L'intervista pubblicata su Notizia Italia News:
http://www.notizieitalianews.com/2013/01/emergenza-carceri-in-italia-lapproccio.html?m=1
Emergenza carceri e povertà:
le case di Lavoro e la mancanza di sostegni esterni
Abbiamo avuto l'occasione di incontrare, nel corso di un bellissimo pranzo di Natale, gli internati che si trovano nella Casa di Lavoro del carcere di Sulmona.
Erano in maggioranza italiani con problemi di tossicodipendenza o con disturbi psichiatrici. L’internamento, in assenza di una valutazione positiva, che dipende anche dalle concrete possibilità di reinserimento, viene prorogato, analogamente a quanto avviene per gli internati negli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari). Alcuni degli ospiti con cui abbiamo pranzato ci hanno raccontato di provenire da un OPG.
Chi è assegnato alla casa di lavoro dovrebbe lavorare, ma il lavoro, soprattutto a Sulmona, non c’è. Trascorso il periodo di detenzione il giudice può dichiarare persistente la pericolosità sociale e fissare un nuovo termine per un esame ulteriore. Il periodo di detenzione in una Casa di Lavoro non può essere inferiore a un anno, che possono diventare due anni o anche più (sembra fino a quattro anni o addirittura più). Per questo motivo viene da molti definito ergastolo bianco.
Per rispondere a questa condizione di povertà, che consiste anche nella mancanza di indumenti e di generi di prima necessità, sono stati distribuiti nel carcere di Sulmona, centinaia di felpe e prodotti per l'igiene.
Grazie alla Comunità di Sant'Egidio per il lavoro che fa nelle carceri. E' difficile credere che uomini e donne in Italia non abbiano vestiti o prodotti per l'igiene personale. I detenuti sono uomini e donne e va salvaguardata la loro dignità.
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