domenica 17 novembre 2013

Un condannato a morte chiede di donare i propri organi alla madre e alla sorella gravemente malate

Ronald Phillips
Ronald Phillips, detenuto nel braccio della morte in Ohio, doveva essere destinato alla sperimentazione di un nuovo insieme di farmaci letali (midazolam hydrochlorite e hydromorphone). 

Da quando le case farmaceutiche europee hanno sospeso la vendita dei farmaci solitamente utilizzati nelle esecuzioni (sodium thiopental e pentobarbital), gli Stati USA stanno ricorrendo a cocktail alternativi non ancora sperimentati sull'uomo e che, in alcuni casi, hanno provocato sofferenze inutili e inumane ai condannati. Conducendo questi "esperimenti di laboratorio" nei bracci della morte, gli Stati disattendono le più elementari norme etiche e ignorano deliberatamente l'Ottavo Emendamento della Costituzione che vieta punizioni crudeli o non ordinarie. 

Ronald Phillips doveva essere destinato alla sperimentazione, ma l'uomo ha chiesto di poter donare i propri organi alla madre e alla sorella, gravemente malate. 

La richiesta, mai avanzata prima da un condannato a morte, è stata accolta dal Governatore e l'esecuzione è stata rimandata a luglio 2014. Occorrerà in questo tempo esaminare se sia possibile la donazione di organi sottoposti all'effetto di veleni così potenti. 

Ci auguriamo che la richiesta di Ronald Phillips venga accolta e che il suo caso metta in evidenza l'ingiustizia di tale procedura. 

Ci auguriamo che i farmaci sperimentali non vengano usati né nel suo caso né con altri condannati. 

Ci auguriamo infine che vengano davvero accolti gli ultimi desideri dei condannati a morte ai quali, per quanto è dato di sapere, è vietato disporre del proprio corpo. 

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