lunedì 17 ottobre 2016

Giappone. Sant'Egidio: aboliamo la pena di morte


da Avvenire 





Meno di due mesi fa, il caso Sagamihara ha sconvolto il mondo: un giovane armato di coltello è entrato in un centro per disabili e ha massacrato 19 ospiti. Al di là delle sterili posizioni di quanti proponevano "l'occhio per occhio" contro il killer, la Comunità di Sant'Egidio ha voluto invitare la società giapponese a una riflessione sul valore della vita. 
Da qui, "No Justice without Life" (Non c'è giustizia senza vita): una due giorni di dibattiti sullo Stato di diritto e il senso della pena nel quadro della campagna internazionale per l'abolizione delle esecuzioni. L'evento - che si è concluso ieri - è stato organizzato con la Commissione per gli Affari sociali del Parlamento italiano, rappresentata a Tokyo dal presidente Mario Marazziti. «Sentiamo la pena capitale in Giappone come una stridente contraddizione con tanti, troppi aspetti della cultura e della tradizione di questo amato Paese», ha detto Alberto Quattrucci, segretario di Uomini e religioni di Sant'Egidio. Al momento, nei bracci della morte giapponesi, ci sono 130 reclusi: il 10-15 per cento potrebbe essere stato vittima di errori giudiziari. 

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