lunedì 1 settembre 2014

Due condannati a morte giustiziati in Giappone

Sono tre le condanne eseguite quest'anno, 11 dal ritorno dei conservatori al governo, nel dicembre del 2012.


L'esecuzione più recente risale al 26 giugno del 2014. Il ministro della Giustizia Sadakazu Tanigak ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa di aver ordinato le esecuzioni dopo matura riflessione. Il ritmo delle esecuzioni è ripreso dopo che in Giappone nel 2011 non vi erano state esecuzioni. Al momento nel braccio della morte sono presenti 125 condannati.


Alla fine del mese di marzo 2014 avevamo accolto con gioia la notizia della liberazione 
del sig. Iwao Hakamada, dopo 48 anni di ingiusta prigionia nel braccio della morte. 

La Comunità di Sant'Egidio da molti anni segue l'evoluzione della pena di morte in Giappone e ha contatti con associazioni, parlamentari e singoli che vedono con favore l'abolizione della pena capitale. In particolare, anche insieme alla signora Hideko sorella del detenuto, si era impegnata sul caso di Hakamada, che ha toccato il cuore di milioni di persone di tutto il mondo, promuovendo una profonda riflessione sul senso della giustizia e sull'assurdità della condanna a morte. 

Con la Comunità di Sant'Egidio torniamo a rinnovare e rafforzare il nostro impegno democratico per il riconoscimento dei diritti umani e per un livello più alto e più umano dell'amministrazione della giustizia in Giappone. Ci auguriamo che presto un nuovo pensiero sulla vita e sulla giustizia abbia spazio anche in Giappone e che non avvengano più esecuzioni. 


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