L’appello di Papa Francesco contro la pena di morte negli Usa sembra iniziare a dare i suoi frutti
Papa Francesco aveva scritto una lettera per chiedere l’annullamento delle sentenze per "dare una più chiara testimonianza del valore e della dignità della vita di ogni persona"
L’appello del Papa contro la pena di morte negli Usa sembra iniziare a dare i suoi frutti.
Papa Francesco era intervenuto per salvare la vita a Kelly Renee Gissendaner, ma il suo appello non era stato accolto era la donna è stata giustiziata il 29 settembre in Georgia. Le altre due condanne che dovevano essere eseguite il 30 settembre e il 1 ottobre sono state sospese, in Oklahoma e in Virginia:
La lettera di papa Francesco è stata consegnata al governatore dell'Oklahoma, Mary Fallin, dal nunzio in Usa, Carlo Maria Viganò.
Francesco chiede di commutare la pena a Richard Glossip. Nella lettera si afferma che una commutazione della pena a Richard Glossip "darebbe una più chiara testimonianza del valore e della dignità della vita di ogni persona". Francesco quindi esorta il governatore dell'Oklahoma di considerare le parole di Papa Giovanni II secondo cui la pena capitale dovrebbe essere usata solo "in casi di assoluta necessità", che sono "molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti".
In Oklahoma,la governatrice Mary Fallin ha interrotto all'ultimo momento il procedimento per la preparazione dell'esecuzione concedendo un rinvio di 37 giorni. La prossima data fissata è il 6 di novembre. Questi giorni dovrebbero servire per dare modo alle autorità dello Stato di valutare se i protocolli adottati per l’esecuzione rispettino le procedure approvate dalle corti federali. Glossip si è sempre dichiarato innocente.
In Virginia, un giudice federale dello Stato ha bloccato a tempo indeterminato l’esecuzione di Alfredo Prieto che doveva avvenire il 1 ottobre e fissato un’udienza in cui verrà discussa l’adeguatezza dell’uso del pentobarbital, uno dei farmaci usato per l’iniezione letale.
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