La decisione dopo il ricorso di tre detenuti contro il farmaco utilizzato per il procedimento: potrebbe non essere abbastanza potente da eliminare il dolore.
Molti vescovi Usa hanno dato il benvenuto alla decisione della Corte Suprema di rivedere i protocolli delle esecuzioni e ne hanno approfittato per chiedere l’abolizione della pena capitale negli Usa.”Preghiamo perché la revisione della Corte porti al riconoscimento che le pratiche della violenza istituzionalizzata nei confronti delle persone erode la dignità della vita umana. La pena di morte deve finire”, ha detto il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della commissione delle attività “per la vita” dei vescovi Usa.
La Corte Suprema ha accettato di considerare il caso Glossip v. Gross, presentato da tre detenuti nel braccio della morte dell’Oklahoma, Richard Glossip, John Grant, and Benjamin Cole. La loro esecuzione e’ stata rinviata in attesa della decisione della Corte. Originariamente il caso portava il nome di Charles Warner: capofila perche’ il primo a morire. Warner e’ morto sul lettino dell’iniezione letale il 15 gennaio: “My body is on fire”, ha detto dopo che il suo ricorso a Washington era stato respinto 5 a 4. Pochi giorni dopo la Corte ha accettato di esaminare il ricorso dei suoi compagni di detenzione. Bastano quattro voti per aprire la procedura, cinque sono necessari per fermare una condanna a morte.
I detenuti chiedono adesso di respingere il protocollo “a tre farmaci” usato nelle esecuzioni in Oklahoma affermando che provocherebbe loro “dolore inconsueto e crudele”. Tra i farmaci del mix c’e’ il sedativo midazolam. Onuitalia.com
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La Corte Suprema ha ordinato all’Oklahoma di rinviare le prossime tre esecuzioni previste fino a quando non sarà presa una decisione sul controverso farmaco usato per il procedimento, che potrebbe violare il divieto, imposto dalla Costituzione americana, di punizioni “troppo” crudeli. La sentenza arriva dopo il ricorso di tre condannati a morte che si erano rivolti alla Corte per far fermare le esecuzioni, previste da qui a marzo. In attesa della decisione dei giudici, lo stato dell’Oklahoma(che continua a sostenere che il farmaco utilizzato è giusto) voleva comunque procedere con le esecuzioni usando un altro
farmaco, ma la Corte Suprema ha respinto la richiesta. Questo significa che Richard Glossip, John Grant e Benjamin Cole, ritenuti colpevoli di assassinio, non andranno nel braccio della morte. Glossip, accusato di aver ordinato l’assassinio del suo capo nel 1997, doveva morire giovedì prossimo. L’esecuzione di Grant era prevista per il 19 febbraio e quella di Cole, accusato di avere ucciso la sua bambina di nove anni, per il 5 marzo.
Sedativo sotto processo
«Si ordina che le esecuzioni, dove è previsto l’uso del midazolam, siano bloccate in attesa della disposizione finale sul caso», si legge nella decisione della Corte Suprema. Lo scorso venerdì i giudici hanno accettato la richiesta dei tre detenuti e deciso di verificare se il sedativo midazolam possa essere utilizzato nelle esecuzioni a seguito dei timori che non produca un profondo stato comatoso e di incoscienza come è accaduto nelle esecuzioni avvenute in Arizona, Ohio e Oklahoma. Il caso sarà discusso ad aprile e una decisione è attesa per giugno. Il midazolam è sotto accusa dall’aprile 2014, dopo l’esecuzione di Clayton Lockett: in quel caso il condannato, dato per incosciente, aveva cominciato ad agitarsi e urlare perché la vena dove dove essere iniettato il mix di farmaci letali era scoppiata, poi è morto d’infarto. La Casa Bianca in quell’occasione aveva commentato: «Nel caso di Lockett non sono stati rispettati gli standard di umanità necessari».
Ultima esecuzione
La sentenza della Corte Suprema giunge otto giorni dopo che i giudici si erano rifiutati di bloccare l’esecuzione di Charles Warner, accusato di avere violentato e ucciso una bambina di 11 anni. dove viene usato lo stesso tipo di farmaco. Oltre al midazolam viene utilizzato un medicinale per paralizzare il detenuto e un terzo per bloccarne il cuore.
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