lunedì 2 settembre 2013

La Polonia abolisce la pena di morte in qualunque circostanza



Varsavia ha abolito la pena di morte.
Il presidente Bronislaw Komorowski ha infatti sottoscritto la legge di ratifica delle norme che prevedono la soppressione della condanna capitale in qualsiasi circostanza, come stabilito dal protocollo 13 nella Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.


La Polonia, uno dei pochi paesi del Consiglio d'Europa in cui la sanzione era ancora ammessa per i condannati in caso di guerra, l'ha sostituita nel codice civile con l'ergastolo nel 1997.

Lo scorso mese di ottobre il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa aveva convocato i paesi che non avevano ancora aderito al protocollo 13, approvato nel 2002, per sollecitarli alla firma (Russia e Azerbaigian) o alla ratifica (Polonia e Armenia). 

Il presidente polacco ha anche firmato la legge di ratifica del Secondo Protocollo facoltativo al Patto Internazionale sui diritti civili e politici sull'abolizione della pena di morte  adottato dall'Onu nel 1989 e sottoscritto dalla Polonia nel 2000.

L'ultima esecuzione risale a 25 anni fa, quando  un 29enne fu impiccato per aver stuprato e ucciso una donna. successivamente, fino al 1996, i tribunali avevano emesso altre nove sentenze che prevedevano la pena capitale ma grazie all'amnistia approvata nel 1989 dopo le prime elezioni libere, le condanne furono commutate in 25 anni di carcere. Nel 1997 la pena di morte è stata sostituita nel codice penale polacco dall'ergastolo.
 





 

 

 


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