Ai due condannati restava solo la clemenza del Presidente Aleksandr Lukašenko, ma le aspettative non erano positive visto che dal 1994 solo in un caso il Presidente aveva concesso un provvedimento di clemenza.
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Ricordiamo che la diplomazia francese era intervenuta lo scorso anno con un comunicato pubblicato sul sito web del ministero degli Esteri francese invitando la Bielorussia ad introdurre una moratoria contro la pena di morte. "Chiediamo alle autorità bielorusse di imporre una moratoria sulla pena di morte come passo verso la sua abolizione", — queste le parole del comunicato.
La Bielorussia è l'unico paese europeo che ancora mantiene e applica la pena capitale, è successa una cosa senza precedenti: la Corte Suprema ha sospeso e deciso di riesaminare le condanne a morte di Ihar Hershankou e Siamion Berazhnoy.
Dal 1994 la Corte Suprema aveva confermato tutte le condanne a morte (il numero esatto non è noto, ma si presume sia nell’ordine delle centinaia) e in un solo caso il presidente Alyaksandr Lukashenka aveva concesso la grazia. In Bielorussia, le informazioni sull’uso della pena di morte sono ritenute segreto di stato, pertanto, non è possibile conoscere il numero effettivo delle esecuzioni.
Secondo il ministero della Giustizia, dal 1994 al 2014 sono stati messi a morte 245 prigionieri. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che dal 1991, anno dell’indipendenza, i prigionieri messi a morte siano stati circa 400. Lo scorso anno si è registrata una esecuzione.
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