La Comunità di Sant'Egidio esprime dolore per le tre esecuzioni in Indonesia.
La Comunità di Sant'Egidio esprime dolore per le tre esecuzioni avvenute in
Indonesia, chiede che si consideri una moratoria delle esecuzioni per consentire alla società indonesiana una riflessione serena sull'uso della pena di morte.
Il 17 maggio 2013 è stata eseguita la condanna a morte di 3 persone, Ibrahim, Jurit e Suryadi, per un crimine commesso nel 1991.
La Comunità di Sant'Egidio esprime il proprio dolore per questa triplice esecuzione, avvenuta dopo quasi 5 anni di sospensione delle esecuzioni in Indonesia, e invita il governo e le autorità a riconsiderare l'opportunità di una moratoria, in modo da aprire un dibattito sereno sull'uso della pena capitale, ripudiato da tante parti della società civile, indipendentemente dall'appartenenza religiosa.
Non c'è giustizia senza vita.
Auspichiamo che l'Indonesia, che ha visto in questi anni uno straordinario sviluppo democratico, prosegua nella strada dei diritti umani e di una giustizia equa per tutti i suoi cittadini.
Chiediamo quindi che si applichi una moratoria per i 130 condannati attualmente nei bracci della morte e che si riapra nelle sedi opportune un dibattito per una giustizia capace di rispettare sempre l'inviolabilità del diritto alla vita.
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