Gli incontri svilupperanno il tema della giustizia e dei diritti umani nel sistema penale giapponese e vedranno la partecipazione di registi, parlamentari, rappresentanti religiosi e del mondo della cultura, e di Hideko Hakamada, sorella di Iwao Hakamada, condannato a morte innocente e detenuto nel braccio della morte per 48 anni fino alla liberazione a marzo 2014.
Negli stessi giorni la Comunità di Sant'Egidio organizza una serie di incontri nelle carceri italiane (Avezzano, Sulmona, Paliano, Rebibbia, Regina Coeli, Civitavecchia) sul tema della violenza e della pena di morte, con la partecipazione di Tamara Chikunova, la coraggiosa attivista uzbeka che ha contribuito all'abolizione della pena capitale in Uzbekistan, Kirghisistan e Mongolia.
La Comunità di Sant'Egidio sottolinea come, nonostante si riduca costantemente il numero di paesi che mantengono la pena capitale nella loro legislazione, essa sia ancora ampiamente utilizzata anche per crimini meno gravi e applicata indiscriminatamente anche a soggetti più deboli (minori, disabili mentali). La giornata mondiale 2016 vuole porre l'attenzione sull'utilizzo distorto della pena di morte quale strumento di prevenzione del terrorismo. Alcuni paesi hanno infatti ripreso le esecuzioni dopo anni di moratoria, altri hanno ampliato l'applicazione della pena capitale ai reati connessi al terrorismo.
Tuttavia, segnali incoraggianti vengono da alcuni paesi con cui la Comunità di Sant'Egidio ha a lungo collaborato in vista dell'abolizione della pena capitale. Negli Stati Uniti, continua, seppur lentamente, un trend abolizionista: 20 stati hanno abolito la pena capitale e 4 hanno imposto una moratoria, mentre la California si prepara ad un referendum per l'abolizione il prossimo 8 novembre. In Guinea-Conakry, il parlamento ha recentemente approvato una riforma del codice penale che apre la strada alla piena abolizione della pena di morte. Inoltre, molti paesi che hanno partecipato al IX congresso internazionale dei Ministri della Giustizia organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio (Roma, 22-23 febbraio 2016), si sono impegnati a modificare le loro precedenti scelte e a sostenere la moratoria universale della pena di morte che sarà presentata e votata dall'assemblea generale delle Nazioni Unite nei prossimi mesi.
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