venerdì 27 dicembre 2013

Sant'Egidio: dieci anni di pranzi di Natale nel Carcere di Poggioreale!!

Dieci anni di pranzi di Natale nel Carcere di Poggioreale!!

Il pranzo di Natale di Sant'Egidio in carcere!

Dal primo pranzo di Natale a Roma nel 1982  nella basilica di Santa Maria in Trastevere la tavola si è allargata in tutto il mondo, ed è entrata nelle carceri, accanto ai detenuti. Sono tanti quest'anno i detenuti che festeggiano con noi il Natale nelle carceri di Avezzano, Novara, Vercelli, Genova, Firenze, Livorno, Napoli, Roma, Paliano, Civitavecchia, Santa Maria Capua Vetere, Vasto. 

E' il carcere di Poggioreale, che ospita 2800 detenuti, ad anticipare la strada al Natale che viene, in tanti in una bella sala addobbata, cibo buono, clima di famiglia e il sogno che è possibile volersi bene.

da Il mattino del 24 dicembre 2013 


Grande festa a Poggioreale. Per il decimo anno consecutivo la Comunità di Sant`Egidio ha anticipato il Natale con un cenone natalizio con 150 detenuti, scelti tra questi dieci anni hanno partecipato ai pranzi, Salvatore Acerra e Cosimo Giordano. Il cardinale Sepe, oggi da Papa Francesco, ha inviato un messaggio, dove ha formulato gli auguri ai detenuti per festività natalizie ed ha ringraziato i volontari, esortandoli a vivere sempre sentimenti di solidarietà e carità verso chi è nel bisogno. «Auspico pure che la condivisione del pranzo contribuisca a rinsaldare i vincoli di una sincera amicizia, divenendo così stimolo per rinnovare l`impegno a crescere nella giustizia e nella pace», ha concluso Sepe. Un menù tipicamente natalizio, con l`insalata di rinforzo e la pizza di scarole preparate dal ristorante La Bersagliera. E poi cannelloni, polpettone, friarielli, clementine, panettone, frutta secca. Il tutto innaffiato dal vino delle Cantine Grotta del Sole. Alla fine Babbo Natale ha portato un regalo per ognuno: una felpa, sigarette, cioccolatini e il necessario per scrivere una
lettera.
Un detenuto della Costa D`Avorio appena ha saputo che il pranzo è stato organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio si è commesso e tra le lacrime ha spiegato: «loro hanno fatto fare la pace nel mio Paese», un altro del Ghana ha ritrovato il fratello che non vedeva da tempo. A tavola con i detenuti c`era la moglie di Giuseppe Salvia, vicedirettore ucciso nel 1981 dalla camorra di Cutolo, un gesto di riconciliazione che ha commosso tutti. Un detenuto si è avvicinato e le ha detto: «A me hanno ucciso mio padre, ma oggi dopo aver avuto l`onore di pranzare con lei, mi ritengo una persona fortunata». Erano presenti anche il presidente del Tribunale di Sorveglianza Carminantonio Esposito, gli imprenditori Gianni Punzo e Rossella Paliotto, il garante dei detenuti Adriana Tocco, e la direttrice sanitaria dell`Asl Nal Antonella Guida. Il comico Peppe Iodice ha regalato ai detenuti un sorriso e un po` di allegria.
Alla fine la comunità di Sant`Egidio, ha spiegato: «In questo momento difficile, vogliamo essere vicini ai detenuti e agli operatori penitenziari, e auspichiamo che al più presto vengano presi provvedimenti per rendere più umana la vita nelle carceri italiane».


E proprio ieri Maria Cacace, madre di Enzo Di Sarno, detenuto dal 2009 affetto - come riferito dai familiari - da un tumore spinale dopo aver scritto al presidente Napolitano ha lanciato un appello: «Chiedo a chi ne ha il potere di avere un po` di misericordia». Di Sarno è in attesa di giudizio con l`accusa di omicidio.

DANIELA DE CRESCENZO




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