pubblicata da Avvenire mercoledì 1 gennaio 2014
A Sua Santità Papa Francesco:
nel nome del Signore nostro onnipotente e glorioso, io Asia Bibi vorrei esprimere tutta la mia più profonda gratitudine a Dio e lei, Padre Santo.
Spero che ogni cristiano abbia potuto celebrare con gioia il Natale appena trascorso.
Come molti altri prigionieri, anche io ho festeggiato la nascita del Signore nel carcere di Multan, qui in Pakistan.
Vorrei ringraziare la Renaissance Education Foundation che ha fatto avverare il sogno di vivere quel momento insieme a mio marito e ai miei figli, portandoli qui a Multan. Mi sarebbe tanto piaciuto poter essere a San Pietro per Natale a pregare insieme a lei ma ho fiducia nel progetto che Dio ha per me e magari Lui vorrà realizzare il mio desiderio l’anno prossimo.
Sono molto grata a tutte le Chiese che stanno pregando per me e si battono per la mia libertà. Non so quanto potrò andare ancora avanti. Se sono ancora viva è grazie alla forza che le vostre preghiere mi danno.
Ho incontrato molte persone che parlano e combattono per me. Purtroppo ancora non è servito.
In questo momento voglio affidarmi solo alla misericordia di Dio che può tutto. Unicamente Lui può liberarmi. Prego, inoltre, per tutti coloro che lavorano e raccolgono fondi per la mia causa. Grazie.
In questo inverno, sto affrontando molti problemi: la mia cella non ha riscaldamento e non ha una porta adatta per ripararmi dal freddo pungente, anche le misure di sicurezza non sono adeguate, non ho abbastanza soldi per le necessità quotidiane e sono molto lontana da Lahore, dunque i miei familiari non riescono ad aiutarmi.
Voglia, infine, Padre Santo, accettare i miei migliori auguri per l’anno nuovo. So che lei prega per me con tutto il cuore. E questo mi dà fiducia che un giorno, la mia libertà sarà possibile.
Certa di essere ricordata nelle sue preghiere, la saluto con affetto.
Asia Bibi, sua figlia nella fede.
Spero che ogni cristiano abbia potuto celebrare con gioia il Natale appena trascorso.
Come molti altri prigionieri, anche io ho festeggiato la nascita del Signore nel carcere di Multan, qui in Pakistan.
Vorrei ringraziare la Renaissance Education Foundation che ha fatto avverare il sogno di vivere quel momento insieme a mio marito e ai miei figli, portandoli qui a Multan. Mi sarebbe tanto piaciuto poter essere a San Pietro per Natale a pregare insieme a lei ma ho fiducia nel progetto che Dio ha per me e magari Lui vorrà realizzare il mio desiderio l’anno prossimo.
Sono molto grata a tutte le Chiese che stanno pregando per me e si battono per la mia libertà. Non so quanto potrò andare ancora avanti. Se sono ancora viva è grazie alla forza che le vostre preghiere mi danno.
Ho incontrato molte persone che parlano e combattono per me. Purtroppo ancora non è servito.
In questo momento voglio affidarmi solo alla misericordia di Dio che può tutto. Unicamente Lui può liberarmi. Prego, inoltre, per tutti coloro che lavorano e raccolgono fondi per la mia causa. Grazie.
In questo inverno, sto affrontando molti problemi: la mia cella non ha riscaldamento e non ha una porta adatta per ripararmi dal freddo pungente, anche le misure di sicurezza non sono adeguate, non ho abbastanza soldi per le necessità quotidiane e sono molto lontana da Lahore, dunque i miei familiari non riescono ad aiutarmi.
Voglia, infine, Padre Santo, accettare i miei migliori auguri per l’anno nuovo. So che lei prega per me con tutto il cuore. E questo mi dà fiducia che un giorno, la mia libertà sarà possibile.
Certa di essere ricordata nelle sue preghiere, la saluto con affetto.
Asia Bibi, sua figlia nella fede.
Asia Bibi - dal carcere di Multan
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