venerdì 27 giugno 2014

Giappone eseguita la condanna di Masanori Kawasaki, 68 anni

Un condannato a morte è stato giustiziato questa mattina in Giappone per impiccagione: si tratta della prima esecuzione di quest'anno nel paese, la nona dal cambio di governo nel dicembre del 2012. Le ultime esecuzioni in Giappone risalivano a settembre e dicembre del 2013.

Il condannato giustiziato questa mattina è , giudicato colpevole di un triplice omicidio. "Si è trattato di un caso di assassinio estremamente crudele e l'esecuzione è stata decisa dopo una prudente riflessione", ha provato a giustificarsi il ministro della Giustizia, Sadakazu Tanigaki.


Anche l'Unione europea, attraverso l'Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, aveva condannato il ritorno della pena capitale: "L’Ue ritiene che la pena di morte sia crudele e disumana e che la sua abolizione è essenziale per proteggere la dignità umana. Pur riconoscendo la gravità dei reati ed esprimendo sincere condoglianze alle famiglie dei defunti e agli amici delle vittime, l’Unione europea non crede che la loro perdita sarà mitigata da queste esecuzioni. L’Unione europea è contraria alla pena di morte in tutti i casi e in tutte le circostanze e ha sempre richiesto la sua abolizione universale".

I sondaggi condotti in Giappone mostrano però che l'opinione pubblica è favorevole al sistema. Il governo giapponese rilascia pochi dettagli sulle esecuzioni e i detenuti non vengono informati delle pene pendenti fino a poco prima delle esecuzioni.

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