Marco Moreira, Brasiliano |
Il procuratore generale indonesiano, Muhammad Prasetyo, ha affermato di sperare che le esecuzioni avranno "un effetto deterrente" contro il traffico di stupefacenti.
In un comunicato, la presidente brasiliana Dilma Rousseff ha dichiarato di essere "indignata e sgomenta", aggiungendo che l'esecuzione del suo cittadino Marco Moreira (53 anni) ha "colpito le relazioni tra i due Paesi". L'Olanda, tramite il suo ministro degli Esteri Bert Koenders, ha definito l'accaduto "un'inaccettabile negazione della dignità e integrità umana".
Oltre 138 persone - di cui un terzo sono stranieri - sono tuttora nel braccio della morte in Indonesia, la maggior parte di esse per crimini legati alla droga. Il Paese, il più popoloso stato musulmano al mondo, ha una legislazione in materia tra le più severe al mondo, e ha reintrodotto la pena di morte nel 2013 dopo cinque anni di sospensione delle esecuzioni.
Oltre 138 persone - di cui un terzo sono stranieri - sono tuttora nel braccio della morte in Indonesia, la maggior parte di esse per crimini legati alla droga. Il Paese, il più popoloso stato musulmano al mondo, ha una legislazione in materia tra le più severe al mondo, e ha reintrodotto la pena di morte nel 2013 dopo cinque anni di sospensione delle esecuzioni.
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