mercoledì 28 maggio 2014

Pena morte in USA, la Corte Suprema chiede maggiore tutela della dignità dei disabili mentali

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha posto nuovi limiti a tutela dei condannati a morte considerati disabili mentali. 

In particolare, con una sentenza approvata a stretta maggioranza, 5 contro 4, la Corte ha abrogato le leggi in vigore in Florida, Kentucky e Virginia, secondo cui un detenuto che avesse ottenuto un quoziente d'intelligenza superiore a 70 punti, automaticamente non poteva dimostrare di essere disabile mentale, e quindi era destinato al boia.    

I giudici 'progressisti', tra i quali è presente anche Anthony Kennedy, sono convinti che imporre per legge, come unico criterio per stabilire le condizioni di un condannato a morte, il cosiddetto IQ-test e' ''incostituzionale'' perché ''crudele''. "La pena di morte è la sanzione più grave che la nostra società può imporre", ha scritto Kennedy. "Le persone che affrontano la pena capitale devono avere l'opportunità di dimostrare che la Costituzione proibisce la loro esecuzione. Leggi come quella della Florida invece sono in contrasto con l'impegno della nostra Nazione a favore della dignità e il dovere di insegnare la decenza umana come il segno di un mondo civile".

In passato la Corte Suprema aveva infatti stabilito che giustiziare una persona con ritardi mentali è incostituzionale, fissando il limite a un quoziente intellettivo di 70 punti (la maggior parte delle persone hanno 100 punti). Tuttavia è previsto un margine di errore: secondo diversi medici anche persone che arrivano a punteggi intorno a 75 possono essere definiti disabili.

La Florida dunque non può utilizzare come unico criterio quello del quoziente intellettivo di 70 perché questo tipo di test ha un margine di errore e che molti detenuti con risultati superiori presentano comunque evidenti segni di disabilità mentale. 

Questa importante decisione della Corte garantisce una maggiore difesa 
dei condannati con disabilità mentali. Il caso preso in considerazione fa riferimento a Freddie Lee Hall, secondo la Suprema corte della Florida
l'uomo poteva essere giustiziato perché il suo quoziente intellettivo 
era intorno ai 70 punti. D'ora in avanti i legali possono presentare ulteriore documentazione che accerti lo stato mentale.  Due settimane fa una corte di
Appello di New Orleans aveva sospeso all'ultimo l'esecuzione che sarebbe dovuta avvenire in Texas di Robert James Campbell, 41 anni: secondo la perizia presentata dai legali Campbell quando è stato imprigionato all'età di 19 anni aveva un quoziente intellettivo di 71 punti.

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono graditi. La redazione si riserva di moderare i commenti che non contribuiscono alla rispettosa discussione dei temi trattati