giovedì 27 giugno 2013

Il Presidente della Comunità di Sant'Egidio sulla triste notizia dell'ultima esecuzione in Texas


“L’esecuzione della condanna a morte, tramite iniezione letale, di Kimberly McCarthy nel carcere di Huntsville, conferma il triste primato dello Stato del Texas con 500 esecuzioni capitali eseguite”. Lo rileva in una dichiarazione il Presidente della Comunità di Sant’Egidio prof. Marco Impagliazzo, aggiungendo che la notizia deve “produrre un incremento degli sforzi per muovere ulteriori passi verso la moratoria delle esecuzioni capitali  in tutto il mondo”. “Segnali di speranza non mancano – ha rilevato Impagliazzo -  ne sono giunti recentemente dal Maryland, da altri Stati americani e da molti africani che hanno deciso la messa al bando della pena di morte. Solo pochi giorni fa è tornata in libertà Paula Cooper, dopo 28 anni di reclusione nel carcere di Rockville in Indiana. Paula è una donna completamente diversa da quella che, a 15 anni di età, commise un crimine orrendo, ed è ora pronta a dare il suo contributo alla costruzione di una società più giusta e meno violenta. Segno che il carcere può redimere, mentre senza la vita si spegne ogni speranza. E’ questo il messaggio che i rappresentanti di 90 paesi aderenti alla Coalizione mondiale contro la pena di morte hanno approvato nel loro recente congresso di Madrid, sollecitando un rinnovato impegno per rilanciare il processo abolizionista in tutto il mondo”.

Roma, 27 giugno 2013

3 commenti:

  1. Spegnendo la vita, si spegne ogni speranza! È vero. Per questo appoggio interamente i vostri sforzi in favore dell'abolizione della pena di morte!

    RispondiElimina
  2. Grazie del sostegno!
    Stefania Tallei

    RispondiElimina
  3. Prima o poi si riuscirà a conquistare un mondo senza pena di morte!

    RispondiElimina

I vostri commenti sono graditi. La redazione si riserva di moderare i commenti che non contribuiscono alla rispettosa discussione dei temi trattati