La Cina ridurrà il numero di reati punibili con la pena capitale. Una tendenza peraltro già in atto da tempo, secondo i dati della Fondazione Dui Hua infatti – il numero dei condannati a morte è sceso dai circa 8mila del 2006 ai 3mila dello scorso anno (le cifre oscillano perché i dati sono coperti dal segreto di stato).
Il comitato centrale del partito ha inoltre deciso l'abolizione dei campi di lavoro, che la Cina ha chiamato "il sistema della rieducazione attraverso il lavoro. Dovrebbero quindi essere migliorate le leggi in materia di correzione e punizione, nel senso di aiutare i detenuti a tornare
nella società.
Altra decisione importante è il divieto dell'estorsione di confessioni con la tortura e maltrattamenti fisici. Parte di questi cambiamenti saranno affidati agli avvocati, nella "tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini e delle imprese, in linea con la normativa di legge" e i loro diritti di praticare saranno protetti.
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