Gentiloni: «Un successo per l'Italia e per i diritti umani». Il primo testo fu adottato nel 2007, il nostro paese sempre in prima linea.
L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto ieri per la quinta volta – la prima fu nel 2007 – di porre fine all’uso della pensa di morte con il passaggio di una nuova Risoluzione che invita gli Stati a stabilire una moratoria sulle esecuzioni, in vista dell’abolizione della pratica.
La nuova Risoluzione è stata adottata con il numero record di 117 voti a favore, 6 in più rispetto alla Risoluzione di due anni fa e il più basso dei voti contrari 38. Per la prima volta c’è stata la cosponsorizzazione della Sierra Leone e il voto a favore del Niger.
Giornata storica dunque, il voto espresso nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Risoluzione per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali ha fatto un nuovo passo avanti e
cresce il consenso mondiale per la moratoria sulla pena di morte.
Una importante novità riguarda l’invito agli Stati ad assicurare il diritto all’assistenza consolare ai cittadini stranieri coinvolti in processi in cui rischiano la pena di morte. Molto soddisfatto il ministro degli esteri che, in un tweet ha scritto che si tratta di «un successo per l’Italia e i diritti umani». Gentiloni ha ringraziato la Comunità di Sant’Egidio, Amnesty International Italia e Nessuno Tocchi Caino, «parti attive della task force costituita alla Farnesina dallo scorso luglio».
Analisi del voto:
CONTRARI: In sette anni passano da 52 a 36 paesi (-27%)
FAVOREVOLI: I Paesi favorevoli sono aumentati di 18 unità
Myanmar Sempre contrario, questa volta si astiene
Uganda Sempre contrario, questa volta si astiene
Grenada- Sempre contrario, questa volta non è presente
Fiji Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Eritrea Sempre astenuto, questa volta vota a favore
Suriname Vota a favore per la prima volta
Guinea Equatoriale Vota a favore per la prima volta
Tonga Sempre contrario o assente, questa volta si astiene
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