lunedì 3 dicembre 2012

Pakistan. “Humanity for prisoners”: conferenza a Lahore su carcere e pena di morte

Oltre 150 studenti delle facoltà di Lahore hanno preso parte alla conferenza promossa dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema delle carceri e della morte di morte. Al tavolo dei relatori, avvocati ed esperti di diritti umani in Pakistan , e tra i giovani soprattutto studenti musulmani: tutti riuniti presso la Sala conferenze della cattedrale di Lahore. L’evento è stato importante non solo per il dibattito sul tema del carcere e della pena di morte, ma ha rappresentato un segno di unione fra cittadini di diverse fedi religiose per il progresso del Paese.





Il titolo scelto, “Umanità per i prigionieri”,
ha messo in evidenza l’urgenza di forme
più umane di detenzione per i 63.000 reclusi
delle quattro province pakistane del Punjab,
Sindh, Balochistan, e NWFP. Esperti della
National Commission for Justice and Peace,
della South Asia Partnership- Pakistan e delle
università della capitale culturale del Pakistan
si sono confrontati sul tema.“Oggi in Pakistan il 99% dei detenuti sono persone povere, spesso vittime di accuse ingiuste”-  ha detto Nizar Safdar, vice direttore della Punjab University, primo ateneo del Paese,  – “La vita è un bene

prezioso, nessuno ha il diritto di toglierla. Per questo neanche lo Stato ha il diritto di privare nessuno della vita. Voi giovani dovete sognare di cambiare la mentalità del Paese e di portare nei tribunali la giusta difesa degli innocenti”. Yousaf Benjamin, della National Commission for Justice and Peace ha dichiarato la propria contrarietà alla pena di morte “perché sono forte della mia fede”.  Da molti anni Sant’Egidio visita regolarmente i detenuti della città di Sarghoda, nel cui distretto sono oggi rinchiusi oltre 2600 persone.
Azeem Bhatti, responsabile della Comunità, ha raccontato l’esperienza in carcere: distribuzioni alimentari, medicinali, analisi cliniche e poi feste per il Ramadan, il Natale e l’Eid ul Aza.

Mons. Shaw, vescovo di Lahore, ha ringraziato la Comunità per aver promosso la conferenza ed espresso il desiderio che ogni anno la diocesi si faccia promotrice di una riflessione sul carcere.


 


 

 

 

 

 

 

 

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