mercoledì 16 dicembre 2015

Papa Francesco torna a chiedere l'abolizione della pena di morte

Abolire la pena di morte e concedere l’amnistia. È l’appello di papa Francesco contenuto nel Messaggio per la 49a Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il primo gennaio 2016 sul tema: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”. Dunque papa Francesco chiede gesti concreti agli Stati in occasione del Giubileo. 
E un capitolo del suo messaggio, reso noto oggi dalla Santa Sede, è dedicato alla condizione dei prigionieri.

Innanzitutto cancellare la pena di morte

Il Papa ricorda "la finalità rieducativa della sanzione penale" e chiede di valutare "la possibilità di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria". Più in generale, sottolinea che "in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le condizioni di vita nelle carceri". E soprattutto, rinnova "l’appello alle autorità statali per l’abolizione della pena di morte, là dove essa è ancora in vigore".
Papa Francesco parla al Congresso americano

Gli Stati, dice Bergoglio, sono chiamati a gesti concreti, ad atti di coraggio nei confronti delle persone più fragili delle loro società, come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati. 

C'è quindi la richiesta esplicita di concedere un'amnistia: "Desidero rinnovare l’appello a considerare la possibilità di un’amnistia".

Vinci l’indifferenza e conquista la pace


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Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona! All’inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati.

La pace nel segno del Giubileo della Misericordia. Nello spirito del Giubileo della Misericordia, ciascuno è chiamato a riconoscere come l’indifferenza si manifesta nella propria vita e ad adottare un impegno concreto per contribuire a migliorare la realtà in cui vive, a partire dalla propria famiglia, dal vicinato o dall’ambiente di lavoro.

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