Mohamed Auajar |
Cheik Sako |
Mohamed Auajar, ministro di Giustizia del Marocco, presentando le riforme istituzionali del suo paese, tra cui quelle dei codici di diritto civile e penale per armonizzarli alle convenzioni internazionali, ha affermato “Il diritto alla vita è stato inserito per la prima volta come diritto supremo nella nostra Costituzione, una grande vittoria per i democratici e gli attivisti dei diritti umani” e ha aggiunto profonda soddisfazione che "in Marocco il Consiglio degli Ulema ha riscritto le norme sull’apostasia stabilendo che non rischia più la pena di morte chi abbandona l’Islam". Il Marocco, ha concluso, “è sulla via che conduce gradualmente all’abolizione della pena di morte”.
Cheik Sako, ministro della Giustizia della Guinea, ha ricordato che nel 2017, con l’adozione del nuovo codice militare, la Guinea è divenuta completamente abolizionista dopo che il Parlamento nell’ottobre 2016 aveva adottato un nuovo codice di procedura penale che eliminava la pena di morte dalle sanzioni applicabili. Ha poi aggiunto che le ultime esecuzioni nel Paese risalgono al 2002. “Da quella data – spiega – siamo entrati in una situazione di moratoria di fatto. Ha rivelato però le resistenze ad accettare l’abolizione della pena di morte: "c’è sempre chi afferma che è necessaria per contrastare la criminalità; c’è invece chi, come me, ritiene non sia né utile né proporzionata”.
Molto significativo che nazioni rilevanti del nord-Africa e dell'Africa subsahariana compiano passi verso l'abolizione della pena di morte e la piena affermazione dei diritti umani.
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