lunedì 23 maggio 2016

Bielorussia:Makei,su pena morte e diritti umani serve tempo

(di Cristiana Missori) (ANSA) 

ROMA - Relazioni bilaterali, sviluppo delle relazioni economiche, rapporti con l'Ue, pena di morte e diritti umani. ''I colloqui tra i presidenti Aleksander Lukashenko e Sergio Mattarella sono stati molto intensi e franchi''. A dirlo, è il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, giunto in Italia insieme al presidente Lukashenko, che oggi incontra papa Francesco. Tante le questioni affrontate con Roma, spiega il ministro. A cominciare dai rapporti con l'Unione europea.

''L'Italia - sostiene - ha sempre avuto un rapporto molto pragmatico e costruttivo, anche nei momenti più difficili delle nostre relazioni con l'Unione europea''. A pesare, dopo la fine delle sanzioni nei confronti di Minsk, sono soprattutto i temi dei diritti umani e la pena di morte. Una questione, riferisce Makei, affrontata dallo stesso Mattarella, dopo le critiche giunte dall'Ue in seguito alla recente condanna a morte emessa da un tribunale bielorusso. ''Presto o tardi - sostiene - le cose nel Paese cambieranno, ma non è possibile non tenere conto della volontà dei cittadini bielorussi che con il referendum dello scorso anno si sono espressi per l'80% a favore del mantenimento della pena capitale''. Quel che è certo, garantisce, ''è che non vogliamo rimanere al di fuori del sistema di valori dell'Ue. I nodi però restano il rispetto dei diritti umani e le riforme democratiche. ''Non si può dormire per anni su di un letto di totalitarismo - rimarca - e svegliarsi democratici. Vogliamo essere un partner politico affidabile per l'Europa. Il cambio di passo, però, deve avvenire gradualmente e senza rivoluzioni, come è accaduto nei Paesi vicini''. Dai diritti umani all'economia. La fine delle sanzioni imposte da Bruxelles ''sicuramente miglioreranno l'interscambio con l'Ue, che è nostro secondo partner commerciale, ma dire che in così pochi mesi ci sia stata una svolta non è possibile''.

''Il nostro obiettivo è accrescere gli scambi con i Paesi europei e istituire relazioni dirette con le istituzioni finanziarie quali Bers e Bei''. L'Italia, ricorda, è il nostro ottavo partner commerciale e vogliamo accrescere gli scambi, oggi fermi a quota 2 miliardi di dollari. Negli ultimi anni infatti l'interscambio tra Roma e Minsk ha registrato un calo.

Le aziende miste italo-bielorusse, rimarca, sono oggi 204. ''Un buon risultato''. Con il presidente Mattarella ''abbiamo concordato la necessità di istituire in futuro un Consiglio economico italo-bielorusso per sviluppare le relazioni economiche e per risolvere gli eventuali problemi''. C'è poi la questione del distretto industriale nella regione di Brest, istituito dal 2010 sotto il governo Berlusconi e mai ancora diventato operativo. ''Per ora sono soltanto 3 le aziende impiantatesi''. La Bielorussia dell'era Lukashenko guarda a Ovest come a Est, mantenendo rapporti stretti con Mosca, politici, economici - con l'Unione euroasiatica - e militari, ma anche oltre, verso la Cina e all'estremo oriente. ''Il nostro intento è rimanere indipendenti''. (ANSA).

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