mercoledì 15 giugno 2016

Pena di morte: il VI Congresso mondiale a Oslo dal 21 al 23 giugno


di Domenico Letizia
da l'Opinione

Un appuntamento importantissimo si avrà a fine giugno per l’affermazione dei diritti umani, dello stato di diritto e per un confronto mondiale sull’abolizione della pena capitale in tutto il globo. Dal 21 al 23 giugno si terrà ad Oslo il VI Congresso mondiale contro la pena di morte, appuntamento promosso dalla Ong “Ensemble contre la peine de mort” e dalla “World Coalition Against the Death Penalty”, con il supporto del ministero degli Affari Esteri della Norvegia, alla quale partecipano circa 140 organizzazioni da tutto il mondo. Scopo del Congresso è quello di giungere ad “eliminare l’obbligatorietà della pena di morte”, e trasformare i Paesi abolizionisti di fatto in abolizionisti di diritto. Inoltre, il 20 giugno, in concomitanza con il Congresso, si svolgerà, presso l’Università di Oslo, un side event sul tema, organizzato dal Network delle Università contro la Pena di morte. Coordinatore del Congresso è l’italiano Antonio Stango, membro del direttivo di “Nessuno tocchi Caino”, della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (Lidu) e segretario del Comitato italiano Helsinki per i diritti umani.

Tentiamo di analizzare al meglio il valore e il lavoro di tale appuntamento. Il Congresso mondiale contro la pena di morte è un evento promosso dall’organizzazione francese Ensemble contre la peine de mort (Ecpm), impegnata dal 2000 nella lotta per l’abolizione universale della pena capitale, in collaborazione con la World Coalition Against the Death Penalty, un network di cui fanno parte circa 150 organizzazioni ed istituzioni locali, tra cui, in Italia, Nessuno tocchi Caino e la Comunità di Sant’Egidio. Dopo
Strasburgo nel 2001, Montreal nel 2004, Parigi nel 2007, Ginevra nel 2010 e Madrid nel 2013, il Congresso mondiale è arrivato alla sua sesta edizione. Si riuniranno rappresentanti di governi, Premi Nobel, accademici, Ong, avvocati, giuristi e testimoni della pena di morte, provenienti da circa ottanta Paesi, al fine di promuovere un dibattito mondiale per l’abolizione della pena capitale nei Paesi che attualmente la prevedono e la praticano e di trasformare i Paesi abolizionisti di fatto in abolizionisti di diritto, affinché cancellino definitivamente, dal quadro legislativo e dal Codice penale, la pena di morte.


In occasione di questo evento sarà affrontata la problematica del terrorismo internazionale e l’utilizzo della pena capitale, una tavola rotonda ad hoc dedicata a tale argomentazione. L’obiettivo dei lavori che si svilupperanno intorno alla tavola rotonda è quello di analizzare, con i suoi partecipanti, le conseguenze che le misure antiterroristiche adottate da diversi Stati hanno avuto sui diritti umani. L’impiego dei droni per omicidi mirati è divenuto il simbolo della lotta al terrorismo, soprattutto in Occidente. Una guerra extragiudiziaria al terrorismo, che si basa su informazioni d’intelligence segrete e di cui è praticamente impossibile verificare l’attendibilità. Anch’essa rappresenta, quindi, una risposta al terrorismo che sicuramente merita un’accurata analisi sulla sua efficacia e sulla sua pericolosità, nonché una costante violazione ai principi del diritto internazionale umanitario.

Durante il Congresso si potrà assistere ad innumerevoli iniziative culturali. La responsabile del programma culturale è la radicale Eleonora Mongelli. Si tratta di discernere sui valori dello Stato di Diritto in contrasto alle logiche emergenziali che stanno caratterizzando gli ultimi tempi. Un appuntamento transnazionale che le istituzioni nazionali dovrebbero avvalorare con deciso e concreto impegno.

(*) Consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino e membro della Lidu

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