La pena di morte e la sua applicazione negli USA continuano a suscitare questioni e dibattiti.
Il caso di Romell Broom e il ricorso presentato dai suoi avvocati nel 2012, su cui la Corte suprema deciderà a giorni, riportano in evidenza il fatto che le modalità di esecuzione della sentenza si traducono in un “cruel and unusual punishment” proibito dall’Ottavo Emendamento della Costituzione.
Il caso di Romell Broom e il ricorso presentato dai suoi avvocati nel 2012, su cui la Corte suprema deciderà a giorni, riportano in evidenza il fatto che le modalità di esecuzione della sentenza si traducono in un “cruel and unusual punishment” proibito dall’Ottavo Emendamento della Costituzione.
Romell Broom, che è nel braccio della morte dell'Ohio per un delitto commesso nel 1984. Il ricorso presentato dai suoi avvocati non è il normale tentativo di ottenere una sospensione o un rinvio dell’esecuzione. Si tratta invece della richiesta di sottrarre Broom ad una nuova punizione crudele e straordinaria.
D'altra parte il dibattito suscitato dall'uso improprio dei farmaci letali ha imposto un ripensamento, tanto che un giudice federale dell'Ohio ha recentemente disposto la moratoria sulle esecuzioni capitali per consentire alle autorità e ai tribunali di determinare se il protocollo per l'iniezione letale sia in linea con i dettami costituzionali. Il nuovo protocollo infatti ha aumentato le dosi dei farmaci utilizzati per mettere a morte i condannati ed e' stato adottato in aprile, dopo che il 16 gennaio scorso l'esecuzione di Dennis McGuire si era trasformata in una dolorosa agonia durata 25 minuti.
Ci auguriamo che le decisioni dettate dall'emergenza diventino presto un reale ripensamento che conduca all'abolizione della pena capitale.
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