lunedì 16 marzo 2015

Le Comunità di Sant'Egidio di Indonesia impegnate per la difesa della vita

Le Comunità di Sant'Egidio di Indonesia sono fortemente impegnate in questo tempo per la difesa della vita dei dieci stranieri condannati a morte, che rischiano l'esecuzione. Incontri e preghiere per tenere desta l'attenzione sul pericolo di esecuzioni e continuare a sperare. 

Quello contro la pena di morte è uno sforzo iniziato già nel mese di gennaio, in occasione della precedente esecuzione dei sei condannati alla pena capitale, quattro uomini e due donne, che hanno trovato la morte il 14 gennaio scorso. 


Attraverso incontri e conferenze dicono la propria contrarietà alla pena di morte e chiedono clemenza in collaborazione con la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale indonesiana, con la rappresentanza indonesiana per i Diritti Umani presso l'Asean e altre otto associazioni che nel paese si occupano della difesa dei Diritti dell'Uomo.



Insieme a loro anche Siti Musdah, un'autorevole donna musulmana, teologa e giurista,
professore presso l'Università islamica di Jakarta e Presidente della Indonesian Conference on Religions and Peace (ICRP), nonché direttore della Megawati Institute, sostenitrice del Presidente Jokowi, ma anche convinta che la pena di morte sia contraria al senso di umanità e alla fede islamica.


Le Comunità di Sant'Egidio in Indonesia pregano affinché siano risparmiate le vite dei 10 condannati a morte. Tra venerdì e domenica scorsa si sono tenuti degli affollati incontri di preghiera a Maumere, con una cerimonia detta delle mille candele, e a Kupang, Jakarta, Yogyakarta e altri luoghi. I media hanno ripreso questi incontri di preghiera che rappresentano anche una risorsa di cultura e di speranza.  

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono graditi. La redazione si riserva di moderare i commenti che non contribuiscono alla rispettosa discussione dei temi trattati