette e toccanti: "Siete contenti che sia venuto a trovarvi? Sapevo che mi volevate, e anch'io vi volevo. Per questo, eccomi qui. A dirvi il cuore che ci metto, parlandovi, non ci riuscirei, ma che altro linguaggio volete che vi parli il Papa? Io metto i miei occhi nei vostri occhi: ma no, perché piangete? Siate contenti che io sia qui. Ho messo il mio cuore vicino al vostro. Il Papa è venuto, eccomi a voi. Penso con voi ai vostri bambini che sono la vostra poesia e la vostra tristezza, alle vostre mogli, alle vostre sorelle, alle vostre mamme…”.


A Poggioreale guardando le foto degli anni passati

http://www.santegidio.org/Al_pranzo_di_Natale_i_detenuti_invocano_lamnistia.

http://www.santegidio.org/A_Poggioreale_festa_per_i_detenuti.html
http://video.corriere.it/al-pranzo-natale-detenuti-invocano-l-amnistia/34f46a06-6e4a-11e3-979f-e91d59e9ab1b



















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