martedì 27 febbraio 2018

In Texas si riduce il sostegno dei cattolici alla pena di morte

Il vescovo Michael Olson di Fort Worth crede che i vescovi cattolici in Texas stiano lentamente riducendo il sostegno alla pena di morte. Il Texas è stato che più usa la pena capitale negli Stati Uniti.

Le sue osservazioni sono arrivate in un'intervista con Crux pochi giorni dopo che il governatore Greg Abbott ha concesso la grazia a Thomas Whitaker meno di un'ora prima della sua esecuzione, una decisione che  i vescovi cattolici dello stato hanno elogiato.  Whitaker non sarà ucciso, ma resterà in prigione senza la possibilità di libertà condizionale. Suo padre stesso ha chiesto che venisse salvata la sua vita, ribellandosi alla sentenza di morte perché suo figlio, malgrado sia il colpevole, è l'unico familiare che gli rimane in vita. In questo modo ha guidato il Texas Board of Pardons e Paroles del Texas a fare una raccomandazione unanime al governatore, che ha poi accolto la richiesta.

Il governatore Abbott, che è cattolico, è un convinto difensore della pena capitale - una posizione peraltro della stragrande maggioranza dei texani. Un recente sondaggio congiunto dell'Università del Texas e del Texas Tribune rileva che solo il 21% si oppone alla pratica. 

Nonostante ciò il Vescovo Oslon ritiene che la clemenza concessa dal Governatore Abbott sia un segnale incoraggiante che i cattolici stanno iniziando a considerare diversamente la pena di morte, c'è però molto lavoro da fare per promuovere una maggiore consapevolezza sulla sua inefficacia per ridurre il crimine e sulla sua ammissibilità, sia dal punto di vista religioso, che giuridico. D'altra parte ha poi aggiunto "La grande sfida che affrontiamo come Chiesa e come vescovi è che i cattolici tendono uniformarsi al pensiero laico anche su altri temi che riguardano il bene comune, come l'immigrazione". 

lunedì 26 febbraio 2018

Benin: commutate le ultime condanne a morte in ergastolo

Salutiamo con soddisfazione la decisione del presidente della Repubblica del Benin, Patrice Talon, che il 15 febbraio 2018 per decreto ha commutato le ultime condanne a morte in ergastolo.

E’ l’ultimo passo di un percorso che sta conducendo il Benin all’abrogazione totale della pena di morte dagli ordinamenti del paese. Il 5 luglio 2012 con il deposito dello strumento di adesione, il Benin è divenuto parte del Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, relativo all’abolizione della pena di morte. Anche se la pena di morte rimane parte della legislazione interna fino a quando il Parlamento non rimuoverà le disposizioni di legge in materia, la ratifica senza riserve del Secondo Protocollo, in vigore a tutti gli effetti dal 5 ottobre 2012, fa del Benin un Paese totalmente abolizionista. Infatti, in base all’articolo 1, commi 1 e 2, del Secondo Protocollo, “Nessuno all’interno della giurisdizione di uno Stato parte del presente Protocollo sarà giustiziato” e “Ogni Stato parte adotta tutte le misure necessarie per abolire la pena di morte nella sua giurisdizione”.

Il 21 gennaio 2016, la Corte costituzionale del Benin ha disposto che l’entrata in vigore del Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che sancisce l’abolizione della pena di morte, e la sua ratifica da parte dello stato, “rendono ora inefficace ogni disposizione di legge [comprese quelle del codice penale] che prevede la pena di morte come sanzione” (Sentenza della Corte costituzionale del Benin: atto DCC 16-020). La Corte costituzionale ha ritenuto che “nessuna disposizione di legge contenuta nell’ordinamento giuridico interno possa più contenere menzione della pena capitale; che, allo stesso modo, nessun procedimento penale intrapreso da qualsiasi giurisdizione possa avere come base legale una disposizione che preveda la pena di morte quale sanzione per il reato commesso, così che adesso nessuno può più essere condannato a morte in Benin”. Questa sentenza ha di fatto abolito la pena di morte per tutti i reati in tutto il territorio nazionale.

venerdì 23 febbraio 2018

Texas: la famiglia della vittima chiede pietà per il condannato

Florida, Alabama e Texas, 22 febbraio 2018: in un solo giorno l'America aveva programmato la data di morte per tre condannati. Cosa ne è stato di quelle tre vite appese a un filo?

Lo stato della Florida ha portato a compimento l'esecuzione letale di Branch, nella prigione statale della Florida a Raiford. Eric Branch è morto per iniezione letale, dopo quasi 25 anni trascorsi nel braccio della morte. 

Lo stato dell'Alabama ha concesso una sospensione a Doyle Hamm, 61 anni, malato terminale, un uomo troppo malato e dalle vene troppo indebolite perfino per potergli praticare l'iniezione letale.

Kent e Thoma Whitacher
Il governatore del Texas Greg Abbott invece ha commutato in pena a vita la condanna a morte di Thomas Whitacker, per sempre. Abbott ha ha accolto la raccomandazione rara e unanime del Texas Board of Pardons and Parole di concedere la grazia Thomas.  E' una storia terribile e umana, che parla di un padre che ha perdonato il figlio che gli ha portato via con mano violenta la moglie e il fratello e ha chiesto per lui la grazia.
Aveva promesso di perdonare chiunque avesse ucciso la maggior parte della sua famiglia. Poi ha saputo che era suo figlio.
La famiglia Whitacker
La rabbia e la fede si sono combattute nell'animo di Kent Whitaker, padre di Thomas, anche lui colpito da un proiettile a sei centimetri dal suo cuore. Era il dicembre 2003. Era stato un marito e padre di due ragazzi in età universitaria, ora era vedovo, e il suo figlio più piccolo era stato assassinato. 
Ma i versetti della Bibbia hanno liberato  dalla rabbia i pensieri di Whitaker: "E sappiamo che in tutte le cose Dio lavora per il bene di coloro che lo amano", ha ricordato. Così Whitaker ha deciso di perdonare chi gli aveva portato via parte della sua famiglia. 
Il perdono del padre di Thomas Whitaker è stato il fondamento della richiesta, inoltrata al Texas Board of Pardon and Parole, perché, così ha dichiarato, la sentenza di morte contro suo figlio è stata viziata: nessuno dei familiari - né lui né la famiglia di sua moglie - avevano chiesto né volevano la sua esecuzione.
"Il Texas” ha affermato il Padre di Thomas, “dice di essere uno stato che rispetta diritti delle vittime. È qualcosa di cui siamo orgogliosi" e ha aggiunto: "per questo ho chiesto che venga riconosciuto il diritto delle vittime che chiedono pietà e non cercano vendetta".
Kent Whitacker non ha abbandonato suo figlio nemmeno quando la Polizia lo ha avvisato che egli era il principale indiziato, colpevole della tragedia che aveva spezzato la sua famiglia. Kent rispondeva: "Ho intenzione di restare accanto a mio figlio, anche se è il responsabile."
Nel settembre 2005, Bart fu arrestato. Kent Whitaker andò subito a visitarlo.
Fin dall'inizio i pubblici ministeri hanno rifiutato di escludere la pena di morte anche dopo che Kent Whitaker e altri membri della famiglia, compresi i parenti della moglie deceduta, li hanno esortati a non farlo.  Il procuratore distrettuale chiese:" Allora. Signor Whitaker, mi sta chiedendo di non perseguire con la pena di morte?" Kent Whitacker si alzò dalla sedia, si inginocchiò e disse:"la sto implorando di non condannare a morte mio figlio".

giovedì 22 febbraio 2018

Che la richiesta di clemenza possa trovare ascolto in Texas

Il Texas Board of Pardons and Parole del Texas ha richiesto la clemenza per Thomas B.Whitaker, condannato a morte per un omicidio avvenuto nel 2003. La richiesta verrà esaminata nelle prossime ore dal governatore del Texas Greg Abbott, che ha l'ultima parola per approvarla e per trasformare la condanna a morte di Thomas in pena a vita. 






Colpisce che dal 2007 il Texas Board of Pardons and Parole non presentava una richiesta di questo tipo. Apprezziamo il gesto con la speranza che possa ripetersi sempre. 
Ma certo quella di oggi è una giornata particolare, non può passare inosservata. In un giorno solo, in questo 22 febbraio, sono previste tre esecuzioni, una in Texas, una in Florida Eric Branch, la terza in Alabama dove Doyle Hamm malato terminale di cancro attende anche lui l'iniezione letale. 

Giornata di preghiera e di speranza per tante associazioni abolizioniste, vicine al dolore di questi tre uomini, a quello dei loro familiari, che chiedono di fermare una, due, tre, tante esecuzioni che non riportano indietro chi non c'è più, ma aggiungono solo dolore a violenza a non finire.
Ci uniamo nella preghiera con chi lotta e crede che ogni uomo può cambiare. 

Continuiamo a mandare appelli http://nodeathpenalty.santegidio.org/



lunedì 19 febbraio 2018

Inviamo appelli per chiedere la salvezza di Thomas e di Eric

Eric Branch, Florida death row 
Eric in Florida e Thomas in Texas, entrambi hanno la data di esecuzione il 22 febbraio, solo tre giorni ancora. 
Thomas Whitacker, Texas death row
Per evitare la morte di Whitaker e Branch si è mobilitata la Chiesa statunitense - in prima linea nella battaglia in difesa della vita di ogni persona - tramite  appelli che sono stati lanciati da Catholic Mobilizing, sostenuta in Italia dalla Comunità di Sant’Egidio. 
http://www.vaticannews.va/
Sono migliaia gli appelli rivolti ai due Governatori per chiedere di verificare ancora le loro situazioni processuali e di ripensare a un gesto di clemenza.  

Aiutaci ad inviare appelli attraverso questo link http://nodeathpenalty.santegidio.org/ 
contatta sui social i tuoi familiari, i tuoi amici e conoscenti!
Tanti Amici di penna si stanno impegnando per dire a tanti che la pena di morte va abolita, che ogni uomo e ogni donna può e deve avere una speranza. Lo dice Papa Francesco che non c'è pena valida senza speranza. 

Il Gambia annuncia la moratoria della pena di morte!


Il Presidente Adama Barrow annuncia il primo passo verso abolizione della pena di morte in Gambia: la moratoria. 


"Per cancellare la paura e garantire lo stato di diritto"  lo aveva detto già nel 2017 il Presidente del Gambia Adama Barrow,  firmando all'Onu il trattato sull'abolizione della pena capitale.


Il presidente del Gambia, Adama Barrow, ha annunciato una moratoria sulla pena di morte nel Paese durante un discorso per il 53esimo anniversario dell’indipendenza del Paese. Cinque anni fa l'esecuzione di nove detenuti, da parte del precedente regime, aveva provocato proteste internazionali.

Ecco ancora le parole del Presidente:  "Abbiamo vinto la dittatura, ma mantenere la pace per rafforzare la nostra democrazia resta per noi la sfida più grande!" 
Con sant'Egidio ringraziamo il Presidente per questa scelta, siamo certi che la moratoria della pena capitale aiuterà questo processo.

Il Gambia, piccolo Paese anglofono geograficamente contenuto su tre lati dal Senegal, è stato gestito con mano di ferro per 22 anni da Jammeh, ex militare. Oggi volta pagina a partire dal diritto alla vita.