Comunicato
per la liberazione
del sig. Iwao Hakamada
dopo 48 anni di prigionia nel braccio della morte.
Per un livello più alto
e più umano dell'amministrazione della giustizia in Giappone
La Comunità di Sant'Egidio accoglie con gioia la notizia della liberazione del sig. Iwao Hakamada avvenuta il 27 marzo, dopo 48 anni di prigionia nel braccio della morte. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e amicizia sia verso di lui sia verso la sorella signora Hideko, con la quale la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato incontri e conferenze sui diritti umani e la pena di morte, anche più specificatamente sull'ingiusto caso di condanna del sig. Iwao Hakamada.
La Comunità di Sant'Egidio accoglie con gioia la notizia della liberazione del sig. Iwao Hakamada avvenuta il 27 marzo, dopo 48 anni di prigionia nel braccio della morte. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e amicizia sia verso di lui sia verso la sorella signora Hideko, con la quale la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato incontri e conferenze sui diritti umani e la pena di morte, anche più specificatamente sull'ingiusto caso di condanna del sig. Iwao Hakamada.
La Comunità di Sant'Egidio infatti da molti anni segue sia in Europa sia in Giappone stesso questo caso che ha toccato il cuore di milioni di persone di tutto il mondo, promuovendo una profonda riflessione sul senso della giustizia e sull'assurdità della condanna a morte.
Questa liberazione, dopo tanti anni, costituisce motivo di una riflessione ed impegno ad una maggiore responsabilità, grande lavoro umano e sociale per la moratoria della pena di morte in Giappone, e in ogni Paese del
Nessuno Stato ha il diritto di togliere la vita a nessuno, tanto più a chi è innocente, com'è il caso riconosciuto da decennni del sig. Hakamada.
Mentre auguriamo a lui la salute, lo sosteniamo con l'amicizia, auspichiamo che la riapertura del processo sul suo caso porti a pieno riconoscimento della sua innocenza. Esprimiamo inoltre il nostro apprezzamento nei confronti del giudice (della Corte distrettuale di Shizuoka) Hiroaki Murayama, e ci auguriamo che il suo esempio possa essere seguito da molti rappresentanti della magistratura e delle autorità della giustizia governativa.
Noi della Comunità di Sant'Egidio rinnoviamo e rafforziamo il nostri impegno democratico per il riconoscimento dei diritti umani e per un livello più alto e più umano dell'amministrazione della giustizia in Giappone.
http://nodeathpenalty.santegidio.org/en/news-57/japan-santegidio-community-press
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