lunedì 22 febbraio 2016

Un mondo senza pena di morte, una battaglia per l'umanità: Ministri della Giustizi a congresso


Il Congresso dei Ministri della Giustizia
Al Congresso Internazionale promosso da Sant'Egidio i ministri di 30 paesi si confrontano sulle prospettive aperte per la fine della pena capitale. 

          L'incontro col Presidente Mattarella

Il congresso si è aperto questa mattina alla Camera dei Deputati con l’intervento del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, che ha ricordato l’appello di papa Francesco per una moratoria delle esecuzioni nel Giubileo della Misericordia e ha ringraziato Sant’Egidio per il suo “approccio olistico, profondamente cattolico, che nella lotta per l’abolizione della pena di morte mette insieme tutti i partner e chiede il contributo di tutti i paesi senza preconcetti ideologici”.


“La campagna mondiale per l’abolizione della pena di morte fa compiere un salto di qualità nella cultura generale del mondo: la vita è la cosa più importante”, ha osservato il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.

Il Ministro Andrea Orlando
Sono intervenuti i ministri della Giustizia di Sudafrica, Cambogia, Sierra Leone, Zimbabwe e Sri Lanka. Per il presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Mario Marazziti, i progressi degli ultimi anni (105 paesi abolizionisti de iure e 43 de facto), mostrano che “siamo a un tornante, a una curva, e a una accelerazione della storia”.

Al congresso ha partecipato anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Ricordando le iniziative promosse dall’Italia in ambito ONU fin dagli anni ’90, ha sottolineato la necessità di non arretrare sul piano dello “stato di diritto” di fronte “al diffuso senso di insicurezza ingenerato nella collettività dai tragici attacchi terroristici” che hanno recentemente colpito anche l’Europa. 

L’unico “antidoto” contro la paura globale diffusa dal terrorismo è “coltivare e rafforzare lo stato di diritto”.  Per il ministro Orlando, non basta “chiedere il superamento della pena di morte in altri Paesi, ma non essere pienamente conseguenti nel continente che reclama questo obiettivo".


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