venerdì 24 novembre 2017

Malesia: il governo rivede l'obbligatorietà della condanna a morte per traffico di droga


Importante decisione riportata dall'Agenzia Nova, il governo della Malesia ha proposto infatti di reintrodurre nell’ordinamento nazionale l’originale formulazione della Dangerous Drugs Act del 1952, che attribuisce discrezionalità alle corti nella definizione della pena per i colpevoli di traffico di droghe.

Il provvedimento era stato emendato nel 1983, introducendo un paragrafo che prevedeva l'obbligatorietà della pena capitale, senza alcun margine di discrezionalità per le corti.  La legge della Malesia sugli stupefacenti pericolosi dunque prevede la pena di morte obbligatoria per chiunque sia riconosciuto colpevole di traffico di droga o di aiutare altri nel traffico di sostanze illegali. 

In proposito il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite aveva affermato che "l'imposizione automatica e obbligatoria della pena di morte costituisce una privazione arbitraria della vita, in violazione dell'articolo 6, paragrafo 1, del Patto internazionale sui diritti civili e politici, in circostanze dove si impone la pena di morte, senza alcuna possibilità di prendere in considerazione la situazione personale dell'imputato o le circostanze del reato". 

L’emendamento attuale dunque reintroduce la discrezionalità per i giudici, che potranno comminare pene minori se in presenza di condizioni specifiche, come l’assenza di prove specifiche della compravendita di droga al momento dell’arresto. 


(da Agenzia Nova Kuala Lumpur, 23 nov)  

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