sabato 11 ottobre 2014

Oklahoma una nuova stanza delle esecuzioni, mentre il mondo chiede uno stop

Oklahoma spende 100 mila dollari per la nuova stanza delle esecuzioni, mentre il mondo chiede uno stop.

Ansa, L'Huffington Post

L'appuntamento con il boia per Charles Warner è il 13 novembre: per il condannato la cui esecuzione fu sospesa in extremis in aprile dopo il fiasco dell'agonia di Clayton Lockett lo Stato dell'Oklahoma ha srotolato il tappeto rosso. Una camera della morte nuova di zecca, dal lettino dell'iniezione letale da 12.500 dollari alla moquette costata poco più di 500 è stata inaugurata in questi giorni e presentata ai giornalisti: una macabra coincidenza mentre gran parte del mondo riflette sull'abolizione delle esecuzioni nella giornata mondiale contro la pena di morte.

Dal segretario generale Ban Ki-moon al ministro degli esteri italiano Federica Mogherini, l'appello unanime è allo stop di una pratica che, come ha detto Ban, "non ha posto nel 21esimo secolo". Mobilitate le Ong, dalla Comunità di Sant'Egidio che dedica due convegni all'Asia a Nessuno Tocchi Caino che punta i riflettori sull'Africa dove Ruanda, Burundi, Gabon, Togo e Benin hanno di recente mandato il boia in pensione.

Non così in Oklahoma, dove il 29 aprile Lockett ha impiegato 43 minuti a morire inducendo lo Stato a uno stop temporaneo delle esecuzioni: lì, come in 31 altri Stati americani, la pena di morte continua ad aver posto nei codici anche se alcuni di questi stati osservano una moratoria di fatto. Ai reporter condotti in visita nel penitenziario di McAlester, il direttore delle "operazioni sul campo" Scott Crow ha vantato le capacità del nuovo "tavolo operatorio" dotato di un motore elettrico che può alzarsi o abbassarsi per venire incontro "non solo ai bisogni dei testimoni ma alle richieste dei condannati".

Le migliorie della camera della morte sono state ordinate dal direttore del carcere Robert Patton dopo il fiasco di aprile a un costo complessivo di 106 mila dollari e qualche spicciolo. Per le stringhe di cuoio che fermeranno braccia e gambe di Warner in attesa dell'ingresso dell'ago in vena, i contribuenti statali hanno pagato quasi 2.000 dollari. Altri 6.000 dollari sono andati nella macchina per le ecografie che aiuterà il boia a trovare le vene. Sono stati ordinati 34 nuovi aghi (quelli in dotazione prima non erano della giusta misura, ha scoperto l'inchiesta seguita al caso Lockett) e nuove siringhe. Ed è stato anche approvato un nuovo protocollo di esecuzione su cui il penitenziario ha diffuso scarsi dettagli se non per rivelare che il numero dei giornalisti ammessi come testimoni è stato dimezzato: da 12 saranno d'ora in poi appena cinque, una misura necessaria - ha spiegato Crow - per far più spazio al boia nella cosiddetta "chemical room" dove i tecnici della morte somministrano le iniezioni letali.

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