venerdì 18 aprile 2014

Iran: la madre della vittima sospende l'esecuzione in piazza. Balal è salvo


Quella di Balal sembrava un’esecuzione come tante altre in Iran… quando improvvisamente da una delle strade di Royan è comparsa una donna che piangeva, 
ha schiaffeggiato Balal, ma ha fermato il boia. Era la madre della vittima. E così si è fermata un'esecuzione in piazza: la madre della vittima ha salvato l'assassino di suo figlio. E' successo dopo una campagna di mobilitazione. 

"Piangeva e ha chiesto perdono" ha detto la madre della vittima "Gli ho dato uno schiaffo, questo mi ha calmata. Gli ho detto - ti punisco per il male che mi hai fatto - ma sono credente." Poi ha detto alla folla che è difficile avere la casa vuota e senza figli, e ha raccontato che quattro anni prima ha perso un altro figlio a causa di un incidente. 
La gente è ammutolita, ha applaudito e alcuni piangevano. 
Anche un agente si è commosso.
Balal perdonato ha dichiarato: "Ho detto ai miei amici di non prendere mai un coltello in mano. Peccato che nessuno mi abbia schiaffeggiato prima". 
L'esecuzione è stata sospesa all'ultimo minuto. L'uomo aveva già il cappio intorno al collo quando la mamma giovane che aveva ucciso gli è avvicinata e lo ha schiaffeggiato in viso risparmiandogli però la vita. 
La storia: sette anni fa Balal, 20 anni, aveva ucciso Abdollah Hosseinzadeh durante una lite.

Quello che è accaduto in piazza ha sorpreso tutti e ha segnato un precedente importante in uno dei paesi con il più alto numero di condanne a morte nel mondo dopo la Cina. La madre di Abdollah ha schiaffeggiato Balal e il marito gli ha levato il cappio dal collo. Gli attimi seguenti raccontano uno straordinario abbraccio tra due madri in lacrime: una che piange il figlio morto e l'altra quello risparmiato. La famiglia di Abdollah aveva già perso un altro figlio di 11 anni in un incidente di moto. "Ho deciso di salvarlo - spiega il padre - perché un sogno mi ha cambiato. Abdollah che mi diceva che si trovava in un bel posto e c'era più bisogno di vendicarsi". Oggi Balal è salvo, ma in prigione. 
Secondo la legge islamica un condannato  morte può scontare la pena in prigione e scampare alla morte se se viene perdonato dalla famiglia della vittima, che riceve un risarcimento in denaro.  

La grazia di Balal è stata preceduta da una campagna di mobilitazione sostenuta da noti artisti e sportivi, come il calciatore Ali Daie e il presentatore televisivo Adel Ferdossipour, che avevano chiesto alla famiglia della vittima di accordare il perdono. 
Questo genere di campagna mediatica è ancora rara in Iran dove, secondo fonti ONU, più di 170 persone comprese almeno due donne sono state messe a morte da'inizio del 2014.
http://abcnews.go.com

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