Pakistan – Il Governo sospende ufficialmente 468 esecuzioni capitali. Moratoria confermata.
venerdì 30 agosto 2013
Il Pakistan conferma la moratoria e sospende 468 esecuzioni capitali
Pakistan – Il Governo sospende ufficialmente 468 esecuzioni capitali. Moratoria confermata.
mercoledì 21 agosto 2013
Pakistan: rinviata la reintroduzione della pena di morte
Le autorità del Pakistan hanno deciso di rinviare la reintroduzione della pena di morte fino al ritorno del presidente Asif Ali Zardari dal suo viaggio all'estero.
La moratoria alla pena di morte, introdotta dopo l'elezione di Zardari ed in vigore per cinque anni, è decaduta il 30 giugno. Il governo ha rifiutato di prolungare questa moratoria motivando la scelta con la necessità di combattere in modo più attivo ed efficace gli estremisti ed i terroristi.
L'esecuzione delle prime condanne è prevista per la prossima settimana. Su richiesta del presidente il primo ministro Nawaz Sharif ha accettato di attendere il ritorno del capo di stato dall'estero per discutere nuovamente la questione.
http://italian.ruvr.ru/2013_08_18/Rinviata-la-reintroduzione-della-pena-di-morte-in-Pakistan/
La moratoria alla pena di morte, introdotta dopo l'elezione di Zardari ed in vigore per cinque anni, è decaduta il 30 giugno. Il governo ha rifiutato di prolungare questa moratoria motivando la scelta con la necessità di combattere in modo più attivo ed efficace gli estremisti ed i terroristi.
L'esecuzione delle prime condanne è prevista per la prossima settimana. Su richiesta del presidente il primo ministro Nawaz Sharif ha accettato di attendere il ritorno del capo di stato dall'estero per discutere nuovamente la questione.
http://italian.ruvr.ru/2013_08_18/Rinviata-la-reintroduzione-della-pena-di-morte-in-Pakistan/
Napoli contro la pena di morte: il 30 novembre sarà tra le "Cities for Life"
Napoli contro la pena di morte: il 30 novembre sarà tra le "Cities for Life"
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Nella giornata internazionale contro la pena di morte, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, il Maschio Angioino sarà illuminato a sottolineare la presa di posizione della città.
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Potrebbe interessarti: http://www.napolitoday.it/cronaca/cities-for-life-napoli-30-novembre-2013.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/NapoliToday La città di Napoli si schiera contro la pena di morte. Il Comune ha infatti aderito alla Giornata Internazionale di Cities for Life - Città per la vita, Città contro la pena di morte, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, e giunta quest'anno alla sua dodicesima edizione. Ad oggi sono oltre 1600 le città e 70 le capitali che – nei cinque continenti – prenderanno parte all'iniziativa.
In una nota indirizzata al presidente dell'Anci Piero Fassino e al presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo, il sindaco Luigi de Magistris ha indicato nel Maschio Angioino il monumento che dal 28 al 30 novembre sarà illuminato come simbolo di opposizione alla pena di morte.
http://www.napolitoday.it/cronaca/cities-for-life-napoli-30-novembre-2013.html
giovedì 8 agosto 2013
Prima vittima dell'iniezione letale in Vietnam
Il Vietnam ha effettuato martedì scorso la sua prima esecuzione tramite iniezione letale. Dopo un'interruzione di due anni dovuta, così riporta la stampa ufficiale, a problemi di approvvigionamento dei prodotti chimici.
Dal 2011 il Vietnam ha abbandonato il metodo della fucilazione optando per l'iniezione letale, metodo giudicato "più umano", ma non ha potuto importare i prodotti grazie al divieto di esportazione imposto dall'Unione Europea. Nel mese di maggio la legge era stata modificata permettendo di effettuare esecuzioni con prodotto chimici locali, aprendo quindi la strada alla ripresa delle esecuzioni. Il primo prigioniero, Nguyen Anh Tuan, aveva 27 anni. In Vietnam ci sono attualmente 586 prigionieri nel braccio della morte e almeno 117 rischiano l'esecuzione immediata.
La Comunità di Sant'Egidio auspica che ciò non avvenga e ricorda ancora a tutti che non c'è giustizia senza vita”.
mercoledì 7 agosto 2013
Comunicato stampa della Comunità di Sant'Egidio sulla morte di John Ferguson
Pena di Morte, Sant'Egidio, Roma
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ROMA - L’annuncio dell’avvenuta esecuzione capitale, in Florida, di John Ferguson, un uomo di 65 anni condannato per sei omicidi commessi 35 anni fa e riconosciuto affetto da gravi disturbi mentali diagnosticati anche prima dei crimini, “suscita grande dolore ma anche sdegno per la palese disumanità di una decisione che non tiene conto delle circostanze, già positivamente valutate in diversi gradi di giudizio, che avrebbero consigliato un trattamento più umano del caso”. Lo afferma in un comunicato stampa la Comunità di Sant’Egidio, ricordando che meno di due mesi fa un’altra esecuzione capitale era stata eseguita in un altro penitenziario della Florida, “il che fa pensare che una tale severità risponda non tanto ad esigenze di giustizia quanto piuttosto a ragioni attinenti alla ricerca di un facile quanto cinico consenso politico. Di fronte a una simile preoccupante escalation Sant’Egidio ricorda a tutti che non c’è giustizia senza vita”.
In entrambi i casi lo strumento usato per l’esecuzione è stato un’iniezione letale.Per quanto riguarda John Ferguson, l’ultimo rinvio dell’esecuzione risale al mese di ottobre 2012, quando un tribunale della Florida aveva ritenuto che le questioni sollevate dagli avvocati del condannato, secondo i quali l’uomo non aveva “alcuna percezione razionale della condanna subita e dei suoi effetti”, meritassero “piena e profonda considerazione”. L’esecuzione dell’altra notte è la ventitreesima quest’anno negli Stati Uniti. Di fronte a tali cifre “occorre – rileva la Comunità di Sant’Egidio – incrementare gli sforzi a livello internazionale per muovere passi decisivi verso la moratoria delle esecuzioni capitali in tutto il mondo, come richiesto anche recentemente dai rappresentanti di 90 paesi aderenti alla Coalizione mondiale contro la pena di morte riuniti a Madrid”.
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martedì 6 agosto 2013
La Comunità di Sant'Egidio annuncia con dolore che John Ferguson è stato messo a morte
John Ferguson è stato eseguito per iniezione letale dopo che l'appello finale alla Corte Suprema USA non è stato accolto.
Ci uniamo a tutti quelli che gli hanno voluto bene e chiediamo al Governatore della Florida la sospensione di tutte le esecuzioni previste.
Il suo avvocato ha dichiarato il grave disappunto dell'intero team di difesa per il rifiuto della richiesta di sospensione motivata dalla sua malattia mentale. Per 40 anni gli è stata ripetutamente diagnosticata una severa malattia mentale, già presente prima dei crimini commessi, che non è stata tenuta in alcun conto. Quella di John è la quinta esecuzione da dicembre 2012.
Un editoriale del New York Times, uscito poco prima che uccidessero John, mette in evidenza come la Corte Suprema della Florida non lo abbia ritenuto “sufficientemente malato di mente” da poterne risparmiare la vita, contravvenendo alla decisione di 6 anni fa presa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che proibisce in assoluto la pena di morte per i disabili mentali. Mette in evidenza quanto sia difficile fare chiarezza nelle leggi della Florida in casi come quello di John, con il rischio di una larga percentuale di errore nello stabilire una sentenza capitale nei confronti di un malato di mente. Nel dubbio –dice l’opinionista- meglio sbagliare decidendo di non uccidere, piuttosto che sbagliare uccidendo.
Leggi dal sito della Comunità di Sant'Egidio:
Lo sdegno della Comunità di Sant'Egidio per l'esecuzione capitale in Florida. Messo a morte un uomo innocente.
Lo sdegno della Comunità di Sant'Egidio per l'esecuzione capitale in Florida. Messo a morte un uomo innocente.
lunedì 5 agosto 2013
Esecuzione di un disabile programmata per oggi alle 6 pm locali.
La Florida ignora la Corte Suprema
5 agosto 2013. L'editoriale del New York Times di ieri segnala la terribile decisione da parte dello Stato della Florida di procedere ugualmente con l'esecuzione di John Ferguson, disabile mentale e nostro caro amico. John, che ora ha 64 anni, si trova nel braccio della morte da 34 anni.
La Costituzione proibisce l'esecuzione dei malati mentali. Con la Comunita' di Sant'Egidio preghiamo per John, non perdiamo la speranza che lui sia salvato, imploriamo clemenza per la sua vita.
La Costituzione proibisce l'esecuzione dei malati mentali. Con la Comunita' di Sant'Egidio preghiamo per John, non perdiamo la speranza che lui sia salvato, imploriamo clemenza per la sua vita.
John preghiamo per te! Vogliamo essere oggi la tua famiglia, il tuo nome e' nel nostro cuore. Caro John preghiamo il Signore di consolare il tuo cuore. Non sei solo, noi tutti continuiamo a sperare. Ti vogliamo bene.
sabato 3 agosto 2013
Caldo e carceri: il programma di Sant'Egidio
Caldo e carceri, il programma di Sant’Egidio per alleviare la sofferenza dei detenuti nelle carceri sovraffollate.
Nel periodo estivo il sovraffollamento e la sospensione di molte attività fanno sentire il loro peso. In una intervista a Francesca Zuccari i programmi di aiuto, assistenza e solidarietà ai detenuti nelle carceri italiane.
http://www.santegidio.org/pageID/64/langID/it/itemID/11337/Caldo_e_carceri_programma_di_SantEgidio_per_alleviare_i_detenuti.html
Nel periodo estivo il sovraffollamento e la sospensione di molte attività fanno sentire il loro peso. In una intervista a Francesca Zuccari i programmi di aiuto, assistenza e solidarietà ai detenuti nelle carceri italiane.
Caldo e alte temperature non danno tregua al paese. Oltre agli anziani ci sono delle categorie come gli emarginati, i senza fissa dimora e soprattutto i detenuti delle carceri italiane che ne accusano il duro colpo. La Comunità di Sant’Egidio nel periodo estivo cerca di alleviare per quanto possibile le sofferenze dovute alla caldissima stagione dei detenuti con programmi di aiuto assistenza e solidarietà. Federica Baioni ha intervistato sull'argomento la dott.ssa Francesca Zuccari della Comunità di Sant’Egidio: (Audio:http://media01.radiovaticana.va/audio/ra/00383484.RM)
R. — Il sovraffollamento delle carceri chiaramente pesa molto in questo periodo estivo, dove il caldo è un’aggravante in più. La Comunità di Sant’Egidio, normalmente, visita i detenuti delle carceri di Rebibbia, di Regina Coeli, sostenendoli nella loro presenza in carcere. In particolare, d'estate distribuiamo generi di prima necessità, che sono molto importanti, perché in carcere molti sono poveri, non hanno mezzi e, soprattutto, non hanno famiglia. Diventa difficile, dunque, avere un cambio di vestiti oppure il sapone per lavarsi. Ci recheremo, quindi, nei vari reparti per distribuire questi generi. Le distribuzioni sono un’occasione importante d’incontro, perché ci dà la possibilità di parlare con questi detenuti, di raccogliere le loro richieste, di affrontare le situazioni più problematiche.
D. — Ci sono collaborazioni, se così possiamo chiamarle, tra i detenuti romani e i detenuti invece africani: occasioni di incontro ed assemblee. Ce ne parla?
R. — La Comunità è presente anche in molte carceri in Africa, dove evidentemente le condizioni di detenzione sono veramente molto dure. Chiediamo ai detenuti di fare qualcosa per queste persone che si trovano in una situazione di maggior bisogno rispetto a loro. I detenuti sono molto contenti di fare qualcosa: il fatto di poter aiutare qualcun altro dà sempre dignità a tutti, particolarmente a chi si trova in questa situazione. Ognuno, dunque, dà una propria offerta, anche piccola, ma che sanno arriverà a destinazione. Lì, infatti, abbiamo i nostri volontari — in Malawi e Mozambico — nelle carceri, per distribuire questi aiuti.
http://www.santegidio.org/pageID/64/langID/it/itemID/11337/Caldo_e_carceri_programma_di_SantEgidio_per_alleviare_i_detenuti.html
Enzo Gragnaniello in concerto per i detenuti di Poggioreale. La Comunità di Sant'Egidio ha promosso l'esibizione del cantautore nella casa circondariale "Giuseppe Salvia Poggioreale". Questo "è uno dei periodi di maggior disagio per la popolazione carceraria - fanno sapere i volontari - Al sovraffollamento si aggiunge il caldo afoso. La Comunità di Sant'Egidio, presente da anni nell'istituto con iniziative di solidarietà e promozione sociale, vuole essere vicina ai detenuti". Applauditissimi i brani cantati da Gragnaniello. Durante lo spettacolo, è stato offerto un gelato rinfrescante ai partecipanti. Presenti all'iniziativa il direttore del carcere Teresa Abate e il presidente del Tribunale di Sorveglianza Carminantonio Esposito.
venerdì 2 agosto 2013
Italia: nasce intergruppo parlamentare per abolizione della pena di morte
Buone notizie dall'Italia. Su iniziativa dell'On Mario Marazziti nasce l'intergruppo parlamentare contro la pena di morte.
All'invito hanno già aderito più di 150 deputati e senatori. L'on. Mario Marazziti (Scelta Civica), nel presentare l'iniziativa, ha dichiarato: ''L'Italia ha da anni un ruolo straordinario nella campagna mondiale per l'abolizione della pena di morte. L'iniziativa dei Parlamenti nazionali è uno strumento efficace per favorire la diplomazia e le iniziative abolizioniste verso quei Paesi che ancora mantengono la pena capitale. L'integruppo italiano nasce con questo obiettivo. Le prime proposte e linee di azione di diplomazia parlamentare saranno dirette alle aree di maggiore crisi''.
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