sabato 21 settembre 2013

La Corrispondenza con i condannati a morte

La Comunità di Sant'Egidio sostiene chi desidera iniziare una corrispondenza con una persona reclusa nel braccio della morte.
Ricevere una lettera fa piacere a tutti. Ancor più se questo può significare la possibilità di allacciare un'amicizia duratura e sincera, altrimenti impossibile. Infinitamente di più se rompe un isolamento quasi assoluto.
La lettera ha un valore enorme sempre, per chi sta in carcere vuol dire collegarsi con il mondo che sta fuori. Le lettere infatti, malgrado la censura che spesso subiscono, sono il solo spazio libero nella vita di uomini e donne nei bracci della morte. Ricevere posta è un po' come allargare le sbarre. Avere qualcuno a cui scrivere scandisce il tempo, che è tutto uguale, apre uno spazio di affetto, aiuta a non perdere la fiducia.

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