sabato 18 luglio 2015

Corea del Sud, è arrivato il momento di abolire la pena di morte?


di Riccardo Noury e Monica Ricci Sargentini


L’Assemblea nazionale della Corea del Sud ha iniziato l’esame di un disegno di legge sull’abolizione della pena di morte e la sua sostituzione con l’ergastolo.

Il primo firmatario, il parlamentare della Nuova alleanza per la democrazia Yu In-tae (al centro nella foto di Yonhap News), conosce bene l’argomento. Condannato a morte nel 1974 sotto la dittatura di Park Chung-hee, ha atteso 38 anni nel braccio della morte prima di essere rilasciato a seguito di un nuovo processo.

Sebbene siano trascorsi 17 anni e mezzo dall’ultima esecuzione, avvenuta il 30 dicembre 1997, non è scontato che la Corea del Sud sia pronta a unirsi ai 100 paesi che hanno abolito la pena di morte attraverso leggi ordinarie o costituzionali (altri 40, tra cui la stessa Corea del Sud, sono considerati abolizionisti “di fatto”, non applicando la pena di morte da almeno 10 anni).

Quello di Yu è il settimo tentativo, in tre legislature (quella attuale è la 17esima) di far approvare un disegno di legge abolizionista. Con lui si sono già schierati 171 parlamentari, 42 dei quali del partito di maggioranza.  Questo particolare induce all’ottimismo.

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