giovedì 15 dicembre 2016

Indonesia - I Vescovi al governo : "Urge una moratoria sulla pena di morte"



Giacarta (Agenzia Fides) - I Vescovi indonesiani hanno ufficialmente chiesto al governo una moratoria sulla pena di morte. Come riferito a Fides da p. Paulus Christian Siswantoko, segretario esecutivo della Commissione per la giustizia, la pace e la pastorale dei migranti della Conferenza episcopale cattolica di Indonesia, nella lettera inviata all'esecutivo si rileva che "è opportuno che il governo valuti attentamente l'attuazione della pena di morte, al fine di conoscere l'impatto delle esecuzioni capitali, e garantire che le esecuzioni abbiano realmente avuto effetti deterrenti, scoraggiando la criminalità". In un colloquio con l'Agenzia Fides, p. Siswantoko ha ribadito che la Chiesa cattolica ha sollecitato più volte una moratoria "ma finora il governo non ha ascoltato le voci che rifiutano la pena capitale".In una recente conferenza sul tema "Diritto alla vita e pena di morte nella teologia delle religioni", p. Siswantoko ha affermato che "la Chiesa cattolica nutre ancora speranze in una moratoria sulla pena capitale", adducendo motivi religiosi ma anche civili.
Infatti, secondo il sacerdote, i cattolici rifiutano la pena capitale per il rispetto fondamentale della vita, come spiega l'enciclica Evangelium vitae del 1995, di Papa Giovanni Paolo II. D’altro canto "la pena di morte è contraria alla Pancasila (la carta dei cinque principi alla base dello stato, ndr) e alla Costituzione indonesiana, che affermano la tutela della vita e dei diritti umani fondamentali". "Si è poi dimostrato che la pena di morte non riduce la criminalità" ha detto. Dal 2015 sono stati giustiziati in Indonesia decine di detenuti per reati di droga: "C'è stato un impatto significativo e reali effetti deterrenti ?" ha chiesto il prete, notando che la diffusione e il traffico di droga è un fenomeno di livello nazionale e internazionale.
Tra gli altri relatori intervenuti, Gomar Gultom, rappresentante della "Comunione delle Chiese in Indonesia" ha confermato la visione per cui "la pena capitale non ha effetti deterrenti e non è uno strumento etico". La professoressa musulmana Siti Musdah Mulia, docente all'università islamica "Syarif Hidayatullah " e segretario generale della Conferenza indonesiana delle “Religioni per la pace” ha ricordato che l'Islam insegna il rispetto umano e la tutela da atti di discriminazione, sfruttamento e violenza. "La pena di morte è in contraddizione con gli insegnamenti religiosi e delle fedi che venerano l'importanza della vita, preservandola come la più grande benedizione di Dio Creatore. L'Islam insegna la dignità degli esseri umani. definendole come creature più perfette di Dio. La pena di morte è un affronto alla grandezza e all’onnipotenza di Dio". Infine, ha ricordato, "la pena di morte è in contraddizione con i valori della democrazia e con i principi dei diritti umani". (PP-PA) (Agenzia Fides 13/12/2016)

mercoledì 14 dicembre 2016

Filippine: aspro dibattito sulla proposta di reintrodurre la pena di morte

In questi giorni il parlamento filippino sta esaminando una controversa proposta per la re-introduzione della pena di morte in caso di crimini “atroci”, come il terrorismo, ma anche il traffico internazionale di droga, l’alto tradimento o lo stupro. Nelle Filippine la sentenza capitale è stata abolita per la seconda volta nel 2006 dal Presidente Gloria Arroyo. La commissione parlamentare per la riforma della giustizia ha provato a far discutere una legge in tal senso. Dopo un primo parere positivo, oggi la proposta di legge avrebbe dovuto essere discussa dalla camera dei deputati, ma alla fine si è rinunciato a sottoporla all’assemblea plenaria, ufficialmente per i tempi risicati nei quali si dovevano affrontare altre urgenze come l’approvazione del bilancio. Sembra però in realtà che la reintroduzione della pena di morte sia sostenuta solo da una minoranza di parlamentari.  Molti attivisti dei diritti umani si stanno coalizzando per poter sensibilizzare i parlamentari sulle conseguenze negative di una legge che preveda nuovamente la pena di morte. Al Senato la questione è più delicata: su 24 senatori, 10 sono fermi oppositori della pena capitale, mentre altri sono incerti. Bisogna continuare a vigilare perché a metà Gennaio quanti la sostengono sono intenzionati a far discutere nuovamente la proposta. 
Parlamentari del fronte del no alla pena di morte parlano con gli attivisti
Una delegazione della Comunità di Sant’Egidio ha assistito alla sessione odierna della plenaria insieme a diversi altri attivisti e alla commissione per la pastorale carceraria della conferenza episcopale filippina. I partecipanti hanno espresso soddisfazione ed intendono proseguire l’opera di sensibilizzazione e informazione perché affinché sia promosso e rispettato il diritto alla vita e ad una giustizia che sani le profonde ferite che attraversano la nazione.

Per saperne di più 

venerdì 2 dicembre 2016

Voci dall'America : Il Sindaco di Carrboro del North Carolina aderisce e manda un messaggio di incoraggiamento

Il Sindaco di Carrboro  Leyla Lavelle ha inviato un video-messaggio in occasione del 30 Novembre " Città per la vita, città contro la pena di morte" celebrato a Roma davanti al Colosseo.  Il Sindaco ricorda l'iniziativa nata nel 2002 ed organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio quando allora avevano appena aderito 80 città;  in supporto a questa iniziativa che oggi raccoglie più di 2100 città nel mondo, menziona le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon in cui disse: " Non c'è spazio per la pena di morte nel XXI secolo".

Voci dall'America: Mons. Filipe Estévez della diocesi di Sant' Agustine in Florida





Autorevoli voci dagli Stati Uniti d'America sono giunte a Roma con dei video-messaggi per la giornata mondiale del 30 Novembre di  "Cities for life, cities against death penalty" Due, sono le novità importanti che riguardano la Florida e che ha menzionato nel messaggio il Vescovo di Sant' Augustine, Mons. Filipe Estévez : la prima è che sono più di 10 mesi che non avvengono esecuzioni in Florida e la seconda è che in concomitanza delle elezioni negli Stati Uniti, sono stati anche eletti nuovi giudici che hanno posizioni contrarie alla pena capitale. 
Oltretutto l'intera Conferenza Episcopale della Florida ha aderito in blocco al movimento di "Città per la vita, città contro la pena di morte".













giovedì 1 dicembre 2016

30 novembre: dal Colosseo per un mondo più giusto #penadimortemai

Continua la battaglia per l'abolizione della pena di morte nel mondo, dal Colosseo alle altre 2165 città del mondo, fino alla speranza di abolire questa pena disumana in tutto il mondo. 
"Dobbiamo continuare la battaglia contro pena di morte insieme a quella per far crescere la giustizia nel mondo, perché solo se ci sarà un mondo più giusto ci sarà un mondo senza pena di morte. Questa è la nostra coscienza". Ha detto così Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio dal palco del Colosseo ieri sera e noi continueremo, accompagnati da tanti amici e testimoni, a far crescere la giustizia nel mondo. Puoi ascoltare le sue parole dal video.  


mercoledì 30 novembre 2016

Eseguita la condanna di Sergei Khmelevskiy in Bielorussia

Sergei Khmelevskiy

Proprio mentre ci accingiamo a celebrare la giornata delle città per la vita, contro la pena di morte, apprendiamo attraverso il coordinatore della campagna "difensori dei diritti umani contro la pena di morte in Bielorussia" Andrei Poluda, che la sentenza di morte nei confronti di Sergei Khmelevskiy di 31 anni è stata eseguita il 29 novembre. I suoi familiari, recatisi al carcere hanno appreso così che il loro caro Sergei è deceduto in carcere. 

C'è preoccupazione anche per uno degli altri giovani
Gennady Yakavitskaga
condannati a morte Gennady Yakavitskaga perché da un mese circa non ci sono sue notizie. 

Il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il 3 agosto scorso ha chiesto alle autorità bielorusse a rinviare l'esecuzione Sergei Khmelevskiydi, perché il suo caso era ancora da chiarire.

Amnesty Intrnational ha difeso Sergei Khmelevskiy e fatto circolare un appello urgente al presidente Lukashenko, unitamente ad un appello per fermare la pena di morte in Bielorussia. Anche la Comunità di Sant'Egidio ha diramato appelli urgenti per la salvezza di questi quattro giovani, dei quali purtroppo due sono stati uccisi. 

Radio Vaticana: Colosseo e 2 mila città del mondo contro la pena di morte

Lisbona è città per la vita, contro la pena di morte, appuntamento il 30 novembre ore 18, Arco da rua AugustaSono molte le città portoghesi che aderiscono alla Giornata delle città per la vita  Sono molte, oltre a Lisbona e Porto, le portoghesi "Città per la vita" che quest'anno adericono alla Giornata Internazionale delle "Città per la  vita, contro la pena di morte" e che esprimono con questo gesto una attenzione verso quei paesi del mondo dove ancora si muore per mano dello Stato. Ecco un primo elenco: 


Angra do Heroísmo
Alvito
Braga
Câmara de Lobos
Carregal do Sal
Cascais
Castro Verde
Celorico da Beira
Chaves
Coruche
Esposende
Gouveia
Lajes do Pico
Lamego
Lisboa
Nelas
Odivelas
Ourém
Porto de Mós
Sintra
Tomar
Viana do Castelo
Vila Franca de Xira
Vila Viçosa
Barcelos
Grândola
Leiria
Maia
Moimenta da Beira
Montijo
Oeiras
Peniche
Vila Nova de Famalicã

Riconoscimento alla Comunità di Sant'Egidio per l'impegno nella lotta alla pena capitale

A Firenze seduta solenne del Consiglio Regionale e Conferimento di Riconoscimenti alla Comunità di Sant'Egidio e all’associazione Nessuno tocchi Caino

In occasione della Giornata Internazionale delle "Città per la vita, contro la pena di morte" e Festa della Toscana, alle ore 11.00, presso il Teatro della Compagnia, via Cavour 50 Firenze si è tenuta una Seduta solenne del Consiglio regionale.

Sono intervenuti Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale e Enrico Rossi Presidente della Giunta regionale.Anterprima nazionale del cortometraggio “Eye for an eye” di Steve Bache, Mahyar Goudarzi, Louise Peter (Germania, 4', 2016).  Frederick Baer ha trascorso più di dieci anni nel braccio della morte nella prigione di Stato dell’Indiana State Prison,  ancora in attesa della sua esecuzione. Un documentario animato e disegnato a mano sul tempo di un assassino nel braccio della morte e sui conflitti interiori, la colpevolezza e il destino.Conferimento di Riconoscimenti alla Comunità di Sant'Egidio e all’associazione Nessuno tocchi Caino. Ritirano il premio il Prof. Adriano Roccucci, segretario generale della Comunità di Sant'Egidio e l'On. Elisabetta Zamparutti, tesoriera dell'Associazione Nessuno tocchi Caino.Monologo inedito di Simone Cristicchi, "L’ultimo condannato" durante il quale l’artista alternerà considerazioni sulla pena di morte a brani della tradizione popolare toscana.


Oggi al Colosseo per un mondo senza pena di morte, con Luca Barbarossa e i testimoni dal braccio della morte

Oggi 30 novembre è la Giornata mondiale delle Città per la Vita per un mondo senza la pena di morte.


Al Colosseo, così come in 2163 altre città nel mondo, si chiede di abolire le pena capitale e di scegliere per una giustizia non sommaria, umana e che lasci a ogni uomo  a ogni la speranza di un futuro, di una vita nuova. 


Quest'anno a Roma l'appuntamento è alle 18:30 al Colosseo, davanti all'Arco di Costantino, con Luca Barbarossa e i testimoni della campagna contro la violenza e la pena capitale.

Puoi seguire l'evento anche in DIRETTA STREAMING su: 

http://www.santegidio.org/

dalle 18:30 su www.santegidio.org. 


Guarda anche gli appuntamenti in tutte le altre città:

http://nodeathpenalty.santegidio.org 
Scopri gli appuntamenti nella tua città. 
Se cerchi notizie e approfondimenti sulla campagna contro la pena di morte puoi trovarli qui e su:

http://cittaperlavita.blogspot.it/ 

martedì 29 novembre 2016

Lisbona è città per la vita, contro la pena di morte, appuntamento il 30 novembre ore 18, Arco da rua AugustaSono molte le città portoghesi che aderiscono alla Giornata delle città per la vita  Sono molte, oltre a Lisbona e Porto, le portoghesi "Città per la vita" che quest'anno adericono alla Giornata Internazionale delle "Città per la  vita, contro la pena di morte" e che esprimono con questo gesto una attenzione verso quei paesi del mondo dove ancora si muore per mano dello Stato. Ecco un primo elenco: 


Angra do Heroísmo
Alvito
Braga
Câmara de Lobos
Carregal do Sal
Cascais
Castro Verde
Celorico da Beira
Chaves
Coruche
Esposende
Gouveia
Lajes do Pico
Lamego
Lisboa
Nelas
Odivelas
Ourém
Porto de Mós
Sintra
Tomar
Viana do Castelo
Vila Franca de Xira
Vila Viçosa
Barcelos
Grândola
Leiria
Maia
Moimenta da Beira
Montijo
Oeiras
Peniche
Vila Nova de Famalicã

A Viterbo il 2 dicembre un convegno in Sala Regia con la testimonianza di Bill Pelke

(NewTuscia) – VITERBO – 30 novembre, Giornata mondiale Città per la vita, Città contro la pena di morte. Il Comune di Viterbo, anche quest’anno, ha accolto con decisione e fermezza l’appello della Comunità di Sant’Egidio, ovvero contribuire alla sensibilizzazione dei cittadini su questa tematica attraverso l’illuminazione di un monumento della città. “Illumineremo di azzurro Palazzo dei Papi – ha spiegato l’assessore Giacomo Barelli – monumento tra i più rappresentativi e suggestivi della città. Come ogni anno Viterbo
aderisce a questa internazionale ricorrenza. In questa occasione lo faremo illuminando palazzo papale, parteciperemo anche attraverso il convegno che ospiteremo e organizzeremo in Sala Regia, a Palazzo dei Priori, venerdì 2 dicembre, sempre in collaborazione con la Comunità Sant’Egidio per richiamare l’attenzione sulla battaglia
contro la pena di morte. Si tratta di un importante appuntamento culturale, sia per l’argomento affrontato, sia per gli illustri relatori che lo tratteranno, ma anche e soprattutto per la testimonianza che
verrà riportata. Tra i relatori, alcuni avvocati appartenenti all’Ordine degli Avvocati di Viterbo. Fulcro dell’evento sarà la testimonianza di Bill Pelke, nipote dell’anziana maestra uccisa nel 1985 da Paula Cooper, condannata poi alla sedia elettrica. Il caso della della 15enne Cooper – aggiunge l’assessore Barelli – diventò internazionale, una battaglia contro la pena di morte partita da Bill Pelke e appoggiata da Papa Giovanni Paolo II, la Comunità di Sant’Egidio, Nessuno tocchi Caino, Amnesty International e il Partito Radicale. La battaglia ottenne risultati positivi e la Corte Suprema degli Usa stabilì che i responsabili di reati sotto i 16 anni non potevano essere giustiziati. Per Paula Cooper ci fu la commutazione della pena a 60 anni di carcere. Venerdì sarà lo stesso Bill Pelke a raccontare e ricostruire la delicata storia”. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. Considerata l’importanza della tematica, si è ritenuto opportuno coinvolgere anche i ragazzi dell’ultimo anno di scuole superiori della città. “Ringrazio la Comunità Sant’Egidio – conclude l’assessore Barelli – per aver coinvolto ancora una volta il Comune di Viterbo in questo nobile e importante evento. Ringrazio inoltre la Fondazione Caffeina che, aderendo anch’essa all’iniziativa contro la pena di morte, contribuirà all’illuminazione del palazzo papale”.

Più di 2.000 città del mondo partecipano alla Giornata Internazionale Cities for life, “Città per la Vita, Città contro la pena di morte”, che si celebra ogni 30 novembre su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, in ricordo dell’anniversario della prima abolizione per legge della pena capitale decisa da uno stato europeo, il Granducato di Toscana, nel 1786.

lunedì 28 novembre 2016

Il Parco Nazionale aderisce a #citiesforlife e inaugura la "Via della Vita"!

Da oggi il Parco Nazionale degli Abruzzi aderisce a #CitiesForLife. 

La Comunità di Sant'Egidio ha promosso un Convegno dal titolo "Pena, Pena Capitale, Capitale Umano" si è svolto oggi a Pescasseroli nell'ambito delle iniziative della Giornata "Città per la vita, contro la pena di morte". 

Inaugurata la "Via della Vita" insieme al Cardinale Coccopalmerio Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, al Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Mario Marazziti, al Presidente Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo Antonio Carrara, al Presidente della Comunità del Parco Nazionale d'Abruzzo Antonio Di Santo e a Bill Pelke testimone e fondatore dell'associazione americana dei familiari di vittima contro la pena di morte.  

http://www.parcoabruzzo.it

Presenti numerosi studenti con i loro insegnanti. Molto apprezzata l'idea di sostenere i condannati a morte attraverso la corrispondenza, un aiuto che possono dare tutti, anche i più giovani, insieme ai loro insegnanti.

Durante i lavori è arrivato il saluto del Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che, pur non potendo partecipare al Convegno ha voluto sottolineare l'importanza della Giornata delle città per la vita, contro la pena di morte, istituita dalla Comunità di Sant’Egidio nel ricordo del primo intervento di abolizione della pena capitale, il 30 novembre 1786 ad opera del Granducato di Toscana. Il sottosegretario ha inteso dunque sottolineare gli sforzi compiuti da
Governo e Parlamento "per adottare interventi strutturali volti ad arginare innanzitutto l’annoso problema del sovraffollamento della popolazione carceraria, presupposto per consentire l’attuazione concreta della funzione costituzionale della pena".  Ha quindi dichiarato che stiamo vivendo una fase storica caratterizzata da un mutamento culturale nella concezione della pena e dunque che il dibattito acceso con il Convegno Pena Pena capitale, capitale umano "stimola tutti noi ad affrontare questi nuovi temi con spirito libero e costruttivo".

La Comunità del Parco è composta dai seguenti comuni:
- Pescasseroli
- Lecce dei Marsi
- Gioia dei Marsi
- Ortona dei Marsi
- Bisegna
- Villavallelonga
- Opi
- Villetta Barrea



- Civitella Alfedena
- Barrea
- Scanno
- Alvito
- Campoli Appennino
- Picinisco
- San Biagio Saracinisco
- San Donato Val di Comino


- Settefrati
- Vallerotonda
- Castel San Vincenzo
- Filignano
- Pizzone
- Rocchetta al Volturno
- Scampoli





Una voce dall'Africa: la cultura vince la pena di morte

Susan Kigula riceve il diploma in "Amicizia"
....è successo a Susan Kigula, ugandese rinchiusa nel braccio della morte per 17 anni. La sua bambina aveva un anno, oggi è una ragazza di 18. Ci mostra con orgoglio le sue foto al telefonino, Susan è vissuta per lei. Quando è stata liberata la sua felicità più grande è stata poter riabbracciare sua figlia. 
   
Uscita  di prigione a gennaio 2016, oggi gira il mondo per difendere la causa dei tutti gli altri che sono nel braccio della morte. Riuscirà nell'intento? Lei è convinta di si. 

Susan Kigula durante il periodo di prigionia ha creduto che studiare potesse fare la differenza. Nel braccio della morte ha ottenuto di poter studiare diritto e infine di conseguire la laurea in giurisprudenza. 

Susan con gli studenti della scuola di Sant'Egidio



Lo racconta a Roma in una affollatissima cerimonia di consegna dei diplomipresso la scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio. Dopo la sua testimonianza tutti gli studenti della scuola hanno voluto donarle un diploma in "amicizia". 

La sua liberazione è avvenuta quando un team di avvocati ha deciso di sostenere la petizione "Kigula" da lei stessa promossa contro l'inutilità della pena di morte.  


Con le compagne in carcere in Uganda

Dice rivolgendosi ai giovani provenienti davvero da tutti i paesi del mondo: "...Se io ho potuto cambiare il mio destino, lo potete fare anche voi". Molti si sono congratulati con lei, in particolar modo le donne.

Il livello scolastico delle donne in carcere in Uganda è molto basso per questo studiare può cambiare la propria storia. La petizione "Kigula" è di grande aiuto anche per gli altri prigionieri. Dice Susan Kigula che alcune sue ex compagne nel carcere della città di Kampala stanno intraprendendo gli studi universitari. 

Susan ha inoltrato una richiesta di incontro con il Presidente Ugandese Museveni, perché vuole convincerlo a cambiare idea sulla pena di morte. Aggiunge: "Sarà anche un uomo duro, ma è pur sempre un uomo, e negli anni avrà sicuramente la possibilità di maturare un pensiero più umano".

Ricordiamo che l'ultima esecuzione in Uganda è avvenuta nel 2005 e che la Corte Suprema ugandese ha reso incostituzionale la condanna a morte di 417 persone a seguito della petizione guidata da Susan Kigula.  
        







Susan Kigula sarà al Colosseo il 30 Novembre per la Giornata Mondiale di "Città per la vita, città contro la pena di Morte" organizzata da Sant'Egidio in più di 2000 città nel mondo.     

  

sabato 26 novembre 2016

Diamo voce a chi chiede l'abolizione della pena di morte! #Penadimortemai

La Giornata Mondiale delle Città per la Vita/Città contro la Pena di Morte, che si tiene il 30 novembre di ogni anno, rappresenta la più grande mobilitazione contemporanea planetaria per indicare una forma più alta e civile di giustizia, capace di rinunciare definitivamente alla pena capitale.

Per iscrivere la tua città a "citiesforlife" consulta la mappa e informati sulle iniziative che si svolgono nei prossimi giorni in Italia e nel mondo. 

http://nodeathpenalty.santegidio.org

Testimoni della pace e della riconciliazione, esonerati dal braccio della morte e familiari di vittima di crimini violenti, insieme a loro un lungo itinerario nelle città per la vita, con tante idee per rendere migliore il mondo e la giustizia.  

Per saperne di più consulta il sito della Comunità di Sant'Egidio:

http://www.santegidio.org/

venerdì 25 novembre 2016

"Città per la vita, città contro la pena di morte", a Padova

Wilbert Rideau ex condannato a morte

Tra il 28 e il 30 novembre, in occasione della Giornata Internazionale "Città per la vita, città contro la pena di morte", a Padova si terrà una serie di iniziative connesse agli eventi organizzati in oltre duemila città nel mondo.



Leggi gli eventi:


http://www.padovaoggi.it/eventi/citta-vita-pena-morte-

mercoledì 23 novembre 2016

Jakarta, l'impegno per l'abolizione della pena di morte

INDONESIA 

25 novembre


In occasione della Giornata mondiale "Città per la vita, città contro la pena di morte" la Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con l'Università Atmajaya organizza a Jakarta una   conferenza dal titolo "L'abolizione della pena di morte e la riconciliazione"
 



Modera l'incontro un Rappresentante di Sant'Egidio 

Intervengono:Dott. Antonius P.S Wibowo  - Docente della facoltà di legge - Atmajaya  Azas Tigor Nainggolan - Coordinatore del Forum per la difesa per la vita della Conferenza Episcopale IndonesianaAntonio Silo  -  Avvocato / Rappresentante  Capo dello Studio Legale DPC  Peradi di Jakarta Timur


Ingresso libero. Sarà servito un piccolo rinfresco. Gli studenti possono ricevere un certificato di partecipazione  

venerdì 18 novembre 2016

Sant'Egidio: la pietà per i carcerati dai tempi antichi a oggi

Mentre chiude il Giubileo della Misericordia un singolare pellegrinaggio dentro il mondo delle condanne capitali e delle schiavitù contemporanee. 

Giovedì 17 novembre a Roma, nella chiesa di San Giovanni Decollato, luogo antico di dolore, dove si conservano le tombe dei condannati a morte, dove si è conservata la pietà per i carcerati, sono risuonate voci di due testimoni, una della Comunità di Sant'Egidio e l'altra della Comunità Papa Giovanni XXiii. 

Sogniamo un mondo senza pena di morte e schiavitù!


Per saperne di più:

http://www.santamariainportico.it

Pena di morte: crescono all’Onu i “si” per la moratoria, 115 in Terza Commissione

Cresce il sostegno contro la pena di morte nel mondo in Terza Commissione  dell’Assemblea Generale ONU, che si occupa del rispetto dei diritti umani.

La risoluzione viene discussa e votata ogni due anni. 


Di seguito una lettura dei dati della votazione tenutasi il 17 novembre 2016.

Rispetto alla precedente votazione del 2014 la risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni ha ottenuto 115 voti, un voto in più al primo esame della Terza Commissione.

Il documento, non vincolante ma dal forte valore morale, chiede ai paesi dell’Onu di fermare le esecuzioni in vista della totale abolizione della pena capitale, dunque 115 si, 38 no e 31 astenuti. 

E’ dal 2007 che il documento sulla moratoria della pena di morte viene approvato all’Onu. Da allora il numero dei consensi e’ sempre aumentato.  

Nel 2014 i si furono 114, 36 i no e 34 astensioni. La lettura dei voti favorevoli e contrari mostra parecchie variazioni rispetto alla precedente votazione (Assemblea Generale 2014) e non tutte positive. Il Burundi, che dal 2007 aveva sempre votato a favore, ha espresso voto contrario. Chad, Niger, Philippines e Seychelles, che avevano votato a favore nel 2014, si sono astenuti. Probabilmente a far salire il partito ostile alla moratoria e’ stata l’ultima ondata terroristica che ha spinto paesi come la Turchia a cambiare parere. 

Ora l’ultima parola spetta all’Assemblea Generale in seduta plenaria: il voto è previsto entro la fine di dicembre.

Un’altra differenza sta nell’emendamento presentato da Singapore e discusso prima della votazione sulla moratoria. L’emendamento, molto breve, era questo:

Before operative paragraph 1, insert a new operative paragraph, reading: 

Reaffirms the sovereign right of all countries to develop their own legal systems, including determining appropriate legal penalties, in accordance with their international law obligations;

Analogo emendamento era stato presentato anche nel 2014 e bocciato 85 a 55 (22 astenuti).  Questa volta invece è stato approvato per una manciata di voti 76 a 72 (26 astenuti) e quindi inserito nella bozza poi approvata.

I Paesi dell’Unione Europea tra cui l’Italia e altri del fronte anti-pena capitale, che si erano espressi contro l’emendamento, hanno votato si alla risoluzione precisando che si dissociavano dal paragrafo introdotto da Singapore e chiedendo che il loro “distinguo” venisse messo agli atti. 


mercoledì 9 novembre 2016

Preoccupazione e sconforto tra gli abolizionisti: torna il consenso alle esecuzioni in Nebraska, Oklahoma e California

Referendum USA

Insieme alle elezioni presidenziali si sono tenuti ieri negli USA anche tre referendum sull'applicazione della pena di morte che hanno dato risultati sconfortanti, facendo fare al paese parecchi passi indietro rispetto al recente trend abolizionista. 

In Nebraska, si è votato sul rigetto o mantenimento della legge di abolizione della pena capitale che l'assemblea legislativa aveva approvato nel maggio 2015, superando il veto del governatore. Più del 62% dei votanti si è dichiarato a favore del reinserimento della pena di morte nella legislazione dello Stato.

In California, stato mantenitore, si è votato sulla sostituzione della pena capitale con l'ergastolo senza possibilità di grazia (Proposition 62). Inoltre,  si è votato sulle norme che regolano appelli e petizioni dei condannati a morte, per ridurre ad un massimo di 5 anni il tempo per esaurirli (Proposition 66) e sull'obbligo di lavoro per i condannati a morte, inteso quale mezzo per indennizzare i famigliari delle vittime. Il 54% dei votanti ha rifiutato di abolire la pena di morte, mentre il 51% ha votato per rendere più rapido il processo di appello dei condannati a morte. La California aveva già votato nel 2012 sull'abolizione della pena di morte: allora il 52% dei votanti si era dichiarato contrario.

In Oklahoma la pena di morte è ammessa ma vige una moratoria da ottobre 2015  in attesa di verificare i problemi di alcuni metodi di esecuzione. Ieri si è votato su un emendamento costituzionale che ammette la pena di morte, rifiutando di considerarla punizione crudele ed inumana, e considera costituzionali tutti i metodi di esecuzione, esclusi quelli vietati dalla costituzione federale. Più del 66% dei votanti si è dichiarato a favore della costituzionalità della pena di morte.

lunedì 7 novembre 2016

Pena di morte: Sant'Egidio a Nairobi. Dalla commutazione delle pene all'umanizzazione della società

Il 6 novembre alla Kenya School of Law di Nairobi si è tenuta una importante iniziativa in occasione della Giornata Internazionale "Città per la vita, contro la pena di morte" realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio col supporto della Ambasciata Svizzera in Kenya.


L'occasione l'annuncio della commutazione di tutte le condanne alla pena capitale in Kenya - oltre 2700 persone - in ergastolo.

La conferenza è stata aperta dall'Ambasciatore svizzero in Kenya Ralf Hoeckner, che ha ricordato l'impegno della Svizzera in questa lotta ed ha invitato il governo keniota a votare l'accettazione del Secondo Protocollo opzionale nella votazione ONU per la moratoria contro la pena di morte. 

Oltre 350 giovani di Nairobi e di altre città del Kenya hanno partecipato alla conferenza.

Andrea Trentini della Comunità di Sant'Egidio ha sottolineato l'importanza del lavoro di umanizzazione della società a livello individuale e collettivo anche al di là della politica. Martha Karua, già ministro della Giustizia e membro costituente, ha spiegato perché è mancato il coraggio di abolire la pena di morte già nella nuova Costituzione ma anche quali sono gli appigli che vi si possono trovare per questa lotta. Il deputato Agostinho Neto, fondatore della Commissione per i Diritti umani, ha parlato dell'Inter legislativo in corso, mentre Harriette Chaggai, del direttivo della Law Society of Kenya, ha sottolineato le ragioni morali e legali per opporsi alla pena di morte. 

Una grande quantità di domande ha dato conto dell'interesse dei presenti, la conferenza e il dibattito sono stati moderati da Francis Waithaka in rappresentanza della Comunità di Sant'Egidio del Kenya.

Erano presenti anche rappresentanti diplomatici dell'Italia e del Malawi, e attivisti del lavoro nelle carceri.

lunedì 17 ottobre 2016

TOKYO Pena di morte: in Giappone qualcosa di muove

Il Sole24 ore
dal nostro corrispondente Stefano Carrer  

Finalmente qualcosa si muove in Giappone sul fronte di un percorso verso l'abolizione della pena di morte o almeno di una moratoria. In questi giorni le iniziative di sensibilizzazione sulla questione che la Comunità di Sant'Egidio promuove a Tokyo presso la Dieta da cinque anni con l'appoggio dell'Unione Europea si sono svolte in una atmosfera di relativo ottimismo, dopo che la Federazione degli Avvocati giapponesi si e' pronunciata ufficialmente per la prima volta contro la pena capitale. 
Un film su un errore giudiziario
Una decisione - quella dei mondo legale - arrivata sulla scia di un clamoroso errore giudiziario che ha riguardato Iwao Hakamada, oggi ottantenne, tenuto in prigione per ben 48 anni – molti dei quali nel braccio della morte – e scarcerato due anni fa per il fondato sospetto che alcune prove a suo carico erano state manipolate dalla polizia. Sulla sua vicenda all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo - nell'ambito del convegno “No Justice without Life” promosso dalla Comunita' di Sant'Egidio il giorno dopo il meeting alla Dieta – e' stato proiettato il film-documentario “Freedom Moon” del regista Kim Sung-woong, che narra la vita quotidiana di Hakamada dopo il rilascio dal carcere, tra problemi mentali e lenti miglioramenti nell'adattamento a una vita normale dopo decenni di isolamento. Era presente la sorella di Hakamada, Hideko, che per quasi mezzo secolo ha sempre lottato perche' l'innocenza del fratello venisse riconosciuta. 

Giappone. Sant'Egidio: aboliamo la pena di morte


da Avvenire 





Meno di due mesi fa, il caso Sagamihara ha sconvolto il mondo: un giovane armato di coltello è entrato in un centro per disabili e ha massacrato 19 ospiti. Al di là delle sterili posizioni di quanti proponevano "l'occhio per occhio" contro il killer, la Comunità di Sant'Egidio ha voluto invitare la società giapponese a una riflessione sul valore della vita. 
Da qui, "No Justice without Life" (Non c'è giustizia senza vita): una due giorni di dibattiti sullo Stato di diritto e il senso della pena nel quadro della campagna internazionale per l'abolizione delle esecuzioni. L'evento - che si è concluso ieri - è stato organizzato con la Commissione per gli Affari sociali del Parlamento italiano, rappresentata a Tokyo dal presidente Mario Marazziti. «Sentiamo la pena capitale in Giappone come una stridente contraddizione con tanti, troppi aspetti della cultura e della tradizione di questo amato Paese», ha detto Alberto Quattrucci, segretario di Uomini e religioni di Sant'Egidio. Al momento, nei bracci della morte giapponesi, ci sono 130 reclusi: il 10-15 per cento potrebbe essere stato vittima di errori giudiziari. 

venerdì 14 ottobre 2016

Tokyo: No Justice Without Life, l'intervento di Alberto Quattrucci


NO JUSTICE WITHOUT LIFE
Dopo caso di Sagamihara, quando nel luglio scorso un giovane armato di un coltello aveva ucciso 19 persone e ne aveva ferite altre 30 in una struttura per disabili, appare urgente raccogliere tutti coloro che credono in una giustizia che rispetti la vita. 
Con la Comunità di Sant'Egidio e la Commissione per gli Affari Sociali del Parlamento Italiano a Tokyo, la prima giornata di riflessione per discutere sullo Stato di diritto e il senso della pena in Giappone, nel quadro della norma internazionale, 
per l'abolizione della pena di morte :

L'intervento del Prof. Alberto Quattrucci 
Venerdì 14 ottobre ore 10:00 – 12:30 

Prof. Alberto Quattrucci Segretario generale UeR - Comunità di Sant’Egidio

Eccellenze, onorevoli parlamentari, cari amici,sono cinque anni che la Comunità di Sant’Egidio promuove a Tokyo, in ottobre, eventi pubblici sul tema dei diritti umani e della pena capitale: quattro anni che lo facciamo qui, in questa sala, nel cuore del potere legislativo giapponese. Il titolo: “NO JUSTICE WITHOUT LIFE”, non esiste giustizia senza vita.

giovedì 13 ottobre 2016

Sant'Egidio: 14 ottobre a Tokyo la Conferenza No Justice Without Life


Domani 14 ottobre a Tokyo la prima giornata che raccoglie parlamentari, testimoni, uomini di religione per l'abolizione della pena di morte in Giappone



Dopo caso di Sagamihara, quando nel luglio scorso un giovane armato di un coltello aveva ucciso 19 persone e ne aveva ferite altre 30 in una struttura per disabili, appare urgente raccogliere tutti coloro che credono in una giustizia che rispetti la vita. 

La Comunità di Sant'Egidio e la Commissione per gli Affari Sociali del Parlamento Italiano invitano a due giornate di riflessione per discutere di nuovo sullo Stato di diritto e il senso della pena in Giappone, nel quadro della norma internazionale, per l'abolizione della pena di morte 

di seguito il programma dell'evento del 14 ottobre a Tokyo:


Conferenza venerdì 14 ottobre ore  10 - 12,30

No Justice Without Life                                                                       
House of RepresentativesFirst Members’ Office Bldg. 1F – Congress Hall2-1-2 Nagata-cho, Chiyoda-ku, Tokyo

Program

I Part

Conduttore
Yuko Shiota
Center for Prisoners’ Rights

Opening Addresses
Alberto Quattrucci
Secretary General of Peoples and Religions
Community of Sant’Egidio
Domenico Giorgi
Ambassador of Italy to Japan
Francesco Maria Fini
Deputy Head of  EU Delegation to Japan, Introductory Lecture
Mario Marazziti
Chairman of the Commission for Social Affairs to the Italian House of Representatives

Movie on the Death Penalty in the World


II Part



Moderator

David McNeill
Japan correspondent  for Irish Times, Independent 
and Japan Times newspapers, USA

Interventions
Shizuka Kamei
Chairman  of the Parliamentary League 
for the Abolition of Death Penalty 


Yoshio Urushibara

Komeito Party - 

Chairperson of the Central Committee


Seiken Sugiura
Liberal Democratic Party 

Former Minister of Justice
who refused to carry out executions during his term of office


Witnesses


Osamu Kamo
President of JFBA's Committee 

on Abolition of the Death Penalty


Hideko Hakamada
Sister of Iwao Hakamada, innocent, world’s longest-held 
death row inmate - 48 years - freed on March 27th, 2014


Ryuji Furukawa
Seimeizan Shweitzer-ji 

Contributions

Yukihisa Fujita
Democratic Party, 

Director General of International Department
Mizuho Fukushima
Social Democratic Party, 

Member of the House of Councilors of Japan
Tadashi Shimizu
Japan Communist Party , 



Member of the House of Representatives of Japan
Nobuto Hosaka
Mayor of Setagawa 

Former Secretary General of the Parliamentary League 



for the Abolition of Death Penalty 

III Part
Conductor
Yuko Shiota
Center for Prisoners’ Rights 

Debate


(free interventions)

Conclusions
Mario Marazziti
Chairman of the Commission for Social Affairs 

to the Italian House of Representatives